Citazione Originariamente Scritto da Adrisessanta Visualizza Messaggio
Faticoso zappare la terra, eh?!\as\

In poche parole sto semplicemente sostenendo che se il mercato del lavoro (quel poco che c'è) langue in attesa di personale qualificato o meno e di converso a spasso si trovano migliaia di laureati, forse una domanda bisogna porsela.
Qui perlomeno funziona così; manca la manodopera che svolga le mansioni più o meno umili. Dallo spazzino al panettiere, passando per l'idraulico o l'imbianchino, il bracciante agricolo o il vaccaro ecc. Tutte mansioni svolte in gran parte da extracomunitari o immigrati che dir si voglia; in genere trovi il senegalese che raccoglie l'immondizia, l'indiano che lavora nelle serre a raccoglier verdura o munge le vacche, il romeno che fa il muratore ecc. E tutta questa gente (per favore lasciate perdere la piaga dello sfruttamento che c'è ma è minoritaria nel mondo del lavoro) si porta a casa un fracco di palanche, tanto che, a prezzo di sacrifici, ti trovi l'immigrato che compera casa qui accendendo un mutuo (l'indiano che ha comperato la casa dei miei defunti suoceri e l'ha pure ristrutturata) oppure il senegalese che dopo una decina d'anni se ne torna nella sua patria e con i soldi che s'è guadagnato avvia un'attività in proprio.

Dopo di che, non sentirti tirato in ballo dal mio discorso! Tu persegui con caparbietà la strada dello studio, che se ne hai le capacità e la voglia di emergere una sistemazione adatta prima o poi la trovi. Si, perchè dal momento in cui c'è abbondanza di offerta per quanto riguarda i laureati, hanno buon gioco chi davvero ha le palle!
Guarda a me piace zappare la terra. Piace il giardinaggio in generale per cui avrei le mie soddisfazioni. DI sicuro per me sarebbe meglio zappare la terra e vendere i miei prodotti al mercato ortofrutticolo che lavorare in un call center. Il discorso che facevo invece, che naturalmente non è stato capito, è che in una società perfettamente meritocratica automaticamente il problema del mercato del lavoro non si pone. Si riforma per bene la scuola, suddividendo subito gli alunni tra quelli che hanno aspirazioni e capacità pratico-manuali, che si fanno poi proseguire in brevi corsi di praticandato che preparano al lavoro dopo un ben fatto istituto professionale di vero avvio alla professione. e da qui verrebbero fuori meccanici, idraulici, ecc... e poi le classiche università, impostate in un percorso più lungo e formativo ma che anch'esse avviano alla professione di avvocati, ingegneri ecc... Tutto questo in realtà non esiste oggi. Il mondo dell'istruzione, specie dalle scuole superiori in poi è un disastro.