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  1. #13071
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Quel tipo di problema culturale e' assolutamente un assioma, per come la vedo.
    Leggevo stamane che nel computo del debito del comune di Roma ci sono per esempio mancati (rimandati) pagamenti degli espropri effettuati per le OLIMPIADI DEL 1960...SI' QUELLE IN BIANCO E NERO CON ABEBE BIKILA SCALZO! \fp\
    No Max, non sono pochi mila notai o farmacisti. Pensa al tema della valutazione in un settore come la PA, l'istruzione e la ricerca e gli ospedali. E se alla valutazione si affianca anche una selezione del personale capisci che questi ci rimetterebbero alla grande, e a tempo indeterminato. Abbiamo visto la reazione dei sindacati degli insegnati appena dopo la nomina del nuovo ministro: "non pensi di venire a mettere becco nelle nostre faccende", in parole molto povere. O per esempio si pensi al primo round di valutazione effettuato tra i ricercatori in Italia, ancora prima di averlo concluso (e di vederne i risultati) ci si lamentava gia' per i criteri di valutazione. Ovviamente in ogni categoria ci sono coloro che avrebbero da guadagnarne, tipo coloro che meriterebbero ruoli migliori e stipendi migliori. E la cosa che mi fa incazzare e' che, tranne casi rari, questi alla fine si accontentino della situazione.
    Somma notai, farmacisti, tassisti, insegnanti, dipendenti della PA e municipalizzate varie, dipendenti delle ASL, ecc...e vedrai che il blocco di quelli che avrebbero da perdere sono ben piu' di qualche migliaio di persone.

    Mettici pure anche i dipendenti a tempo indeterminato del settore privato ... esempio molto pratico con il quale mi scontro spesso nel mio lavoro ... prova a trovare disponibilità a distaccare all'estero (temporaneamente) un operaio specializzato affinché vada a prestare la sua professionalità ad un partner del gruppo per il quale lavora ... qui non è un problema di soldi, qui è un problema che la mentalità media dell'operaio italiano è quella della totale immobilità lavorativa (e poi si parla di mobilità del lavoro) e della conservazione dello proprio status in termini di mansione

    Anche questi hanno da perdere qualcosa a fronte di una seria riforma delle regole
    [B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate

  2. #13072
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Mettici pure anche i dipendenti a tempo indeterminato del settore privato ... esempio molto pratico con il quale mi scontro spesso nel mio lavoro ... prova a trovare disponibilità a distaccare all'estero (temporaneamente) un operaio specializzato affinché vada a prestare la sua professionalità ad un partner del gruppo per il quale lavora ... qui non è un problema di soldi, qui è un problema che la mentalità media dell'operaio italiano è quella della totale immobilità lavorativa (e poi si parla di mobilità del lavoro) e della conservazione dello proprio status in termini di mansione

    Anche questi hanno da perdere qualcosa a fronte di una seria riforma delle regole
    Assolutamente d'accordo. E direi che la platea non fa che allargarsi.
    Per quanto riguarda il capitolo "allergia alla valutazione" c'e' anche qui un'eredita' storica che ti porta a pensare come PRIMISSIMA cosa che la valutazione non sara' oggettiva, o che ci saranno i furbetti/paraculati/corruttori, ecc...quindi la reazione e' quella di rifiutare un passaggio simile. Ed e' un circolo vizioso. Lo Stato ha perso la fiducia dei cittadini, i quali rifiutano per principio anche provvedimenti sensati presi dallo Stato stesso.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  3. #13073
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Anche questi hanno da perdere qualcosa a fronte di una seria riforma delle regole
    Ma avrebbero pure da guadagnarci, specie in caso di tagli del cuneo fiscale. Euro sonanti, s'intende.

    Comunque dipende dal settore e immagino anche dal luogo. Nei settori nei quali opero io (marketing, IT, ospitalità) qua a Milano la maggior parte delle persone (perlomeno sotto una certa età) non avrebbero nessun problema nel passare un po' di tempo in distacco all'estero, anzi. L'operaio metalmeccanico di Casalpusterlengo immagino invece sia una cosa diversa.


  4. #13074
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Ma avrebbero pure da guadagnarci, specie in caso di tagli del cuneo fiscale. Euro sonanti, s'intende.

    Comunque dipende dal settore e immagino anche dal luogo. Nei settori nei quali opero io (marketing, IT, ospitalità) qua a Milano la maggior parte delle persone (perlomeno sotto una certa età) non avrebbero nessun problema nel passare un po' di tempo in distacco all'estero, anzi. L'operaio metalmeccanico di Casalpusterlengo immagino invece sia una cosa diversa.
    Quella e' la chiave. Un sistema che incentivi a fare a determinate scelte sulla base di un "immediato" e sensibile cambiamento nel portafogli. Il "fallo perche' e' la cosa giusta da fare" non funziona.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  5. #13075
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Bramo ripeterlo? Certo che no. Ma, personalmente, sono anche convinto che gli economisti spesso non debbano limitarsi ad analizzare cosa andrebbe fatto/non fatto, cosa sarebbe bene e cosa male, ma anche prevedere gli andamenti economici immediatamente futuri. E a oggi penso, ma è una mia opinione appunto, che un sistema distorto come quello dell'Eurozona non possa sopravvivere tanto a lungo.

    Attenzione che questa è un opinione ma NON necessariamente un auspicio : se infatti avessimo come leader politici/economici che propongono (parlo in Italia) l'uscita dall'Euro gente come Farage o Cameron appoggerei entusiasticamente la cosa, ma avendo come alternativa Le Pen e compagnia bella non posso che essere d'accordo con te, che sia preferibile l'Euro pur con tutti i suoi mali.

