Mamma quanto si salta da un minuto all'altro...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Rispondo qua a giorgio sull'argomento dell'altro thread, cioè cosa dovrebbe fare l'Italia per invertire la rotta e sbloccare la crescita.
Tempo? Beh...insomma, sono riforme fattibilissime nell'arco di una legislatura, quelle dei punti 1 e 2.
Decisionismo? Questo senza dubbio. E in un Paese dove non si ha la più pallida idea di chi possa governare, sotto questo aspetto siamo messi parecchio male.
Scelte oculate? Le scelte sono quelle che ho indicato precedentemente, basta sentire molti economisti preparati come Tito Boeri, Eugenio Benetazzo o Luigi Zingales, anzichè dare sempre la parola in tv a quelli che preferiscono addossare la colpa solo a terzi e gridare "usciamo dall'euro e svalutiamo che la ns. Lira è tanto bella".
Soldi? Non mi pare proprio che ne servano molti per fare le riforme di cui al punto 1 e 2. Anzi, credo che introdurre meritocrazia e selezione dei dipendenti pubblici farà risparmiare un po' di quattrini alle casse statali oltre a rendere più efficienti le stesse. Tassare a livello sanitario chi non ha uno stile di vita corretto poi oltre a essere un atto dovuto verso chi invece si sforza di averlo, porterebbe nelle casse dello stato altri proventi (e non pochi visto che in Italia la spesa sanitaria rappresenta la voce più importante).
Quanto al punto 3 pure li mi pare che i soldi non siano un grandissimo problema, quello maggiore riguarda il cambiamento di strategie.
Ed è sempre riconnesso con l'idea di iper-assistenzialismo tutta italiota: anzichè continuare a sostenere e sussidiare delle piccole-medie imprese inefficienti, inutili, non competitive (oppure mantenerle vive consentendo loro di evadere le tasse come spesso avviene) bisogna cambiare strategia, togliere tutti gli aiuti a quelle aziende, e investire nei settori del terziario, soprattutto in quello del turismo come ho già scritto - dato che a livello italiano rappresenta la miglior opportunità possibile.
Occhio che tutti i tre punti sono interconnessi tra loro, anche perchè quanto appena scritto è sicuramente di più facile realizzazione rinnovando la classe dirigente piuttosto che tenendo quella attuale, che ragiona ancora come se fossimo negli anni '70.
Cosa che, a quanto vedo, auspichi pure tu (certo, tu ti limiti alla classe politica, ma stai attento che spesso la classe politica è in realtà solo la punta dell'iceberg di un Paese...)
P.S.: Intanto oggi buona giornata per ora, differenziale sempre sotto i 310 punti, attualmente 308.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Se economicamente ha un senso, mi dispiace, ma su questo non sono d'accordo.
Lo stato etico lo lascio volentieri ad altri.
Sulle sigarette c'è scritto che fanno crepare e tanto basta. Ergo tassare la sanità di chi fuma è bruttissimo. Raddoppiare il costo del pacchetto invece va bene: nessuna pretesa etica e stessa conclusione.
Se proprio si vogliono dare incentivi economici, dopo aver rimosso la pletora di minchiate che ci sono, io uno lo introdurrei: l'incentivo alla fusione. Tutte le piccole imprese che fanno lo stesso mestiere e che decidono di fondersi a formarne un numero ridotto di medie potranno godere di sconti sulle imposte per X anni. A vedere se agendo sul portafoglio riusciamo ad abbattere 'sta croce di sistema produttivo iperframmentato, quindi inefficiente.
Secondo me abbiam già finito la festa (e l'effetto Giappone che ho letto potrebbe essere la spiegazione dei movimenti recenti).
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Spread in calo 306 p.b
Leggendo alcune notizie sul Sole 24 ore mi viene da pensare che alcuni pensano di essere in un regime anarchico \fp\\fp\
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
A parte che il loro spread è a 500,non a 400.Più alto di quello ungherese,il che francamente mi sembra eccessivo,anche se meno alto rispetto alle punte italiana(2011) e spagnola(2012).
per quanto riguarda il primo punto Federico forse si voleva avvicinare alla tua considerazione (tassiamo di più ciò che fa male in termini di salute), anche perché se uno ha un'enfisema polmonare a chi lo fai ricondurre: alle sigarette oppure all'inquinamento? (poi magari scopri che non ha mai toccato una sigaretta in tutta la sua vita)
per il secondo punto la vedo praticamente difficile se non impossibile
la fusione tra imprese porta ovviamente benefici solo alle ditte, in termini occupazionali la vedo negativa perché i sicuri punti di sovrapposizione porteranno a dei tagli dei dipendenti. Le imprese potrebbero essere più profittevoli, ma concorrenza che diminuisce
il discorso è molto complesso, lo sto vedendo io che sul mercato dell'IT c'è una selezione darwiniana alla massima potenza da circa 13 anni, quindi l'iperframmentazione si sta riducendo ma la situazione è peggiorata lo stesso a causa della crisi dei vari comparti che ne fanno richiesta (banche, industrie praticamente scomparse, PA centrale, PA locale)
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
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