AO>1
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AO<-1
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Zone
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Zona 1 gennaio, zona 2 dicembre, zona 3 febbraio, zona 4 marzo (c'è minor correlazione però rispetto a quella del valore medio invernale)
1-23 ottobre
23 OTTOBRE.gif
A circa una settimana dalla conclusione di ottobre la situazione è molto incoraggiante. Stando ad oggi si potrebbe ipotezzare, secondo questo criterio, un AO- decisamente negativa ovvero con una buona probabilità che si collochi intorno -1 (media dicembre-marzo). Considerando però che dicembre dovrebbe attestarsi su un valore neutro (max deb +).... Major Midwinter Warming a gennaio e Final Warming verso fine febbraio inizio marzo...?
E' da giugno che spero e pronostico un nuovo 62/63..e stratosfericamente parlando da febbraio a marzo il venturo potrebbe persino superarlo!
62.png
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Ultima modifica di even; 26/10/2007 alle 16:49
[B][SIZE=2][FONT=arial]Non puoi sapere quanto sei forte r[/FONT][/SIZE][B][SIZE=2][FONT=arial]ealmente, fino a che l'esserlo non diventa la tua unica scelta
[URL]http://www.youtube.com/watch?v=ToZ0DZxpL44[/URL]
[/FONT][/SIZE][/B][/B]
Le similitudini sono anche maggiori a 500hpa...se non fosse per l'aumento generalizzato dei GPT (costante degli anni più recenti) e l'opposta anomalia nella Russia occidentale:
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[CENTER]--> Marco <--
***...Always Looking At The Sky...***
""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""
[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
[/B]
[/CENTER]
Ciao terence88.
L'AO rappresenta solo una delle tante variabili da considerare ai fini di una previsione invernale. Certamente è di buon auspicio ma un vp disturbato non è detto che significhi inverno freddo per Italia perchè lo scambio meridiano potremmo anche riceverlo dal basso...Certamente ci sono tanti fattori che mi fanno sperare in una stagione coi fiocchi ma prima di metà novembre, vista anche la nina quasi strong e l'incredibile anomalia negativa dei ghiacci artici che potrebbe giocare da jolly sia in termini positivi che negativi, anche per scaramanzia sarebbe meglio non dire nulla ma visto che ci siamo qualcosa qui è stato detto... http://forum.meteotriveneto.it/viewtopic.php?f=1&t=10993&st=0&sk=t&sd=a&start=75
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Ha spiegato a come e arrivato a questa conclusione ?
Vedo che molti nel forum cominciano ad accodarsi all idea che , a differenza dell anno scorso, ci sono ingredienti buoni...
certo che se al momento opportuno, non vengono "mescolati" bene puo esserci l ennesima fregatura e che un buon inverno succeda in un altra area e Il Mediterraneo rimanga ai margini.
Eppure continuo a vedere buone chances che quest anno non sia cosi e che il Mediterraneo abbia la sua parte, e comunque presto per esserne certi.
Bè Max, se colleghi le ottime proiezioni degli indici alla correlazione con gli inverni storici in Sudamerica, direi che le probabilità non dico di un inverno(ci spero lo stesso), ma di un evento notevole ci siano tutte.
Comunque è presto, intanto monitoriamo la situazione
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
Ultima modifica di steph; 27/10/2007 alle 13:09
~~~ Always looking at the sky~~~
Grazie a te e blizzard delle buone nuove!!!
Incredibili correlazioni!
Certo la zona RM è molto importante ma secondo me è ancora più importante come la corrente a getto si disporrà, influenzata dalle sst pacifiche, a ridosso delle montagne rocciose, e in atlantico dalle anomalie negative a ridosso della penisola scandinava e da quelle positive a ridosso dell'islanda.
Tu che ne pensi?
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[B][SIZE=2][FONT=arial]Non puoi sapere quanto sei forte r[/FONT][/SIZE][B][SIZE=2][FONT=arial]ealmente, fino a che l'esserlo non diventa la tua unica scelta
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Eccomi finalmente con un’analisi dei possibili effetti de La Niña sul prossimo inverno.
