
Originariamente Scritto da
steph
L'ultima settimana ha dato il "colpo di grazia" alla stagione estiva 2008. Quella della speranza (quasi certezza?) dell'impossibilità di un 2007 bis solo un anno dopo.
Da inizio mese, in 10 gg di rielvamento, abbiamo perso circa 1 milione di kmq.
Qui un'intervista a Mark Serreze (NSIDC) che spiega l'attuale situazione.
Con le parole di Serreze:
"È una gara gomito a gomito fra il 2007 e il 2008 in termini di ghiaccio perso".
Le tempeste fra il mare di Beaufort (a nord dell'Alaska) e quello della Siberia orientale avvenute a cavallo fra luglio e agosto hanno "rotto il ghiaccio" (si fa per dire

) e iniziato il countdown: rompendo il giovane ghiaccio sottile e risucchiando aria calda da sud, hanno creato i primi presupposti per il probabile nuovo tracollo. In seguito (carta dell'8 agosto) si è instaurata una situazione barica (con
HP sul mare di Beaufort,
LP fra quello di Kara e quello di Laptev, e relativo vento geostrofico da sud) ideale al rinforzo del trend di scioglimento e di spinta del ciglio delle masse glaciali verso l'interno del bacino.
Il mitico passaggio a nordovest di Amundsen, dopo il 2007, sta per riaprirsi per il secondo anno consecutivo.
Manca poco...
Qualcuno cmq l'aveva previsto (Rigor et al.), anche sulla scorta di interessanti meccanismi di feedback indotti dall'
AO invernale.
Ora: considerando che già il 2007 fu un evento molto raro, se l'andamento stagionale dovesse proseguire e la precedente previsione concretizzarsi, direi che che (in ossequio al titolo del TD) c'è sicuramente da preoccuparsi (climatologicamente parlando)....
Ho l'impressione che il nuovo stato del pack artico estivo renda molto difficile un ritorno a condizioni simili a quelle in vigore negli anni 80...

(image hosted from Rigor and Wallace, 2004)
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