
Originariamente Scritto da
C.R.
è proprio questo caricar nozioni a tutto tondo che è completamente inutile, forse anche dannoso.
Invece , la cosa utile, è proprio insegnare lo stretto necessario per vivere, di modo che
poi uno possa apprendere ciò che davvero gli è utile e che desidera.
Leggere , scrivere e saper fare di conto (il che non implica i polinomi ma
al massimo 3+8 = 11 e poco altro) .
Il grosso delle nozioni utili alla vita si impara comunque nella vita di tutti i giorni o orientandosi verso un mestiere,
mentre il 90% di quello con cui si è perso tempo in inutili anni scolastici viene gettato nel dimenticatoio...
non vengono dimenticate invece le fredde ore del mattino ad attendere il treno,
le prepotenze dei bulli (o di certi insegnanti... ) , le aule squallide e scomode e via elencando...
un tempo magari un bambino non veniva mandato a scuola, ma se la famiglia era di vasai,
veniva avviato a fare il vasaio e poi entrava a far parte di una corporazione di vasai.
Era meglio di adesso... adesso lo fanno studiare da 5 a 23 anni, e poi con la laurea
non fa vasi ma va a fare il precario nel
call center... bel guadagno !
invece, l'artigianato cerca posti, e un vasaio abile ora vale di più di un laureato
in scienze della comunicazione o psicologia. (Sono laureato in psicologia ndr).
Oppure sarebbe da render specialistico lo studio DA SUBITO. Cominciare a
insegnare mestieri a chi davvero
li vuol fare e già da tenera età, così
uno può essere un valente medico già a 20 anni invece di perdere tempo
con Manzoni e Dante e le versioni di Cicerone o con la divisione fra polinomi
(un'assurdità che dovrebbe essere vietata all'uomo e consentita solo alle macchine... per cosa le creiamo, sennò ? )
Naturalmente, se poi uno mostra interesse per Cicerone, andrebbe incoraggiato
a studiarselo da subito, ignorando altre cose scolastiche che non gli competono.
Soprattutto la gente dovrebbe esser avviata A FARE QUELLO CHE VUOLE FARE, da subito.
La concezione della scuola è opposta, è : "sino a 18 anni ti costringo a fare
certe cose"...
chiaro che poi insorgono infelicità, degrado, frustrazione, bullismo, precoce
senso di fallimento ecc...
C.
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