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  1. #591
    Burrasca forte L'avatar di Sneg
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da natale2008 Visualizza Messaggio
    Anche il toponimo Muson dei sassi sembra abbia la stessa origine di un fiume europeo, la Mosa; entrambi i toponimi vanno ricercati nell'indoeuropeo meus-musos, che indica una palude, un'acquitrino. Altri nomi che dovrebbero condividere la stessa origine, Musile, Musestre, Musone (marche), Mis
    E ora mi viene in mente anche l'aggettivo veneto "mòi" per indicare il bagnato, potrebbe avere quest'origine...
    E mi sa tanto che è proprio così.
    In inglese "moist" vuol dire "umido" (come aggettivo, quindi) e "moisture" significa "umidità" (come sostantivo quindi).
    Stessa radice di matrice germanica, anche lì.
    ​Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.

  2. #592
    Burrasca L'avatar di wtrentino
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da mik33017 Visualizza Messaggio
    ok, getto la spugna

    L'unica zona del Trentino per me abbastanza comprensibile è la Val di Fassa , dove penso parlino ladino
    Sì in val di fassa si parla ladino.

    Comunque smarlòs è il lucchetto, mentre la sclàizera... beh, si tratta di un attrezzo fatto appositamente per tagliare a fettine i cavoli destinati per farli fermentare facendoli diventare crautiStrani nomi di cose dialettali questa lo so era difficile.


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  3. #593
    Vento fresco
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    Sì in val di fassa si parla ladino.

    Comunque smarlòs è il lucchetto, mentre la sclàizera... beh, si tratta di un attrezzo fatto appositamente per tagliare a fettine i cavoli destinati per farli fermentare facendoli diventare crautiStrani nomi di cose dialettali questa lo so era difficile.


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    Azz la sclaizera è per intenditori

    Qua in Friuli si fa la brovada, che concettualmente è simile ai crauti ma si fa con le rape fermentate nella vinaccia di vino rosso. Lo strumento per tagliare il dietro della rapa per favorire la fermentazione è il "rochet"

  4. #594
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da natale2008 Visualizza Messaggio
    Anche il toponimo Muson dei sassi sembra abbia la stessa origine di un fiume europeo, la Mosa; entrambi i toponimi vanno ricercati nell'indoeuropeo meus-musos, che indica una palude, un'acquitrino. Altri nomi che dovrebbero condividere la stessa origine, Musile, Musestre, Musone (marche), Mis
    E ora mi viene in mente anche l'aggettivo veneto "mòi" per indicare il bagnato, potrebbe avere quest'origine...
    "Mòi" vuol dire bagnato anche in dialetto reggiano, che è quello che conosco meglio data l'origine di mio padre e dei suoi genitori, che lo usavano spesso.
    La pronuncia è identica ad una espressione danese, cioè l'accostamento del sostantivo "møg" (= letame, sudiciume) ad altri, per attribuir loro ribrezzo (es. møg dyr = animale schifoso).
    Però mi viene anche in mente "a mollo" = a bagno, oppure il paese di Moglia, nell'Oltrepò mantovano, che vengono dal latino "mollis" = molle (bagnato).
    Quindi forse la strada germanica è errata, oppure c'è una comune radice indoeuropea (come molte altre volte).

    Altre due parole simbolo del dialetto reggiano sono "sdora", da "resdora" =reggitora = reggente, amministratrice (della casa), che tipicamente fa la "fuieda" = la sfoglia, cioè la pasta fresca

    Comunque per me la parola più indoeuropea in assoluto è "ager" = terra, terreno, territorio. Parola cardinale sia nel Latino, che nel Danese (quindi credo in tutte le lingue germaniche) con significato identico.
    Ultima modifica di alnus; 07/04/2020 alle 20:22