Il parametro che voglio analizzare è principalmente la posizione media della corrente a getto. La Niña normalmente mantiene la corrente più a nord, sia nel Pacifico che nell’Atlantico, nei mesi di novembre e dicembre; questo si traduce in termini sinottici in un aumento della frequenza dei blocking nei comparti orientali di entrambi gli oceani. Per quanto riguarda l’Atlantico, questo aumento è stato studiato da Moron & Plaut nel 2003, dal loro articolo ho preso queste due figure:
In quest’ultima figura gli asterischi rappresentano gli anni El Niño e i cerchietti gli anni La Niña. Come si vede, in novembre-dicembre, dall’analisi (che parte dal 1882) risulta che durante La Niña è particolarmente frequente il pattern WBL (West Blocking, in pratica NAO-) e poco frequente il pattern ZO (Zonal, =NAO+). Le cose però si invertono in JFM.
Dalle rianalisi NCEP si ha una conferma di quanto detto sopra, prendendo i periodi ND con MEI < -1, nell’Atlantico nordorientale (longitudine 50°W-10°W) otteniamo la seguente cross-section della componente zonale del vento:
Confrontiamo con la media climatologica:
Il picco del flusso zonale è spostato in media di almeno 5 gradi di latitudine più a nord (~ 550 km). La causa la si può imputare alla temperatura media della troposfera tropicale, che si raffredda durante La Niña diminuendo il gradiente termico meridiano.
In JFM in effetti le cose cambiano radicalmente, negli stessi anni La Niña presi in considerazione si è avuto uno spostamento medio di 2 gradi ma verso sud (non metto le immagini ma fidatevi). La spiegazione proposta da Moron e Plaut per questo cambiamento è la seguente: durante La Niña la bassa Aleutina è indebolita, e quindi si hanno anomalie fredde nel nordovest del Nord America, che aumentano il gradiente termico tra oceano e continente intensificando la corrente a getto nell’ Atlantico nordoccidentale e favorendo quindi pattern di tipo ZO (NAO+). Questo è sicuramente un argomento da approfondire.
Quindi in sintesi fino a dicembre sembrerebbero prevalere le influenze tropicali sulla corrente a getto atlantica, in seguito prevalgono le influenze extra-tropicali (sempre comunque originate dall’ENSO e quindi dai tropici).
Anche ottobre comunque sembra essere abbastanza influenzato dall’ENSO: la corrente a getto nell’Atlantico nordorientale risulta shiftata in media di 3-4 gradi verso nord durante episodi di La Niña.
Ottobre 2007 finora ha presentato queste anomalie di pressione:
Notare la somiglianza col pattern WBL (1a figura). Con questo pattern ovviamente in inverno si hanno temperature sotto la norma nell’Europa meridionale e sopra la norma in quella settentrionale. Il rovescio della medaglia per l’Italia è che, soprattutto al nord, le precipitazioni possono essere molto ridotte.
Corrente a getto più a nord significa anche anticiclone russo-siberiano più forte, in particolare da gennaio in poi. Il flusso mite dei westerlies infatti dà parecchio fastidio all’orso, come è stato evidente lo scorso inverno.
Questo concetto è ben rappresentato dai grafici di EA (European Anticyclone) e GA (Greenland Anticyclone) della seconda figura di Moron & Plaut che ho postato: tra febbraio e marzo è più frequente durante La Nina la fusione tra l’anticiclone russo e quello delle Azzorre, mentre con El Niño risulta più frequente una situazione che vede il ciclone d’Islanda spostato verso sud dominare il tempo dell’Europa occidentale.
Tutto il discorso fatto non tiene conto delle probabili modulazioni del segnale ENSO da parte di oscillazioni a più bassa frequenza, nonché dal riscaldamento globale. A titolo di esempio questo grafico esprime l’andamento temporale dell’indice di correlazione ventennale tra il MEI e le temperature registrate sull’arco Alpino nel trimestre NDJ:
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Ultima modifica di elnino; 27/10/2007 alle 20:01
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