Chiedo scusa se scrivo quama vorrei un attimino sfogarmi su una situazione mia personale e se magari potete , datemi qualche consiglio
Premesso che ne ho gia parlato con uno del forum in pvt , volevo sentire anche che ne pensano gli altri:
Io praticamente dalla sardegna mi son trasferito a monza in provincia di milano nel 2004 per un problema familiare e di lavoro
Parte il primo anno(2004_2005) che ho vissuto qua con grandi prospetive di vita(uscite,disco,passeggiate nei parchi ecc ecc che cmq facevo da solo), dopo un brutto fatto che mi è capitato nella provincia di brescia , ho deciso più di orientarmi verso la mia zona e il mio quartiereconoscendo un sacco di persone con la quale aprendomi io nei loro confronti , ho soccializato , nulla da dire fino a qua , se quando ho chiesto a queste persone di frequentarmi e frequentarci dopo 3 anni (tipo uscite nei locali,hobby che con alcuni sono li stessi,ecc ecc) ho di coltivare una amicizia che cmq poteva permettermi di introdurmi in questa società(non avendo più possibilità di tornare in sardegna) ,molti mi hanno risposto che io con loro non ci facevo nulla, che ero un pesce fuor d'acqua qua ,che non era posto per me , e dovevo andarmene
Insomma credo che mi abbiano rifiutato in tutto e per tutto
Ora ho 25 anni ed è praticamente dal 2005 che continuo a fare questo tipo di vita solitaria qua , senza uscite e un attimo di divertimento ho di sfogo ,senza parlare con qualcuno anche perchè non so dove andare a cercarlo (non fermo una persona per strada e li dico se vuole soccializare)
Non c'è l'ho con la gente della mia zona o del nord in generale, anzi li rispetto , ma mi sento un po emarginato da questa società che pare rifiutarmi e ha accolto ben altre persone peggio di me, io cmq ho sempre cercato di aggire nel rispetto di tutto e degli altri e credo di essermi comportato bene nei loro confronti
Anche i miei sardi che ora studiano qua al università a milano hanno trovato gente disposta a frequentarli ,tanto evvero che ora son sempre impegnati qua e la e io non riesco quasi mai ad andare a trovarli , anche perchè cmq essendoci una distanza non riusciamo quasi mai ad organizzarci , anche perchè loro non si fanno sentire
Non so proprio che fare , se avete qualche consiglio è ben accetto GRAZIE DI TUTTO![]()
L'emarginazione è un problema molto serio.
Prima di darti un consiglio (sono anche io un "emigrato", dopotutto, quindi riesco a vedere il tuo punto di vista), c'è un passaggio un po' oscuro che mi piacerebbe chiarissi.
Tu esattamente che gente frequenti o cerchi di frequentare? E che fai quando cerchi di instaurare un rapporto?
Chi sono le persone con cui cerchi di instaurarlo? In che situazione cerchi di instaurarlo? In che modo ti poni con la gente?
Ma sopratutto, chi è la gente ti dice che non c'entri niente, che te ne devi andare?
Perché te lo dicono? E' perché tu cerchi di infilarti in giri di amicizie già instaurati forzando troppo le cose oppure ti sei trovato in mezzo a un ambiente di razzisti, di gente del nord che ti tratta male solo perché sei del sud?
Lo chiedo perché di gente del nord razzista ne conosco, anche se molti lo nascondono bene, ma nessuno di quelli che conosco si sognerebbe di dirti in faccia una cosa simile, a meno che non vengano stuzzicati o esasperati. Il più che farebbero è cercare di evitarti in maniera "garbata" il più possibile.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Le persone le conosciute un po dapertutto nel quartiere qua dove abito , al bar sotto casa quando vado a prendere le sigarette , il parrucchiere che è traltro uno giovane , oratorio , ma anche facendo sport e attività che mi permettono di coltivare i miei hobby che tutt'ora faccio
queste che ho scritto sono anche le situazioni dove io ho cercato di instaurare un rapporto con le persone , devo essere sincero io sono molto timido quindi ho fatto anche fattica ad aprirmi nei loro confronti, ma sai ci si vedeva un giorno poi l'altro poi l'altro ancora , abbiamo inziato a salutarci e da li e partito tutto fino a fare conoscenza ecc ecc hai grandi discorsi su tutto ,questo è il modo in cui io mi sono posto , non sono stato neanche aggresivo nei loro confronti ecc ecc anzi ho lasciato spazio a loro prendendo tempo , sono le persone che conosco nel mio quartiere che dicono cosi che io qui non sto a farci nulla, sai alla fine siamo come un paesino piccolo qua , ci si conosce tutti , si gira tutti nello stesso posto (piu o meno) ecc ecc , forse magari hai ragione tu , mi son trovato in gruppi di amicizie gia instaurati ma non ho forzato la cosa
, però bho non so io son del opinione che una persona nuova quando la si conosce ecc ecc vada accetata anche nel gruppo , ma essere sincero non so perchè sono stato trattato cosi
Fenrir, io ho sempre detto questo:
Se una persona, che sia del nord o del sud, è una brava persona, a posto, a modo, educata e rispettosa prima o poi supera anche la questione razzismo.