  5. #595
    Burrasca forte L'avatar di meteo_vda_82
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    "Mòi" vuol dire bagnato anche in dialetto reggiano, che è quello che conosco meglio data l'origine di mio padre e dei suoi genitori, che lo usavano spesso.
    La pronuncia è identica ad una espressione danese, cioè l'accostamento del sostantivo "møg" (= letame, sudiciume) ad altri, per attribuir loro ribrezzo (es. møg dyr = animale schifoso).
    Però mi viene anche in mente "a mollo" = a bagno, oppure il paese di Moglia, nell'Oltrepò mantovano, che vengono dal latino "mollis" = molle (bagnato).
    Quindi forse la strada germanica è errata, oppure c'è una comune radice indoeuropea (come molte altre volte).
    Deriva quasi sicuramente dal latino e francese, in francese bagnato si dice mouillé

  6. #596
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    "Mòi" vuol dire bagnato anche in dialetto reggiano, che è quello che conosco meglio data l'origine di mio padre e dei suoi genitori, che lo usavano spesso.
    La pronuncia è identica ad una espressione danese, cioè l'accostamento del sostantivo "møg" (= letame, sudiciume) ad altri, per attribuir loro ribrezzo (es. møg dyr = animale schifoso).
    Però mi viene anche in mente "a mollo" = a bagno, oppure il paese di Moglia, nell'Oltrepò mantovano, che vengono dal latino "mollis" = molle (bagnato).
    Quindi forse la strada germanica è errata, oppure c'è una comune radice indoeuropea (come molte altre volte).

    Altre due parole simbolo del dialetto reggiano sono "sdora", da "resdora" =reggitora = reggente, amministratrice (della casa), che tipicamente fa la "fuieda" = la sfoglia, cioè la pasta fresca

    Comunque per me la parola più indoeuropea in assoluto è "ager" = terra, terreno, territorio. Parola cardinale sia nel Latino, che nel Danese (quindi credo in tutte le lingue germaniche) con significato identico.
    Grande! Di dov'è erano i tuoi?

  7. #597
    Calma di vento L'avatar di Matëlmaire
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Catar in veneto vuol dire trovare, così come in catalano (catar).

    In francese si usa il verbo acheter, da cui anche caté in piemontese o atcheté in franco-provenzale valdostano. Ma, in questo caso, significa comprare/acquistare.

  8. #598
    Vento fresco
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    Citazione Originariamente Scritto da Matëlmaire Visualizza Messaggio
    Catar in veneto vuol dire trovare, così come in catalano (catar).

    In francese si usa il verbo acheter, da cui anche caté in piemontese o atcheté in franco-provenzale valdostano. Ma, in questo caso, significa comprare/acquistare.
    Anche in friulano trovare = cjata'

  9. #599
    Uragano L'avatar di jack9
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    Citazione Originariamente Scritto da mik33017 Visualizza Messaggio
    Anche in friulano trovare = cjata'
    qui catà è prendere o comprare, es: si anà a catà ul pan? tradotto, anche se semplice: sei andato a comprare (ma anche prendere) il pane?

    trovare rimane truà

    spettacolo i dialetti!
    Si vis pacem, para bellum.

  10. #600
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Alle superiori studiavamo sia inglese che francese.
    Ma era il francese che ci faceva sbellicare dalle risate.
    Un esempio di parole dialettali del mio paese, Trani, collegabili esattamente al francese:

    A me: in dialetto si dice " a moi "; Il mio: in dialetto si dice: u moi.

    Ma " moi ", si pronuncia ( in francese ovviamente) " muà "

    Una nostra amica di classe, piuttosto ignorantella diciamo, si ostinava a leggere questa parola francese così come la leggeva: Moi
    Il prof si inkazzava di brutto quando la sentiva,; Oh, Non si dice " moi ", si dice " muà ".... mentre noi ridevamo

    E quella che diceva: Professò....e che volete da me...a casa mia mica diciamo " a muà, u muà ", diciamo " a moi, u moi"

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