Vedo che la discussione sulle questioni previdenziali è diventata un classico "io dico 10" e la risposta diventa "complimenti a te che hai detto 100".
E francamente è un tipo di discussione che non mi interessa.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
In linea di principo credo che la parta sottolineata non sia praticamente in discussione: perfetto, d'ora in poi con il contributivo non sara' piu' cosi', risolto il problema, eliminato quindi il "privilegio" !
Ora pero' torniamo al punto iniziale, ovvero il nocciolo della questione: come gestiamo chi e' gia' in pensione (magari da qualche anno) e chi deve (o meglio, dovrebbe/doveva...) andare tra qualche anno ?
Non e' a mio parere solo una questione di "sostanza" (quanto prendere), seppur sia la cosa principale, ma anche quasi di principio: cioe', fossi nei panni di Adriano e mi sentissi dire di essere un "privilegiato" (inteso in questo caso quasi in una forma "dispregiativa" !) mi girerebbero e non poco gli zebedei, visto che alla fine ha fatto (in senso previdenziale) tutto cio' che era assolutamente previsto dal sistema vigente !
Cioe', ho quasi l'impressione che, almeno verbalmente (e non solo qui, intendiamoci !), si cerchi quasi di far ricadere la colpa della non sostenibilita' del sistema pensionistico retributivo ai soli lavoratori/pensionati in essere: obiettivamente mi sembra un po' troppo, ecco...
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E dall'altro lato però ci sono persone che vedono la pensione come qualcosa di molto lontano ed incognito, oltre che calcolata con sistemi esclusivamente contributivi.. motivo per cui se io guardo la mia condizione e quella di chi va in pensione oggi o in questo intorno di anni (con sistema retributivo o misto) mi viene spontaneo pensare "ma che cosa vuole?"
Tantopiù che chi ha fatto queste porcate previdenziali non l'ho certo votato io negli anni 70-80-90...........
Chi va in pensione o c'è già con calcoli più vantaggiosi di quelli attuali non sono privilegiati perchè hanno ottenuto un diritto che non gli competeva, è tutto legale, ma comunque alla luce di ciò che sarà per il futuro si può dire siano fortunati. Chi più chi meno ma comunque son più fortunati di chi, come me, ha iniziato a lavorare da pochi anni.
Non c'è astio in quanto scrivo,è semplicemente la fotografia della situazione..
Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere
Il peccato nazionale - Corriere.it
Ecco, quel termine e' forse piu'.....appropriato, almeno rigardo la pensione: per il resto hai ragione, con il "vantaggio" (parolone, eh....) che i nuovi hanno almeno il tempo per pensare ad un qualche cosa di integrativo, seppur i margini da cui attingere sono in molti casi assai esigui (se non dire nulla: qui si ritorna al problema del cuneo fiscale attuale, gia' accenato peraltro !
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Ognuno è responsabile di quel che afferma nei vari contesti.
Ma qui non ho letto nessuno dire che "la colpa è di chi va" o "di chi è andato in pensione" con le leggi vigenti.
Se le leggi ci sono si sfruttano, pace e bene.
Però se siamo così ligi nel rispetto delle leggi vigenti allora han fanno bene quelli andati in pensione a 34 anni con 15 di contributi e cazzi di quei pirla che vengon dopo...
Francamente però cercare di far passare l'unico tentativo di riforma per rendere sostenibile il sistema come una fregatura mi fa anche incazzare, al pari di quelli che si incazzano perchè i requisiti per la pensione si son fatti via via più stringenti; nè più nè meno. Perchè non solo i miei contributi previdenziali oggi servono per pagare quote di pensione per cui i contributi non sono stati versati, ma pure la fiscalità generale è colpita dalla situazione pre-esistente.
Ergo... Vogliamo fare un discorso puramente Nimby? Facciamolo pure e addio ad ogni pretesa di oggettività.
