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  1. #11
    Burrasca
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Cliff Visualizza Messaggio
    Attenzione che lo spessore dei ghiacci artici raggiunge "appena" 3-4 metri (dove è più spesso!) per cui non è affatto vero che occorrano migliaia di anni per ricostruire il pack artico, basti pensare che solo in questa stagione invernale, partendo da ZERO, nel mare di Beaufort (che è il settore dell'artico che durante l'estate scorsa ha sperimentato lo scioglimento più clamoroso) ci sono attualmente circa 2.5 metri di ghiaccio. A fine stagione invernale non avremo recuperato il 100% di quanto perso, ma un buon 75-80% sì


    E ricordiamo infatti che i ghiacci artici, storicamente, hanno avute forti oscillazioni (nei secoli), tanto che, ad esempio, molto probabilmente le estati tra il 900dC ed il 1200dC vedevano un'estensione dei ghiacci artici marini anche mediamente inferiore a quella attuale (e non di poco: gli antenati degli Inuit dovettero stabilirsi sull'isola Ellesmere, praticamente al Polo Nord, per poter cacciare sui ghiacci estivi - cultura di Thule).
    Quello che si è perduto, lo si può recuperare...il problema è sempre se, come e quando, ma non è affatto vero necessitino migliaia di anni.

  2. #12
    Uragano L'avatar di Conte
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    E ricordiamo infatti che i ghiacci artici, storicamente, hanno avute forti oscillazioni (nei secoli), tanto che, ad esempio, molto probabilmente le estati tra il 900dC ed il 1200dC vedevano un'estensione dei ghiacci artici marini anche mediamente inferiore a quella attuale (e non di poco: gli antenati degli Inuit dovettero stabilirsi sull'isola Ellesmere, praticamente al Polo Nord, per poter cacciare sui ghiacci estivi - cultura di Thule).
    Quello che si è perduto, lo si può recuperare...il problema è sempre se, come e quando, ma non è affatto vero necessitino migliaia di anni.
    Il problema dei cambiamenti è la loro velocità. Se è troppo alta non ci permette un adattamento "indolore". Questo è il mio timore nei tempi che stiamo vivendo.
    Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
    "L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"


  3. #13
    Burrasca forte L'avatar di ToreMatera
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    La Groenlandia (terra verde) è stata chiamata così non a caso dai primi esploratori.
    Come dice Conte, è la velocità dei cambiamenti che spaventa, visto che ormai è appurato che oscillazioni anche nette di temperature a livello globale ci sono sempre state. Non così in fretta però....così sarà difficile che la natura si adatti e trovi un equilibrio.

    Dati realtime da San Vito di Spilamberto (MO)


    Always looking at the sky...

  4. #14
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da ToreMatera Visualizza Messaggio
    La Groenlandia (terra verde) è stata chiamata così non a caso dai primi esploratori.
    Ancora con questa storia? Ancora col mito di una Groenlandia a pascolo e un Medio Evo più caldo di ora?
    Maurizio
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    41:53:22N, 12:29:53E

  5. #15
    Vento moderato L'avatar di ecometeo
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Dal 200 in poi la situazione, quest'anno, non è poi così malvagia!!!!
    Il solito discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto........
    Rispetto ed umiltà, altrimenti taci!!!

  6. #16
    Brezza tesa L'avatar di roby85
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Simone Lussardi Visualizza Messaggio
    Gia', se non interviene qualche fenomeno "imprevisto" si rischia di toccare il picco negativo dello scorso anno 2 mesi in anticipo...
    be credo che + che una nina come quest'anno non vedo altri modi naturali per fermare questo problema

    Scusate ci sn grafici simili a quelli postati sopra ma riguardanti lo spessore? credo che sia quello l'importante e che decelleri il veloce scioglimento.

    Cmq sn molto d'accordo con l'impostazione di questo thread che mette in luce un vero problema
    Inverno 2016?" Che l' HP si ammali di PRIAPISMO !!"
    Cassano M: PET
    Mai discutere con un cretino..dopo 5 min non si capisce + chi sia tra i due”

  7. #17
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Ancora con questa storia? Ancora col mito di una Groenlandia a pascolo e un Medio Evo più caldo di ora?
    ****
    Non serve "generalizzare".
    E' chiaro che la calotta glaciale interna non ha mai subito cambiamenti degni di nota.
    Ma da varie parti ho letto che le coste della Groenlandia, attorno all'anno 1000 fosse ben più "abitabile" ed anche coltivabile di ora.-
    Saranno state notizie non scientifiche......

    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  8. #18
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    Ancora con questa storia? Ancora col mito di una Groenlandia a pascolo e un Medio Evo più caldo di ora?
    Non è un mito... cosa c'è di male nell'affermare che nel Medio Evo faceva più caldo che oggi?
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #19
    Vento forte
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Non è un mito... cosa c'è di male nell'affermare che nel Medio Evo faceva più caldo che oggi?
    Ma di qualche decennio fa forse si... ma di oggi avrei qualche dubbio...


