Non vorrei ripetere tante considerazioni già espresse, seppur in maniera frammentaria, nel corso di questa stagione invernale, che oltretutto penso possa anche proporre strascichi in over time coerentemente con il trend attuale orientato sul reiterarsi di shifts stagionali.
Vorrei solo ricordare quante difficoltà abbiano contraddistinto il cimento dei cosiddetti longers nel cercare di dipanare una matassa previsionale che, col verosimile contributo dei succitati shifts, ha reso ancor più problematica una pratica già di per sè tradizionalmente complicata, in un sistema notoriamente caotico, quale quella di preconizzare tendenze ad ampio raggio temporale.
Col senno del poi, diventa tutto facile da commentare. E nel mare magnum di opinioni assortite nel vasto panorama degli addetti lavori e dei presunti tali, per la legge dei grandi numeri qualcuno che possa poi affermare "l'avevo detto" deve per forza saltare fuori, a bocce ferme.... o quasi.
Trascurando poi le opininoni basate su orticellismi assortiti, naturalmente. Altrimenti, inanellare pareri "orientati", in un senso o nell'altro, diviene esercizio parziale quanto sempre facilmente praticabile.