con questi grafici centrati sull'europa si capiscono meglio le caratteristiche di ciascuno degli indici:
la nao e l'ao, come del resto già sappiamo hanno il loro massimo "rendimento" per le regioni scandinave e del centro europa.
la ea è quasi perfettamente centrata sul mediterraneo ed attesta qui le correlazioni più elevate: direi forse, a giudicare dalla distrubuzione della correlazione che potrebbe essere (forse) un ottimo indicatore delle irruzioni di tipo artico marittimo
nel grafico del pcai si capisce bene l'origine artica continentale delle irruzioni per le quali l'indice per l'appunto è stato costruito, con i valori più elevati sul "corridoio" del nord est.
ciao![]()
E' più un gioco che altro:
ho fatto un indice ibrido tra ea e pcai, così in modo veloce, senza tanti sofisticatismi, ovvero sommando i due indici (ai quali vengono dati dei pesi, maggiore per l'ea minore per il pcai).
La correlazione con le temperature sale, e per il mese di febbraio sale da 0.7 (valore massimo di correlazione della ea) a 0.82!
Ripeto è una funzioncina semplice senza troppe pretese, e quindi quasi certamente suscettibile di miglioramento, magari intruducendo altri parametri; inoltre il discorso per adesso è semplicemente a lag 0, ovvero nessuna informazione in più a livello previsionale.
Però questa possibilità di giocare con proprie funzioni sfruttando le potenzialità del sito noaa è veramente una figata.
Guardate anche la distrubuzione della correlazione delle altezze geopotenziale, e confrontatele con quelle della ea e del pcai: è figo perchè si vede proprio che avviene una modifica rispetto alla ea che tende a considere maggiormente il contributo artico continentale.
ciao![]()
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
febbraio; a gennaio la correlazione è di ca. 0.55, ma comunque un pizzico superiore alla ea.
gioca gioca
tornando alle cose "serie"; si conferma quello che avevamo osservato in precedenza:
anomalie oceaniche di settembre ed ottobre correlate con questo indice ibrido (ma la cosa vale per la ea e per il pcai presi singolarmente, e probabilmente anche per la nao):
ebbene si conferma (statisticamente si intende) che per inverni rigidi serve:
ninha
anomalie positive sulla parte centro settentrionale dell'ocenao pacifico
anomalie positive sull'atlantico settentrionale orientale
anomalie negative sull'oceano indiano.
Bada che il grafico postato è riferito agli anni 1950-1995: volutamente ho tolto gli ultimi anni da GW, ma le evidenze che ho scritto sopra sono valide ancora.
ciao![]()
Purtroppo manacano le anomalie negative sull Oceano Indiano
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
quindi sei saltato subito alle conclusioni![]()
a proposito la correlazione dello "scand" con le temperature italiane è per gennaio di appena -0.15; per febbraio apprezzabile -0.35, ma comunque molto lontana dalla correlazione della ea o anche il pcai.
qualcuno ha lo scand in forma di tabella?
ciao
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Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Se non sbaglio sei stato tu a parlare di correlazione tra inverni miti e anomalie SST positive in Oceano indiano...
Non che sia una certezza, per fortuna sono ben più numerosi gli indici favorevoli ad un inverno freddo.
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
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