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Burrasca
Re: Ma noi del Nord abbiamo meno capacità?
Il padre di un mio caro amico è stato per tutta la sua carriera lavorativa segretario comunale di un comune (e poi di un'unione di comuni) del Nord.
Quando ho avuto il piacere di conoscerlo, mi ha raccontato che il concorso da lui vinto era una specie di concorso nazionale, che si vinceva per titoli (punteggi di laurea credo) ed esami. Chi vinceva, sceglieva dove andare. E lui ha scelto quel paesetto. Se qualcuno da quel paesetto si fosse presentato e avesse vinto, avrebbe potuto andarci lui. Effettivamente all'epoca non era certo la silicon valley quel posto, può anche starci che all'epoca non brillassero i titoli di studio. E può anche starci che i titolati di quel posto cercassero se possibile di andare a lavorare nel vicino capoluogo di provincia e regione.
Fra i vari fattori da considerare c'è anche che in certi periodi della storia italiana, è stato in voga il mito del credenzialismo, cioè l'idea che a certe posizioni sociali desiderabili si possa acceda primariamente per titolo di studio [dico mito perché il titolo di studio è generalmente sbarramento, se non ce l'hai non passi, spesso non basta certo quello...]. Certe aree che stavano vivendo un galoppante sviluppo economico hanno lasciato un po' da parte l'istruzione per correre a svolgere lavori vari (dipendenti, imprenditoriali, eccetera). In zone di minore sviluppo, a chi voleva uscire dalla miseria non restava che l'istruzione, nella speranza che un buon titolo di studio potesse valere di vincere un concorso e ottenere un lavoro. Questa è certo una delle ragioni. In molte zone (fra cui la mia), tutti a lavorare e titoli di studio da terzo mondo, e i posti pubblici li vinceva qualcuno da fuori.
Questa spiegazione intuitivamente sembrerebbe buona, ma per considerarla tale ci sarebbe bisogno anche di poter mostrare o che al Sud si hanno mediamente titoli di studio più elevati, o che a parità di titolo di studio i "titolati" del Sud hanno maggior propensione a muoversi e a prendere un lavoro altrove. O, ancora, che a pari titolo di studio, i "titolati" del Nord hanno minor propensione a presentarsi a un concorso dalle loro parti perché tanto hanno trovato un buon lavoro nel privato. A me le ultime due ipotesi sembrano ragionevoli, la prima meno.
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