Dipende. In generale le più alte escusioni termiche giornaliere si hanno nelle zone aride dei deserti. In generale, direi che una riduzione delle escursioni termiche potrebbe, invece, essere una spia di progressivo passaggio da clima maggiormente arido/continentale (a basso contenuto di umidità) ad un clima più tropicale/marittimo (a più alto contenuto di umidità). Oppure potrebbe anche essere una spia di un maggior incremento della nuvolosità, elevata (di notte) o medio-bassa (di giorno) o entrambe, ciò che tenderebbe a ridurre la differenza termica.
Tutto ciò a prescindere dall'effetto isole di calore urbane, per me (ripeto) trascurabile e cmq, nonostante l'omogeneizzazione, bilanciato dalle sovrastime della prima parte delle serie storiche (fine XIX secolo-inizio XX secolo).
L'effetto indotto dai black carbon asiatici sulle temperature, per quel che se ne sa finora, è piuttosto regionale e stagionale.
Ultima modifica di steph; 28/04/2009 alle 22:52
~~~ Always looking at the sky~~~
Devo ancora farlo, poi volevo vedere i dati tropicali e quelli sub-polari.
E perche' ?Il ciclo naturale (leggi AMO) guiderebbe il maggior aumento di massime rispetto alle minime negli anni 20-40.
I GHC guidano il maggior aumento delle minime rispetto alle massime tra metà anni 70-90, poi la palla passa a qualche cos'altro: AMO ? accumulo di TSI ?
Lo scatto impressionante nel 76 e' stato alimentato dal passaggio da forte nina a forte nino che poi e' rimasto in forcing con ENSO mediamente + (PDO+) e AMO schizzata dal minimo del 76 e in 4 anni sale di +0,4°. Questo si che puo' aver alimentato feedback potenti (albedo-, umidita'). Mettici pure che nel 76 anche il sole andato al minimo parte a razzo, tutto concomitante !
Cosa possono entrarci i GHG su un evento di questa rapidita'. Io i GHG li vedo solo ed esclusivamente nel trend di fondo mixati al forcing di lungo termine solare (uscita dalla PEG, graduale diminuzione albedo, feedback in autoalimentazione), non ha alcun senso pensare che di botto siano scattati i feedback dei GHG, nessuno, almeno secondo me.
Comunque questo e' il grafico delle differenze di anomalia tra massime e minime zona Italia, in pratica le variazioni di escursione termica:
Ultima modifica di Sandro58; 29/04/2009 alle 07:32
in generale quoto, anche se sulle isole di calore, o cmq sui cambiamenti del territorio (cementificazione, disboscamento ecc) in prossimità delle stazioni, avrei qualche dubbio in più
ma non si può ignorare che la diminuzione dell'escursione potrebbe avere molto a che fare con un -possibile- aumento dell'UR![]()
qualcuno riesce a trovare dati ed elaborare un grafico di relazione tra escursione ed UR rilevata?
la nuvolosità ha sicuramente giocato un ruolo importante, ma è di difficilissima rilevazione, mentre l'ur è di elementare lettura e penso che i dati ci siano...
![]()
il discorso dell'escursione termica è sicuramente interessante e variamente correlabile a molte variabili, sia di tipo circolatorio, sia, come giustamente fatto rilevare, legate agli aerosol (dimming, brightening) e alla nuvolosità.
la sintesi dell'IPCC del 2007 (perdonate se non cito nulla di più recente) diceva al proposito:
"a decrease in diurnal temperature range (DTR) was reported in the TAR (terzo rappoorto).... but updated observations reveal that DTR has not changed from 1979 to 2004.... The trends are highly variable from one region to another"
buon proseguimento di discussione.
Lorenzo
Queste le variazioni di escursione termica invernali e estive nel NH.
Le nuvole:
Sappiamo della diminuzione delle low-cloud e aumento delle high cloud (http://isccp.giss.nasa.gov/climanal7.html ) negli ultimi anni.Dipende. In generale le più alte escusioni termiche giornaliere si hanno nelle zone aride dei deserti. In generale, direi che una riduzione delle escursioni termiche potrebbe, invece, essere una spia di progressivo passaggio da clima maggiormente arido/continentale (a basso contenuto di umidità) ad un clima più tropicale/marittimo (a più alto contenuto di umidità). Oppure potrebbe anche essere una spia di un maggior incremento della nuvolosità, elevata (di notte) o medio-bassa (di giorno) o entrambe, ciò che tenderebbe a ridurre la differenza termica.
Tutto ciò a prescindere dall'effetto isole di calore urbane, per me (ripeto) trascurabile e cmq, nonostante l'omogeneizzazione, bilanciato dalle sovrastime della prima parte delle serie storiche (fine XIX secolo-inizio XX secolo).