Che poi, più che razzismo, visto che siamo tutti italiani da nord a sud (volenti o nolenti), direi che sono solo sacche di diffidenza che ancora oggi resistono in certe zone d'Italia.
Infatti il sud, purtroppo è ancora visto come sinonimo di mafia e criminalità. e quindi, spesso più per colpa di luoghi comuni che altro, i meridionali sono visti come tali: mafiosi e criminali, a prescindere.
Io conosco, per lavoro e per amicizie, molta gente di diverse regioni del nord.
Sarò fortunato io, o dipende da me anche, ma ti assicuro che sono persone squisite. e che certi discorsi, nord sud, manco li conoscono.
E anzi, ho scoperto anche un'altra cosa curiosa:
C'è molto più razzismo al contrario, sud contro nord.
Ci siamo messi in testa pure noi meridionali, che al nord, ci odiano tutti, quando invece è in buona parte falso secondo me.
Tanto che oggi è quasi il contrario: sono più i meridionali che odiano quelli del nord, che non viceversa.
Siamo arrivati anche a questo paradosso.
Non è il caso del nostro amico gimmy, perchè sono convinto, come gli ho detto io in pvt, che molti dei suoi problemi relazionali dipendano dal suo carattere un po timido e introverso, che lo fa apparire poco incline alla socialità.
E perciò, gli ho anche consigliato di cercare di aprirsi un po di più, cercando di superare, anche a poco alla volta, la timidezza che lo blocca un pochettino o lo porta alla solitudine.
I suoi problemi, come gli ho anche detto in pvt, sono gli stessi che ho avuto io a 20 anni.
E io ho sempre vissuto in PUglia, e non al nord, e anche a me, per via della mia timidezza (oggi in gran parte superata, ma non del tutto ancora) mi snobbavano e mi mettevano da parte.
E so io che fatica ho fatto per uscire dalla solitudine e da una situazione di quasi emarginazione, per colpa mia prima di tutto.
Quindi, prima di fare discorsi NORD - SUD, vediamo dentro noi stessi come siamo, dove sbagliamo con gli altri (prima di dare le colpe agli altri) e di migliorare ciò che non va prima di tutto in noi.
Di certo il problema non e' il razzismo
Caro gimmy,
innanzitutto complimenti per la tua onestà nel tirare fuori un problema che molti altri nella tua stessa situazione avrebbero taciuto.
Da sempre entrare nei gruppi di amici già costituiti è un'impresa.
Lo era anche quando io avevo 20 anni.
La ricetta?
Non esiste.
Nel settore del tuo lavoro non hai amici?
Io partirei da lì.
Non è questione di razzismo, non c'entra nulla.
Essere timidi non credo sia un problema, anzi.
Non farti vedere che "hai bisogno" di amicizia; sarebbe la tua fine.
Fai vedere di essere un tipo a cui piace essere "solitario", non che è uno stato di necessità.
Sicuramente riuscirai a legare con qualcuno in poco tempo e poi conoscendoti meglio, il cerchio si allargherà...
Vedrai, non avrai più tempo di scrivere sul forum....
In bocca al lupo, di cuore!
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Bhe creo che abbiate ragione tutti , il problema non è il razzismo ecc ecc , forse sono ancora io troppo chiuso , come ho scritto rispetto la gente del nord come quella del sud ,ci sono molti colleghi di lavoro di mio padre e di mia madre che sono delle belle persone) e che io frequento magari quando si va a fare le cene ecc ecc
Per quanto riguarda la gente che ho conosciuto io da solo, bhe mi sono aperto io nei loro confronti , questo mi è servito ad aprirmi un po e superare non del tutto la mia timidezza , facendo discorsi del più e del meno di cultura generale , condividendo passioni che avevamo ecc ecc
Quello che mi chiedo io e la domanda che faccio e se è giusto ho sbagliato poi essere cosi sfacciato(sempre nei dovuti modi) e chiedere di uscire alle persone?? dopo un po che ci parli e hai un certo tipo di conoscenza???
nel caso di queste persone io le conoscevo da 4 anni e passa
Guarda che è un "problema" abbastanza diffuso, soprattutto per le persone che hanno ormai finito le scuole e l'università (da quanto ho capito tu lavori e non vai più all'uni....).
