ah bella domanda!
Guarda il tutto è nato durante un'interrogazione di inglese in 4a,dopo qualche domanda sul funzionamento del Parlamento Europeo la prof mi chiese cosa avessi intenzione di studiare in futuro:le risposi di voler fare il meteorologo.
Lei sorpresa mi disse:mia figlia studia Geophysics and Meteorology all'università di Edinburgh.
Da lì mi sono interessato,mi sono informato e francamente l'idea di studiare all'estero mi stuzzicava (e lo fa tutt'ora) molto.A Gennaio dell'anno successivo inviai le mie richieste di ammissione all'università di Edinburgh e a quella di Reading (sì proprio il posto che emette le ECMWF),sono stato accettato in entrambe ma a Reading avrei dovuto sborsare più di 12000£ all'anno di tasse...e così sono finito ad Edinburgh dove,grazie alla SAAS,pago solo l'accomodation.
Ai problemi,paure,angosce,momenti di solitudine ci ho fatto l'abitudine,mi ricordo la prima settimana:UN INCUBO,non facevo che ripetermi che ero un ********,che avrei dovuto scegliere un'altra cosa,che avrei preso l'aereo la mattina seguente.Tutt'ora ci sono dei momenti davvero tosti,vedasi periodo di esami in cui sei seduto alla scrivania 12 ore al giorno,non apri bocca se non 4 chiacchiere con i coinquilini per pranzo.
Posso assicurarti che sono cresciuto di più in questi 5 mesi che in 20 anni di vita a Crevacuore.Fortunatamente non si fa fatica a relazionarsi,siamo tutti essenzialmente sulla stessa barca,specie gli internazionali.
I problemi ci sono,si risolvono e ne nascono altri ogni giorno ma non posso lamentarmi,sto facendo quello che voglio.Logicamente è necessario fare dei sacrifici,anche perchè fino a prova contraria sono i miei che mi pagano tutto.Spero però vivamente che questi sacrifici verranno ripagati nei prossimi anni,permettendomi di fare un lavoro che mi piaccia.
Secondo me un anno in Erasmus potresti farlo più avanti,se non parti con l'obbiettivo di sfasciarti il muso tutte le sere a suon di birra diventa un'esperienza seria...quindi tienilo bene in mente,visto che l'offerta formativa dell'uni è mostruosa.
ps:oggi sono leggermente col morale basso...
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
terza prova di matematica? questa mi giunge nuova.. io ho un'altra simulazione il 18 febbraio mannaggia l'oca e io che volevo andare alle terme il giorno prima!! oggi 7 in fisica sul compito del magnetismo
Cioè, tu in una frase hai smontato il mio lavoro futuro, insomma.
Tradurre latino e greco non è una tristezza, anzi: è una cosa che in molto pochi sanno fare e che potenzialmente ti può portare lontano, specie in futuro, leggi lavorare per una casa editrice (un'edizione critica di Leopardi la possono fare in milioni, in molti meno invece saprebbero curare un volume sull'analisi filologica dei frammenti di Saffo e Alceo, per dire). Tieni presente comunque che, più che tradurre, il mio obiettivo è insegnare latino e greco al liceo (non per niente sono al secondo anno di lettere classiche a Venezia).![]()
Oggi un bel 6 e mezzo di matematica sulla retta!![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Oi ciao, scusa ci tengo a dire che non volevo offendere nessuno, era una frase ironica. Tra l'altro mia madre è laureata in lettere classiche (storia greca), mio padre in lettere moderne (geografia), mia sorella in lettere moderne (scienze delle religioni e storia medievale) e mio zio in lettere classiche (letteratura latina, insegna alla Sapienza), perciò non mi permetto di criticare lettere perchè ne nascerebbe una discussione infinitasemplicemente io odio qualunque cosa che faccio a scuola e greco e latino ancora di più, tra l'altro greco lo facciamo malissimo e praticamente prima di sofocle io so dirti solo qualche nome qua e là senza a momenti neanche sapertelo collocare nel tempo. tradurre mi annoia nonostante io lo sappia fare, per non parlare di insegnare che non lo sopporterei proprio; ma mi sta benissimo che a qualcuno piaccia farlo.
ma preparati psicologicamente
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edimburgo non è inserita nell'erasmus, almeno non nelle uni romane!
ma non hai mai avuto problemi con la lingua, intendo x rapportarti con i professori e negli esami orali?
comunque ho sentito che medicina ad edimburgo è una delle migliori del mondo e potrebbe essere un'idea per la specializzazione..ma c'è tempo
ho un sacco di amici romani qui in erasmus,Roma 3 ha un collegamento importante con Edinburgh...
Esami orali non ne ho per 2 anni quindi vado sciallo,i prof sono comprensivi perchè sanno di avere a che fare con persone che vengono da tutto il mondo,sono molto giovani,non credo che nessuno dei 4 prof che ho ora superi i 32/33 anni,sono molto "easy" quindi nessun problema.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
allora diciamo alle facoltà di medicina (il resto non ho guardato). comunque è molto difficile venire in erasmus in Uk e poi sai com'è, avevo in progetto di farlo in un posto nevoso
per la lontanissima specializzazione di medicina pensavo a Uppsala o appunto ad Edimburgo. Ma i prof davvero sono così giovani? Wow! E dire che in Italia chi diventa ordinario a 40 anni è fortunato.
Il caro Giacomo, l'unico che capì molte cose.