L'effetto indotto dai black carbon asiatici sulle temperature, per quel che se ne sa finora, è piuttosto regionale e stagionale.
Ho scaricato le VIS-IR low cloud delle Terre (il NH ha la maggior parte delle terre) che pero' coprono solo dal 1983 in poi.
Si ha anomalia positiva dal 1983 al 1997 con una fase di minima dall'88 al 91 (che corrisponde anche a un minimo nelle High cloud anche se questo minimo e' chiaramente dettato dal Pinatubo pero' stavano calando dall'88.
Ecco il grafico delle variazioni di escursione estiva e invernale nel NH dove ho inserito sommariamente le fasi nuvolose basse (blu positivo, rosso negativo) che poi ho messo + in dettaglio sotto.
Troppo poco per dirci qualcosa di serio, noto solo qualcosa relativo al Pinatubo e quello che io ormai credo fermamente essere un piccolo climate shift dovuto al Nino 97/98, un forcing di qualche anno dovuto a feedback del grande Nino.
Quindi riportando dal tuo blog:
"Tutti i dati che vediamo di solito si riferiscono alla media delle temperature. Sappiamo bene che le escursioni termiche tra giorno e notte sono anche di notevole entità in dipendenza di vari fattori quali la serenità o nuvolosità del cielo, l’umidità relativa, la ventilazione e la distanza dal mare (continentalità).
Dal punto di vista del GW, cioè delle variazioni in aumento delle temperature almeno dell’ultimo secolo, può essere molto importante distinguere gli andamenti termici delle temperature minime e delle massime separatamente. Ciò in quanto ci sono aspetti diversi che vanno ad influenzare le une e le altre in misura differente tra il giorno e la notte, ad esempio:
"
- la radiazione solare: il flusso solare è diurno e questo scalda il terreno e le acque superficiali, tale calore viene restituito verso l’atmosfera di notte
- la copertura nuvolosa: diminuendo la radiazione solare provoca massime più basse e impedendo l’irradiazione notturna aumenta le temperature minime
- gli effetti radiativi dei GHG (H2O, CO2, CH4 ecc..): forniscono calore verso il basso rimbalzando parte dell’irraggiamento terrestre. Gli effetti sono massimi di notte quando è massimo l’irraggiamento.
- gli aerosol e le polveri atmosferiche: hanno effetti variabili perchè in parte si scaldano sotto l’irraggiamento solare o l’irraggiamento di ritorno terrestre riscaldando l’atmosfera ma allo stesso tempo impediscono parte dell’irraggiamento solare.
- gli effetti dell’urbanizzazione: l’aumento di costruzioni in una zona crea nel tempo dei grandi cambiamenti nell’andamento termico generando le così dette “isole di calore”.
- gli effetti dei cambiamenti del territorio vicino alle stazioni di rilevamento: molto importanti sono le condizioni del terreno, foreste, steppe, prateri, coltivazioni, irrigazione dei campi ecc.. danno condizioni di andamento termico anche notevolmente diverso e quindi i cambiamenti di destinazione d’uso del territorio ingenera forti cambiamenti termici locali.
In base a quanto hai scritto, per l'anomalia del cerchio di destra (da metà anni 70 fino al 90, minime più alte delle massime -> delta-), ci sono cause ben precise che potrebbero essere date dalla copertura nuvolosa, dai GHG e aereosol. Minime più alte della massime si vedono anche dopo fino, diciamo al 1995.
Quindi se non capisco male tendi ad escludere le uniche cause AGW, pensando solo alla copertura nuvolosa, l'unica causa "naturale" del delta- ?
Questo si che puo' aver alimentato feedback potenti (albedo-, umidita').
Andrea
No. Dico solamente che per situazioni cosi' rapide NON penso proprio agli AGHG.Quindi se non capisco male tendi ad escludere le uniche cause AGW, pensando solo alla copertura nuvolosa, l'unica causa "naturale" del delta- ?
Gli effetti umani non possono che agire nel lungo periodo in intonazione con il trend di fondo:
- se diamo per buono che col raddoppio di CO2 (300-600) avremmo teoricamente +1° in atmosfera qui stiamo parlando di variazioni di 1-1,5ppm/anno quindi (trattandolo linearmente) che renderebbero +0,005°/anno, +0,05°/decennio, +0,15° nei 30 anni dal 76 al 2006. Ma qui stiamo parlando di +1,2/+1,6° nei 30 anni sulle terre del NH (75% della produzione CO2 umana, maggioranza delle terre), cioe' 10 volte di piu' ma la CO2 e' la stessa in tutto il globo ppm+ ppm-!