E' estremamente difficile fare nuove amicizie ed è ancora più difficile entrare in un gruppo già consolidato, sicuramente la colpa non è tutta tua anzi...
poi effettivamente di questi tempi non è certo così facile instaurare dei rapporti di amicizia, anche a me succede spesso di conoscere gente ma dopo un po' ci si perde di vista perchè si creano dei rapporti troppo fragili e superficiali, purtroppo i veri amici sono sempre pochi![]()
Ultima modifica di meteo_vda_82; 02/06/2011 alle 22:49
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Gimmy, il condividere assieme una passione quale può essere uno sport, essendo che aiuta moltissimo a socializzare e a superare problemi di relazione e di timidezza, è considerato un ottimo antidoto contro solitudine ed ermarginazione.
Dal frequentare una palestra o un campo di calcio, nascono per forza delle amicizie.
Amicizie che possono benissimo poi diventare più solide e stabili, e che possono uscire dall'ambito soltanto sportivo, e continuare anche al di fuori di questo, fino a divenire gruppo vero e proprio.
Ok, ho un tassello in più: sei timido. E' un problema, perché se vuoi essere accettato devi saper anche "sponsorizzarti" e mostrare alle persone che saresti una "new entry" valida nel loro giro di amicizie. Se aspetti che tutti facciano il primo passo, vai poco lontano. Però ancora non ci siamo, perché leggo questo...
...e ancora non capisco perché ti dicono una cosa simile. Glielo hai chiesto? Questa frase non vuol dire nulla. Appena ti dicono una cosa simile, chiedigli perché secondo loro tu non "ci fai nulla". Perché non vuol dire niente. E dire a qualcuno "vattene perché qui non c'entri niente", basandosi sul fatto che lui non è del luogo ma è un "outsider", se non è razzismo ditemi voi cos'è?
Visto che ci siamo, mi piace chiamarlo razzismo perché è quel che è, e non ho mai detto che non c'è anche al sud. Mi sto semplicemente concentrando sul suo problema, senza generalizzare.
Meteo65, il tuo discorso iniziale è molto utopistico ma spesso non rappresenta la realtà. Anche se sei un santo, al nord c'è un macello di gente che ti giudica solo per il tuo dialetto o la tua città di nascita. Non te lo dirà mai apertamente perché i razzisti sono per lo più vigliacchi a meno che non stiano in gruppo e quindi prendono la forza di esternare le cose dal numero.
Potrei raccontarti centomila esempi reali. Uno dei tanti esempi sono i turisti del nord che usavo guidare qui a Tromsø. Quando iniziavano ad aprirsi un po' con me, nei momenti di pausa durante una visita guidata, cominciavano a sciorinare tutti i problemi dell'Italia e a dirmi quanto siamo fortunati noi invece a vivere in un paese perfetto... e poi continuavano dicendo che il problema era il sud, pieno di gente che ruba i soldi allo stato, che non gli va di lavorare, disonesti, evasori e bla bla bla. Quindi non è solo "mafia e criminalità". Ho anche assistito a teatrini tristissimi nei pullman che guidavo, in cui i turisti del nord dicevano a quelli del sud di starsi zitti e commentando "i soliti meridionali". Tutta gente borghese, quindi il razzimo c'è, è diffuso tra la gente comune e l'emarginazione apriori è un problema REALE che in molti semplicemente si rifiutano di vedere perché è obiettivamente umiliante.
Ma anche qui nel forum ce n'è di gente così ;P ma essendo l'estrazione sociale di questo forum più alta rispetto alla media del popolo medioborghese italiano, c'è anche una certa specie di "armistizio" volontario da parte dei più razzisti.
Secondo me quindi il problema del nostro povero gimmy è generato da un misto di razzismo, di timidezza e di non avere "sponsor", ovvero di non avere gente che lo conosce da quando è nato, non può condividere con lui amicizie in comune e/o scuole e/o hobby e quindi che non sa com'è fatto davvero.
Il mio consiglio è quello di entrare a far parte di un'organizzazione dove l'interazione è forzata da regole: una squadra di calcio, un club di cucito, uno sport qualunque, un gruppo musicale, un forum internet locale di fotografia o di giochi o di escursioni... qualunque cosa che ti consenta interazione con altri anche dal vivo. E' il modo migliore per inserirsi. Frequentare a cadenze fisse qualcuno al di fuori del lavoro alla fine porta sempre qualche buon amico, e il punto di partenza ottimo è la cosa che avete in comune in quel momento. Però devi impegnarti un po' all'inizio. Il resto viene da solo. L'amico ti farà entrare nel suo giro d'amicizie, e da lì conoscerai altra gente che all'inizio ti accetterà non tanto perché sei tu, ma piuttosto perché sei "amico di X". Poi toccherà a te diventare gimmy e non "l'amico di X".
Questi sono i miei 2 cents :D in bocca al lupo.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
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