
Originariamente Scritto da
steph
Sì, il problema è che ho come l'impressione che l'atmosfera non riesca a sfruttare a fondo il momento particolarmente favorevole (in proiezione futura da
AO/
NAO-) dato dalla buona copertura nevosa euroasiatica di ottobre. Mi spiego meglio.
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Questo predittore (che chiamerò OCTSNW) è di particolare importanza ma va analizzato bene in dettaglio.
Ci sono almeno tre “scuole di pensiero” a proposito: abbiamo visto quella che correla velocità di avanzamento di OCTSNW (indice SAI) e
AO invernale. Poi c'è quella che correla la mera estensione di OCTSNW sulla Siberia (con associate anomalie termiche e bariche al suolo e wave activity flux indotta) e successiva risposta al suolo (
AO/
NAO) via TST.
Infine esistono anche studi che correlano OCTSNW (in particolare sulla parte centro-orientale dell'Eurasia) e risposta barica diretta sul Nordpacifico nella sola troposfera, senza quindi il passaggio del segnale attraverso la stratosfera. Su questo ci tornerò più avanti, quando parlerò dei predittori atmosferici.
Ora: se il primo approccio, come detto, offre qualche garanzia in più a favore di
AO- ma ben poche certezze (considerando quello che ho scritto nel precedente post), il problema relativo al secondo risiede nel fatto che non sempre ad un elevato OCTSNW in ottobre è poi corrisposto un inverno connotato da
AO-.
Dei 10 inverni che seguivano i mesi di ottobre con estensione nevosa più elevata sull'Eurasia negli ultimi 45 anni (dati gsl/Rutgers), solo 6 sono stati caratterizzati da stato generale del
VP debole e
AO- (1968/69, 1970/71, 1976/77, 1977/78, 2002/03 e 2009/10), negli altri casi invece il contrario.
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Secondo
questo lavoro, la propensione da parte del predittore OCTSNW ad influenzare l'atmosfera invernale via accoppiamento tropo-strato è favorita negli anni in cui all'inizio della perturbazione e del relativo forcing crisoferico autunnale la bassa stratosfera polare è già in modalità tale per cui il
VPS è più debole della media (initially WARM/WEAK, IW), in caso opposto (initially COLD/STRONG, IC) la possibilità che il forcing criosferico riesca a propagare i suoi effetti verso l'alto in modo tale da influenzare il
VPS e indurre un TST event è molto minore.
Sotto (a dx) la configurazione-tipo nei giorni che precedono l'inizio della perturbazione criosferica siberiana (vedi figura a sx), in rosso anomalie + del GPH e in blu -.
Schermata 2012-11-08 a 17.54.16.pngSchermata 2012-11-07 a 23.28.50.jpgSchermata 2012-11-07 a 23.30.18.png
Evidente l'inversione del gradiente latitudinale in stratosfera tipico delle situazioni di debolezza del VPS. Il predittore più forte e significativo è localizzato a circa 50 hPa sopra le zone polari.
Ecco qualche esempio, per la scelta del periodo mi sono passato in rassegna le 4-5 settimane di propagazione dell'estensione nevosa sull'Eurasia dei 10 esempi citati focalizzandomi sulla settimana nella quale l'estensione è stata più ampia in modo tale da avvicinarsi il più possibile all'area segnata nella prima figura sopra (forcing criosferico attivo). Ho poi selezionato i 5-10 giorni antecedenti quella settimana per i profili stratosferici dellle anomalie di GPH.
3 casi in cui la perturbazione criosferica ha potuto funzionare grazie alla condizione del
VPS di tipo IW:
compday.85.0.47.107.312.8.6.39.gifcompday.85.0.47.107.312.8.11.24.gifcompday.85.0.47.107.312.8.12.42.gif
2 casi in cui invece la perturbazione criosferica non è riuscita a funzionare in modo efficace grazie alla condizione del
VPS di tipo IC:
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E quest'anno, siamo in una condizione un po' borderline, in ogni caso non mi pare che il
VPS in ottobre fosse sufficientemente debole da rientrare nella favorevole condizione IW:
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