  10. #20
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Questo grafico purtroppo conferma le problematiche Artiche...

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    ****
    Non serve "generalizzare".
    E' chiaro che la calotta glaciale interna non ha mai subito cambiamenti degni di nota.
    Ma da varie parti ho letto che le coste della Groenlandia, attorno all'anno 1000 fosse ben più "abitabile" ed anche coltivabile di ora.-
    Saranno state notizie non scientifiche......

    Credo di sì, Giorgio, credo che non fossero scientifiche. Per quello che si sa i ritrovamenti archeologici di quei vichinghi dimostrano che doveva essere una piccola popolazione (mai più di 5.000 persone) che viveva in due baie ben determinate. Le stesse baie nelle quali oggi vivono più di 50.000 persone.
    Quanto alle culture: anche oggi si coltiva in Groenlandia. Quello che è successo, da allora ad oggi, e che quando arrivarono i vichinghi trovarono una terra vergine e quelle due baie ricoperte di alberi. Introdussero animali d'allevamneto (pecore, maiali) che in breve tempo distrussero tutto il sottobosco. Il bosco, invece, fu fatto fuori dai vichinghi stessi. Il terreno della Groenlandia andò però distrutto. Mancando la copertura boschiva a poco a poco ci fu una forte erosione che spazzò via il sottile strato di terra (formatosi in millenni e millenni) mettendo a nudo la roccia.

    Una cosa del genere, molto meglio documentata, capitò in Islanda.

    http://www.fao.org/docrep/004/y2795e/y2795e09a.htm

    When the Vikings first settled in Iceland 1 100 years ago the land was forested, as described in the medieval sagas, "from the feet of the mountains to the seashore". Forests covered perhaps 30 percent of the island's total area (102 819 km2). However, the cold, windy climate did not support high forests with great species variation. The absence of most of the common northern European or Canadian species is explained also by the country's geographical isolation. Archaeological research has shown that the forests consisted mainly of downy birch (Betula pubescens) and to a lesser extent dwarf birch (Betula nana), which were the only tree species to survive the last glaciation, which ended about 10 000 years ago. There was no evidence of coniferous trees (except creeping juniper, Juniperus horizontalis), even though the country is in the boreal forest zone.
    The sagas record that these early human settlers cut down the trees for fuelwood and building materials. They also brought sheep and horses, whose grazing prevented the regeneration of the forests. Some two centuries after settlement, humans had created the Icelandic landscape as it is known today: barren land, dominated by deserts, tundra and grasslands. A transition to a colder climate in the fourteenth century made conditions for plant life even harder.
    The young, volcanic and porous soil (the result of a history of volcanic eruptions), heavy rainfall (2 000 to 4 000 mm yearly in parts of the country), strong winds and sparse vegetation resulted in widespread erosion after the trees had vanished.

    Quando arrivarono i Vichinghi l'Islanda era ricoperta per circa il 30% di foreste di betulle.

    In due secoli le foreste furono distrutte. Nonostante siano più di 50 anni che il Governo islandese spende soldi per programmi di riforestazione, a tutt'oggi solo l'1,4% del territorio è riforestato. E' considerato obiettivo ambizioso arrivare al 5%.

    Questo è ciò che è veramente cambiato da allora ad oggi in Groenlandia. Ma questo cambiamento non è stato climatico, è stato determinato dalla pressione dell'uomo su un piccolo e fragile territorio. E questo stato di cose non cambierà per i prossimi secoli. La riformazione di uno strato di terra fertile è processo lungo e nessuno di noi, vivi oggi, potrà rivedere Groenlandia e Islanda nelle condizioni nelle quali le videro i vichinghi che ci sbarcarono per primi. Né noi, né i figli, né i nipoti e i nipoti dei nipoti.

    P.S. Avete visto il documentario 6 gradi in più di Nat Geo? C'era, tra tante visioni disastrose, una che,nella sua leggiadra grazia, era terrificante. Si vedeva un agricoltore inglese che da decenni coltiva vigne. Fa dell'ottimo vino che, anno dopo anno, migliora di qualità. Coi suoi vigneti ha occupato solo un versante della collina che possiede. L'altro versante ha iniziato a coltivarlo quest'anno? Con vigne? No, con ulivi. Importati dalla Toscana (mi pare). E' sicuro che nei prossimi anni produrrà un eccellente olio perché gli inverni, ormai, non sono più freddi di quelli della tradizione mediterranea.

    Un tempo si proclamava, per dimostrare quanto fosse più caldo il Medio Evo di oggi che in Inghilterra si faceva vino e si coltivava in Groenlandia. Bene, ora si produce vino (da tempo) in Inghilterra e si coltiva in Groenlandia (da tempo). Ciò che c'è di nuovo, e che mai nessuna fonte del passato riporta, è che oggi si produce vino in Svezia e (probabilmente) olio in Inghilterra.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

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