Vogliamo pensare che i feedback del riscaldamento da GHG sia scattato improvvisamente dopo addirittura 30 anni di lieve calo delle temperature ? E PERCHE' ?
Mi pare + semplice, logico e scientifico osservare che:
- nel 76 si passa in modo improvviso da forte Nina a forte Nino
- dopo quel forte Nino rimarra' PDO+ con ENSO medio+
- la AMO nel 76 tocca il minimo e parte a razzo, +0,4° in 4 anni !!!!!
- dal minimo solare del 1976 parte la fase di aumento
Urbanizzazione ? Certamente, ma e' graduale, magari alcune stazioni saranno andate a scatti per cambio locazione o costruzioni + vicine ma mediamente mi aspetto gradualita'
Cambiamento terreni, idem, mi aspetto gradualita'
Allora non rimane che il forcing oceanico che imprime feedback atmosferici sotto forma di maggiore umidita' specifica e cambiamento nella composizione nuvolosa e nelle forme delle rossby.
Una nota a riguardo (le rossby) la cercherei nell'indice EA:
Guarda che succede nel 76 e nei 30 anni successivi !! Diventa di botto positiva nel 76 e ci rimane come valore medio, allora questo vuol dire che e' aumentata notevolmente la rossby centro-atlantica tra prima e dopo 76 !!!
P.S. e guarda che succede dopo il 97/98, altra botta da climate shift.
Insomma, io cerco la logica e mi guardo la realta' dei fatti, e trovo che l'Uomo puo' aver inciso in forma nettamente minoritaria e locale su questo grande step climatico sulle terre del NH.
Ti metto un ultima annotazione, lo switch tra gli emisferi, questa e' la differenza tra le anomalie a 500hpa tra i due emisferi, osserva bene !
Ha qualche senso connesso a possibili interventi umani ? Le bombe atomiche degli anni 50-60 ? Forse solo quelle ma chi cavolo lo studia ?
GPT.JPG
Ora volevo postare i dati delle massime e delle minime separatamente stagionali, emisfero nord per Steph:
NH-Max.JPG
NH-Min.JPG
Ultima modifica di Sandro58; 29/04/2009 alle 10:28
Scusate ragazzi, ma su un blog ho trovato qualcosa di molti interessante, eccolo qua:
"Prima di descrivere i possibili effetti sul clima dei prossimi anni è bene riassumere brevemente in che modo le macchie solari influenzano il bilancio energetico sul pianeta Terra. Innanzitutto la presenza di sunspots palesa un'intensa attività solare, che si traduce in un maggior apporto energetico incidente; si calcola che tra un minimo e un massimo il calore per metro quadro vari circa di 0.3 watt. Non solo, è stato dimostrato che la capacità del sole di proteggere la terra dai raggi cosmici è direttamente proporzionale al numero di sunsposts. Durante i picchi, infatti, la corona solare si espande enormemente verso la Terra riducendo l'entrata delle particelle spaziali in atmosfera. Ciò comporta una diminuzione della nuvolosità media globale poiché si è visto che i raggi cosmici interagiscono col vapore acqueo aumentandone la capacità di condensazione. E' logico attendersi, pertanto, un aumento della copertura durante le fasi di minimo la quale, a sua volta, riflettendo maggiormente i raggi solari, comporta un'ulteriore riduzione dell' energia in arrivo."
Praticamente una forte attività solare comportauna diminuzione della nuvolosità media in Italia, ma i che modo?
Volevo chiederre ai più esperti se c'è una spiegazione a tutto questo, ed inoltre se questo può in qualche modo correlarsi con il lavoro di Sandro58.
Grazie!
La fonte è questa qui: http://francesco-word.blogspot.com/2...mo-solare.html
direi che il discorso fila liscio come l'olio
P.S. fra l'altro, a me l'impennata degli ultimi decenni non ha mai convinto, direi sospetta nel suo apparire "innaturale"...
secondo te potrebbe essere invece, paradossalmente, "naturale"![]()
certo che se togliamo questa impennata dalle influenze antropiche, cambiano parecchio gli scenari sul lungo termine
molto interessante
![]()
Discorso che si può estendere al NH.
PNA
Cioè dal 1976 si avrebbe un incremento anche della rossby pacifica. Non sarebbe per niente logico attendersi che una rossby nordatlantica (associata all'indice EA), debba aumentare la copertura nuvolosa mondiale.
Il fattore predominante (insieme ai suoi simili albedo+feedback) della rampa GW, 76-98, sarebbe scatenato da un'incremento di rossby nordemisferica che a sua volta segue uno shift delle anomalie 500 hPa tra nord e sud emisfero. Dunque mi rimane di capire perchè l'incremento di rossby nordemisferica aumenterebbe la copertura nuvolosa anche nell'altro emisfero![]()
Andrea
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