Non è dell'ONU. C'è scritto chiaramente nel rapporto che "the findings, interpretations and conclusions are strictly those of the authors and do not necessarily represent the views of UNDP or United Nations Member States. Moreover, the data may not be consistent with that presented in Human Development Reports."
Ma vediamole insieme queste conclusioni:
-nel 2030 l'indice di sviluppo umano della Grecia sarà superiore a quello di Svizzera, Danimarca, Germania, Singapore e Stati Uniti;
-quello dell'Italia sarà superiore a tutti questi e anche a quello dei Paesi Bassi;
-quello della Spagna sarà superiore a quello di Canada e Norvegia (e la Francia sarà la terza in classifica, visto che si parlava di immigrati...);
-quello della Svezia sarà inferiore a quello di Libia, Cuba, Messico, Argentina, Bulgaria e Costa Rica;
-quello della Repubblica Ceca sarà inferiore a quello del Venezuela.
Non penso ci sia bisogno di una risposta della Svezia, i risultati si commentano da soli.
Il punto comunque non è che la Scandinavia sia perfetta. Il punto è che non è in una situazione diversa da quella di tutto il resto del mondo occidentale e buona parte di quello non occidentale.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Non è dell'ONU,che neanche si occupa di previsioni macroeconomiche.Prende spunto da un rapporto dell'ONU per trarre conclusioni non semplicemente arbitrarie ma apocalittiche,sempre basare su quel "noi vs.loro" che va per la maggiore nell'Europa balbettante e credula,che non riesce a trovare un equilibrio fra l'idea campata in aria del Superstato e gli orticellismi nazionali e regionali,con inclusa voglia di muri & dogane.
Dillo al ns. amico Stau(o come si chiama ora),che quando gli citi il Regno Unito gli fai illuminare gli occhi,anche se nessuno capisce come la politica economica adottata dai governi Cameron sia compatibili con l'ortodossia "austriaca" che lui propugna(secondo me,anche giustamente,da un lato).
Il punto di molti europei è che non hanno capito che il mondo è ben diverso da quello di 30-40 anni fa, quindi stando isolati non si starebbe affatto bene come pensano in tanti, anzi
Ma su cosa si basano queste previsioni ?
Chiedo perché le conclusioni a cui giungono mi fanno venire non uno ma tantissimi dubbi...
E non è questione di autolesionismo: io per esempio il futuro della Grecia, con un debito enorme come quello che hanno e senza alcuna capacità di ripagarlo (se vogliamo essere oggettivi) lo vedo veramente nero, molto più nero di tutti i Paesi che dovrebbe superare come ISU (Svizzera addirittura...vabbeh).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
no... ma grazie al cavolo... lui è il papa, io sono un semplice credente... non è che l'allievo può equiparare il maestro...
gli scafisti ovvio che chiuderebbero bottega se smettessimo di accogliere profughi...
possono illudere che se t'imbarchi finisci nel paese delle meraviglie finchè c'è un fondo di verità... finchè cioè qualcuno torna dall' italia raccontando che si è trovato bene...
se questa voce finisse, nessuno partirebbe piu
Ultima modifica di meteopalio; 31/01/2016 alle 18:10
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Magari se oltre al messaggio che hai quotato leggi anche la risposta che ho dato dopo capisci.
Tu stesso dici spesso che in politica economica bisogna essere pragmatici e cercare di scendere a compromessi, applicando l'ideologia a quella che è la realtà, e non applicandola tout court.
Sono perfettamente d'accordo con questo concetto, ma il motivo per cui in passato (e tuttora) mi sono espresso con favore nei confronti della politica economica adottata dal Regno Unito di Cameron (il che non significa che mi piaccia, ma semplicemente che ritengo sia efficace e produttiva) è perché pur avendo fatto un pesante deficit e un'espansione monetaria assolutamente rilevante, questo è stato abbinato - a differenza dell'Italia - ad azioni di politica fiscale e non solo, produttive. In altre parole si è fatto deficit ma non ha nulla a che vedere con il deficit che hanno fatto i Paesi mediterranei: il deficit è servito a tagliare le tasse prima di tagliare la spesa (cosa che comunque è stata fatta).
Ora: so benissimo che la teoria economica della scuola austriaca non vede di buon occhio il deficit di bilancio (eufemismo), tuttavia so/sai anche benissimo che un applicazione della scuola austriaca tout court oggi è improponibile non solo per la GB ma per qualunque stato avanzato, perché con i livelli di indebitamento che si sono raggiunti attuare un ritorno all'oro o una stretta monetaria severa come quella indicata da Rothbard ne La Grande Depressione, è del tutto impensabile. Significherebbe passare attraverso una crisi severissima, che sarebbe inevitabile in quanto gli errori accumulati in tanti anni di espansione monetaria sono talmente tanti che la liquidazione degli stessi richiederebbe tempo e tanti fallimenti.
In questo contesto, quindi occorre "scendere" a un compromesso.E' meglio fare un deficit di bilancio in cui si aumenta la spesa e le tasse, è meglio cercare disperatamente di rincorrere il pareggio di bilancio tramite sole manovre impositive (vedi Italia) e nessun taglio di spesa ? Oppure è meglio dire: "va bene, facciamo deficit (perché alternative non ce ne sono) ma cerchiamo di farlo nel modo più sensato e razionale possibile, ovvero tagliando le tasse e poi, successivamente, tagliando la spesa una volta che la ripresa si è ben avviata"?
Io la risposta l'ho già data.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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