Al punto che il baffo Fritz (Nietzsche) lo citerà.
Non citavo Quintiliano ma Petronio, già che c'ero.
E Persio è carinissimo, ma Giovenale ancor più.
Ci si rende conto di come tutto quanto sia così splendidamente uguale, di come tutti i problemi moderni non siano altro che la trita formula dell'umanità assopita dal tempo.
Insomma: "non siamo i primi ad essere moderni", come mi piace sempre dire, e la riprova sono questo carissimo ed amenissimo popolo che eravamo noi forse, che ha posseduto l'Europa per mezzo millennio.
In ogni caso è una scuola tremendamente arcaica, incatenata e puzzolente la nostra, il liceo classico.
Non più utile.
Certo, non rinnego giammai di avere conosciuto le voci più grandiosi dell'espressione umana, qualsiasi dell'arte.
Da Esiodo a Heidegger, da Fidia a Wagner, da Euripide a Petrarca, da Botticelli a Poe.
Insomma, è ancora quella scuola capace di fornirti già a 18 anni o poco prima, attorno alla IV, una propria testa cosciente, una propria critica ed un proprio sguardo su tutto, ma davvero tutto: dalle tegole rosse dei tetti ai sistemi informatici, dai principi della termodinamica all'arte contemporanea: tutto.
"Omnia bona in solido suo habet", dice Lucio Seneca.
Ed è vero.
Chè se ci pensassimo un momento: i grandi informatici altro non erano che Ciceroniani ipotattici e atticisti!
E non darmi del pazzo caro Nevearoma e altri.
Se guardassimo com'è organizzato un pc, risulta essere pari pari ad una struttura periodante di un' opera filosofica tuscolana del Cicerone.
Eppoi, distaccandoci un momento dalla classicità, potremo discorrere bellamente delle grandi personalità che hanno raffigurato genialmente la natura umana, cioè chi siamo.
Insomma, noi studenti di liceo classico ci si imbatte spessissimo nelle suddette creature geniali, e spesso sorge il quesito se la genialità sia questione di geni, genetica appunto, o se sia legata alla condizione culturale storica in data epoca.
Naturalmente vale quest'ultima.
Insomma, Orazio, santo cielo: è paurosamente eterno e moderno.
Cioè, vale e varrà sempre.
Così come l'accidia di Petrarca.
E pure la ginestra di Leopardi.
E così anche i meriggiare del potentissimo Montale.
Non a caso questi nomi: i più grandi lirici italiani di sempre, quattro mentalità geniali assolutamente impeccabili e spettacolari.
Ma a costoro ce ne sarebbero innumerevoli altre da aggiungere.
Virgilio.
Virgilio, ma sant'Iddio signori miei vogliamo renderci conto??
Dodici libri 12, scritti TUTTI in esametri, con ricerca accuratissima e minuziosa di alliterazioni e della dimensione musicale e sonora della poesia.
Chi c'è oggi?
Dante!!
100 cantiche in terzine rimate!!!!!
Cento, rimate!!
E Cristo rima solo con Cristo!
Chi c'è oggi?
Shakespeare, ed i suoi cento sonetti!
Macchiavelli ed Ariosto, quest'ultimo col potere di sorridere sulla natura umana.
Eppoi arriviamo al grande cambiamento.
La Rivoluzione Francese, Napoleone, la Rivoluzione Industriale e la borghesia, bruttissima bestia.
Da qui in avanti, l'arte non è più fatta dai soliti trenta quaranta artisi ma cambia radicalmente e si rivolge alla massa borghese.
Ed eccolo: il romanzo.
E qui, Goethe in mezzo.
Ed alla fine di tutto: i maledetti simbolisti, Boudelaire, Rimbaud e Verlaine, le polveri geniali della Russia lontana, Tolstoj e Dostoevskij, immortali!!
I fratelli Karamazov, è.. è qualcosa di impossibile, morte e vita di tutta l'esistenza.
Eppoi la fine di tutto con Joyce.
Eppoi Thomas Eliot, splendido!
E Pound, e Montale appunto e Kafka e qui scopriamo gli ebrei.
La cultura più spaventosamente incredibile e potente dell'umanità.
Non c'è popolo, non c'è altro occhio più potente di quello di un rabbino.
Se solo dico, se solo potessero smettere quegli ebrei americani, di srotolare Torah e di dedicarsi alla filosofia o alla fisica, giuro, garantito, sgretolerebbero di certezze tutto.
TUTTO.
Che i cinesi son pugliesi direbbero, che la terra è l'iride infranta di un camaleonte appeso ad un ramo a testa in giù in attesa di un temporale in lontananza, che noi siamo starnuti di un gigante nascosto.
Insomma, grazie al tesoro persiano (Zaratustra inside), 'sto popolo è il detentore di tutto.
E quindi Levinas Emmanuel e l'esistenzialismo, vertice del pensiero che risponde quasi a tutte le domande del pastore errante dell'asia di Leopardi.
Basta così, mi lascio trascinare.
Andrea, ascolta, o Edo, potete "leggermi" la formula qui sopra?
Come si legge il simbolo dell'integrale?
Quello lì all'inizio?
"Integrale" si chiama?o funzione integranda di x?
Santa Maria Salmastra degli Acquitrini Pontini.......... sapessi cosa sono le funzioni.
Graficamente posso appellarmi, per definire l'integrale, dicendo che corrisponde all'area sottesa ad una curva delimitata dalla curva e dall'asse cartesiano?
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