A prescindere dal fatto che la Fornero come sempre non si sa esprimere, è ridicolo nominare parole come flessibilità e competitività (concetti di per sè condivisibili) quando la gran parte dei giovani, soprattutto laureati, non ha i soldi per muoversi da casa.
E poi quale azienda assumerebbe in questo momento un laureato in lettere, e per fare cosa? Non mi sembra che ci siano grandi stimoli ad aprire attività o assumere nuovo personale, e si rischia di essere licenziati ben più che in passato. Peraltro non tutti sono obbligati a studiare informatica od economia.
(fine ot)
Ultima modifica di nevearoma; 28/06/2012 alle 13:59
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Quindi ci sarebbero per l'appunto ampie categorie di lavoratori (non solo laureati in lettere, chiaro) che non possono contare sul settore privato.
E poi "mica solo ora" non è vero; per esempio molti giornalisti sono laureati in lettere. Oppure sapessi quant'è difficile, adesso (e sottolineo adesso), entrare ad insegnare nelle scuole private.
Ultima modifica di nevearoma; 28/06/2012 alle 14:10
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Spero per te che trovi il lavoro migliore del mondo, sia chiaro.
Il mio era sarcasmo sul fatto che ormai abbiamo un paese completamente saturo di laureati in lettere e in scienze politiche, mentre ci sono alcuni settori tecnici e scientifici che richiederebbero personale che non esiste. Ognuno ha l'ovvio diritto di dedicarsi a quello che più gli piace, sia chiaro, la mia è una critica verso una società completamente distaccata dai settori della ricerca e della tecnica, cosa che fra l'altro dovrebbe essere il nostro fiore all'occhiello.
Giovanni Tesauro
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E, vabè. Gli incapaci ci sono dovunque :D
E poi i laureati che hai nominato tu costituiscono meno del 20% dei laureati totali. Se per te questo vuol dire completa saturazione...peraltro, come mai i suddetti laureati in lettere e scienze politiche hanno una percentuale minore di disoccupazione, per esempio, dei laureati in quasi tutte le materie scientifiche, che sono pochi e sulla carta molto più richiesti?
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Laureato in chimica, ma al momento sono consulente di vendita per una azienda di disinfestazioni e di giardinaggio (la chimica e altre scienze è uno di quei settori dove fino a non tanto tempo fa, il lavoro si trovava zac zac dopo la laurea).
Intendiamoci, per ora il lavoro attuale non è che mi dispiaccia, era solo epr spiegare
Lettere (moderne, però; e qui esce lo snobbismo dei classicisti...) e scienze politiche sono sature perché sono spesso scelte da persone che """devono""" fare l'università ma vogliono qualcosa di "leggero" (o, più spesso, non hanno voglia di studiare). In tal modo chi sceglie quegli indirizzi perché ci crede (e ce ne sono) viene penalizzato, a partire dalla qualità dei corsi.
Le cause di questo ingolfamento su certe facoltà, mentre altre vanno alla ricerca di matricole, sono le più varie.
PS: saremo anche un paese pieno di laureati in lettere, ma vai a trovare uno che sappia decentemente l'italiano...!
Ultima modifica di alle; 28/06/2012 alle 14:42
No no no, non metterla su quel piano,altrimenti offri il fianco al "Lo stato assume cani e porci, e fa da ammortizzatore sociale quando non dovrebbe". Ragionamento che comunque condivido all'80%: poi c'è il 20% di chi è davvero preparato e che dovrebbe essere assunto anche e soprattutto nel pubblico, magari al posto di chi sta a scaldare la sedia.
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