La colpa NON è dei lavoratori e dei pensionati, ci mancherebbe. La colpa è di quelle merde che per guadagnare voti hanno ipotecato il futuro di generazioni su generazioni (e senza che poi chi ne ha goduto in diretta si sia posto chissà quali problemi...).
Ma quando un sistema squilibrato deve, e prima o poi capita (come prima o poi capita di dover pagare i debiti contratti...), ritrovare l'equilibrio qualcuno necessariamente ci rimette. E, come ho ripetuto, fin dall'inizio è normale che si incazzi. Umano e comprensibile. Come è umano che si incazzi l'unico che vien fermato per eccesso di velocità quando altri 1000 la sfangano.
E questo non vuol dire, nonostante abbia già letto tentativi in tal senso, tentare di far passare che:
1. la riforma Fornero è perfetta, non si può fare di meglio nemmeno nel'Empireo (la questione esodati è un errore grave; ma resta la sostenibilità futura del sistema).
2. Chi guadagna 20K Euro al mese di pensione buon per lui, non deve contribuire, anzi deve girare con la tuta di Tyvek per evitare il contatto con i plebei (se c'è un principio liberale che io ho sempre sostenuto e continuerò a fare è che la contribuzione deve essere progressiva e proporzionale ai mezzi).
3. Lavori usuranti? Cazzi loro, che ci crepino in miniera che si risparmia pure sul funerale visto che si possono lasciare lì (e io l'ho detto chiaramente che si deve discutere oggi di cosa sia un lavoro usurante).
Insomma... Vogliamo parlare del quadro generale o nimbyamo a manetta?
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Facciamo così allora: li mandiamo tutti in pensione, che è giusto che se la godano no...? Con una speranza di vita arrivata oltre gli 80 anni mi pare anche giusto andare in pensione a 55...Peccato che dopo ci sono altri soldi da versare per loro, che significa nuovo aumento del cuneo fiscale (o di altre imposte) e di conseguenza minore incentivo delle imprese ad assumere. Il risultato, come vedi è lo stesso, se non peggio. Ergo non c'entra niente l'allungamento dell'età pensionabile con la diminuzione delle assunzioni e l'aumento della disoccupazione.
Il problema è solo ed esclusivamente la mancanza di incentivi per le imprese a produrre di più e ad assumere, nonchè la carenza dal lato dell'offerta (visto che le ns. Università sono poco qualitative rispetto a quelle europee) che genera a sua volta come risposta una contrazione della domanda. Troppa regolamentazione, un cuneo fiscale troppo elevato, una spesa pubblica eccessiva e squilibrata, una tassazione non incentivata a premiare il merito: questi sono i principali motivi per cui le imprese non assumono, non di certo l'allungamento dell'età pensionabile.
Ma purtroppo, visti i molti messaggi che ho letto in questo td. difficilmente si potrà sperare in un inversione di tendenza, finchè ciascuno continuerà a difendere a spada tratta i propri diritti e la necessità che lo Stato gli fornisca il tal servizio: come ho già scritto tempo addietro temo che si sia ormai giunti al punto di non-ritorno, una situazione in cui tagliare la spesa pubblica davvero sia diventato IMPOSSIBILE e ogni giorno ne ho sempre più la dimostrazione.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ma poi vorrei anche capire una cosa (sempre x curiosità).
Ce la si prende con la Fornero definendo la sua riforma macelleria sociale, massacro, ecc., ma forse qualcuno si dimentica che la riforma Fornero poteva benissimo essere fatta dai Governi nostrani (destra,sinistra, centro,nord, sud,ovest,est che siano non importa) con tempi e modalità più "diluite e graduali" che non avrebbero causato i danni che hanno causato. Invece costoro hanno preferito glissare.
Il che, ribadisco, non significa certo dire che la riforma Fornero è stata perfetta (indubbiamente il numero di esodati che si è portata dietro lo dimostra), ma significa che se il suo costo è stato alto buonissima parte della colpa io la darei a chi, per non perdere voti, ha volontariamente messo la testa sotto la sabbia per tutto il quindicennio precedente (largo circa)![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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