    Il fatto è che purtroppo manca una via di mezzo nel dibattito italiano: ci sono solo due posizioni, o assolutamente a favore dell'Euro oppure rigidamente contro e pro-ritorni al passato, alle svalutazioni, alla sovranità monetaria, e altre porcate. Non esiste una via di mezzo che giudichi criticamente l'Euro ma da un punto di vista pro-economia di mercato, come appunto il mio e quello di Benetton, che fu il punto di vista condiviso dalla Thatcher, da Hayek e da Friedman. Non esiste,o stai da una parte o dal suo estremo opposto \fp\
    Ma che l'entrata nell'euro non sarebbe stata negli interessi e nelle corde del Regno Unito non ci piove.
    Ma noi siamo più simili al Regno Unito o alla Spagna?Il Regno Unito ha un legame speciale con gli USA e tutte le sue ex-colonie,oltre a Londra ed alla sua City,che è la piazza finanziaria più importante del mondo.L'Italia veste gli stessi panni o come alternativa all'integrazione europea ha la deriva mediterranea?
    Io-torno a dirti-son sempre più convinto che se non si è pro-integrazione europea per inclinazione come il sottoscritto,ci siano fondati motivi per esserlo per opportunismo,ossia perchè l'integrazione è l'unica cosa che garantisce ai Paesi europei di far massa critica.Perderanno le loro peculiarietà nazionali?E tanto piacere.Se l'Italia perde una parte delle sue ha tutto da guadagnare!
    Ultima modifica di Josh; 28/02/2014 alle 15:17

  6. #13076
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Ma avrebbero pure da guadagnarci, specie in caso di tagli del cuneo fiscale. Euro sonanti, s'intende.

    Comunque dipende dal settore e immagino anche dal luogo. Nei settori nei quali opero io (marketing, IT, ospitalità) qua a Milano la maggior parte delle persone (perlomeno sotto una certa età) non avrebbero nessun problema nel passare un po' di tempo in distacco all'estero, anzi. L'operaio metalmeccanico di Casalpusterlengo immagino invece sia una cosa diversa.

    Assolutamente, dipende molto dal settore soprattutto e non bisogna fare di ogni erba un fascio perchè è anche successo che un qualche lavoratore mandato in distacco all'estero lo si è perso perchè vivendo quell'esperienza ha trovato il trampolino di lancio per stabilirsi in modo fisso fuori dall'Italia salutando tutti, datore di lavoro compreso.

    Sul discorso "money" ... comincio ad avere qualche dubbio che agli italiani interessi l'aspetto economico, anzi, spesso è ritenuto un aspetto secondario, si valuta come prioritarie altre cose, tipo il tempo caso-lavoro ad esempio, perchè nel caso di distacchi in Cina o USA stiamo parlando di indennità estere di 4-5 mila euro al mese, che, considerando il regime fiscale agevolato, diventano spesso quasi nette ... a fronte di uno stipendio in italia di 1.600-1.800 per uno specializzato ...
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  7. #13077
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Somma notai, farmacisti, tassisti, insegnanti, dipendenti della PA e municipalizzate varie, dipendenti delle ASL, ecc...e vedrai che il blocco di quelli che avrebbero da perdere sono ben piu' di qualche migliaio di persone.
    Ho capito, non per niente parlo di incapacità di vedere oltre il proprio naso.
    Capisco i notai e forse anche i farmacisti, ma di tutti gli altri che hai citato quanti pensano di ballare la samba quando si farà il botto?
    O son tutti single e quindi in fondo chissenefrega?
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  8. #13078
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Vuoi anche per un clima di sfiducia generale ma temo che la prospettiva di guadagnarne nel lungo termine rispetto a quella di perderne nel futuro prossimo sia molto ma molto meno convincente agli occhi dei lavoratori di quei settori.
    Perchè secondo me, e siam sempre lì, non è ben chiaro quanto ci sia da perderci a proseguire con l'attuale andazzo. E senza aspettare il lungo...
    Perchè le alternative in pista non sono esattamente "rimetterci qualcosa adesso per guadagnarci nel lungo" e "non ci rimettiamo nulla adesso senza guadagnar nel lungo".
    Vabbè... Se proprio non c'è verso spero almeno di essere da un'altra parte.
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  9. #13079
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Mettici pure anche i dipendenti a tempo indeterminato del settore privato ... esempio molto pratico con il quale mi scontro spesso nel mio lavoro ... prova a trovare disponibilità a distaccare all'estero (temporaneamente) un operaio specializzato affinché vada a prestare la sua professionalità ad un partner del gruppo per il quale lavora ... qui non è un problema di soldi, qui è un problema che la mentalità media dell'operaio italiano è quella della totale immobilità lavorativa (e poi si parla di mobilità del lavoro) e della conservazione dello proprio status in termini di mansione
    Anche questi hanno da perdere qualcosa a fronte di una seria riforma delle regole
    Ah beh... Questo effettivamente non l'avevo nè considerato nè colto.
    Se l'insieme delle cose da perdere comprende (per la maggioranza s'intende) "un periodo all'estero" allora devo abbandonare la discussione per totale incapacità di misurare.
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  10. #13080
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Ah beh... Questo effettivamente non l'avevo nè considerato nè colto.
    Se l'insieme delle cose da perdere comprende (per la maggioranza s'intende) "un periodo all'estero" allora devo abbandonare la discussione per totale incapacità di misurare.
    Era un esempio ma se ne potrebbero fare altri per mettere in luce la forte resistenza all'adattamento al contesto che cambia. Noi italiani faremo una gran fatica ad adeguarci ad un economia che non è più quella degli anni pre-2000
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