per concludere il discorso di Matteo anche in rapporto alla tendenza stagionale vien da sé che la principale discriminante tra un inverno zonale (come mostrato da molti centri previsionali) e uno più votato alla vivacità dei flussi di calore deriva proprio dall'intensità e modulazione della nina e dalla sua capacità di incidere sull'area pdo e sulla convezione pacifica
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