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  1. #8451
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Mamma quanto si salta da un minuto all'altro...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #8452
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Rispondo qua a giorgio sull'argomento dell'altro thread, cioè cosa dovrebbe fare l'Italia per invertire la rotta e sbloccare la crescita.

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    L'Italia può crescere eccome ancora,e può farlo iniziando: 1)a cambiare totalmente la sua mentalità iper-assistenziale e anti-meritocratica, 2) inserendo personaggi più giovani e freschi nella classe dirigente (non solo politica, tutta la classe dirigente eh...) e 3)cambiando i settori in cui investire.
    Citazione Originariamente Scritto da giorgio Visualizza Messaggio
    felice di sbagliarmi, Federico.
    Ripeto, la nostra crescita sarà il mantenimento.
    Per fare quello che tu scrivi ci vuole tempo, decisionismo, scelte oculate e tanti tanti soldi per poterle portare a termine.
    Bisogna smantellare una struttura di stato che non è più efficiente (sono d'accordo con te), ma la strada non è il licenziamento degli operai delle fabbriche decotte, o i dipendenti in esubero nella Pa.
    Non è la strada, quella è la strada del massacro sociale, la strada dell'ultimo anno..
    ci vogliono decisioni nuove,
    per le decisioni nuove ci vuole una politica nuova
    che non vuol dire x forza partiti nuovi, ma partiti rinnovati.


    Tempo? Beh...insomma, sono riforme fattibilissime nell'arco di una legislatura, quelle dei punti 1 e 2.
    Decisionismo? Questo senza dubbio. E in un Paese dove non si ha la più pallida idea di chi possa governare, sotto questo aspetto siamo messi parecchio male.

    Scelte oculate? Le scelte sono quelle che ho indicato precedentemente, basta sentire molti economisti preparati come Tito Boeri, Eugenio Benetazzo o Luigi Zingales, anzichè dare sempre la parola in tv a quelli che preferiscono addossare la colpa solo a terzi e gridare "usciamo dall'euro e svalutiamo che la ns. Lira è tanto bella".

    Soldi? Non mi pare proprio che ne servano molti per fare le riforme di cui al punto 1 e 2. Anzi, credo che introdurre meritocrazia e selezione dei dipendenti pubblici farà risparmiare un po' di quattrini alle casse statali oltre a rendere più efficienti le stesse. Tassare a livello sanitario chi non ha uno stile di vita corretto poi oltre a essere un atto dovuto verso chi invece si sforza di averlo, porterebbe nelle casse dello stato altri proventi (e non pochi visto che in Italia la spesa sanitaria rappresenta la voce più importante).

    Quanto al punto 3 pure li mi pare che i soldi non siano un grandissimo problema, quello maggiore riguarda il cambiamento di strategie.
    Ed è sempre riconnesso con l'idea di iper-assistenzialismo tutta italiota: anzichè continuare a sostenere e sussidiare delle piccole-medie imprese inefficienti, inutili, non competitive (oppure mantenerle vive consentendo loro di evadere le tasse come spesso avviene) bisogna cambiare strategia, togliere tutti gli aiuti a quelle aziende, e investire nei settori del terziario, soprattutto in quello del turismo come ho già scritto - dato che a livello italiano rappresenta la miglior opportunità possibile.

    Occhio che tutti i tre punti sono interconnessi tra loro, anche perchè quanto appena scritto è sicuramente di più facile realizzazione rinnovando la classe dirigente piuttosto che tenendo quella attuale, che ragiona ancora come se fossimo negli anni '70.
    Cosa che, a quanto vedo, auspichi pure tu (certo, tu ti limiti alla classe politica, ma stai attento che spesso la classe politica è in realtà solo la punta dell'iceberg di un Paese...)

    P.S.: Intanto oggi buona giornata per ora, differenziale sempre sotto i 310 punti, attualmente 308.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  3. #8453
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Tassare a livello sanitario chi non ha uno stile di vita corretto poi oltre a essere un atto dovuto verso chi invece si sforza di averlo, porterebbe nelle casse dello stato altri proventi (e non pochi visto che in Italia la spesa sanitaria rappresenta la voce più importante).
    Se economicamente ha un senso, mi dispiace, ma su questo non sono d'accordo.
    Lo stato etico lo lascio volentieri ad altri.
    Sulle sigarette c'è scritto che fanno crepare e tanto basta. Ergo tassare la sanità di chi fuma è bruttissimo. Raddoppiare il costo del pacchetto invece va bene: nessuna pretesa etica e stessa conclusione.

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Ed è sempre riconnesso con l'idea di iper-assistenzialismo tutta italiota: anzichè continuare a sostenere e sussidiare delle piccole-medie imprese inefficienti, inutili, non competitive (oppure mantenerle vive consentendo loro di evadere le tasse come spesso avviene) bisogna cambiare strategia, togliere tutti gli aiuti a quelle aziende, e investire nei settori del terziario, soprattutto in quello del turismo come ho già scritto - dato che a livello italiano rappresenta la miglior opportunità possibile.
    Se proprio si vogliono dare incentivi economici, dopo aver rimosso la pletora di minchiate che ci sono, io uno lo introdurrei: l'incentivo alla fusione. Tutte le piccole imprese che fanno lo stesso mestiere e che decidono di fondersi a formarne un numero ridotto di medie potranno godere di sconti sulle imposte per X anni. A vedere se agendo sul portafoglio riusciamo ad abbattere 'sta croce di sistema produttivo iperframmentato, quindi inefficiente.

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    P.S.: Intanto oggi buona giornata per ora, differenziale sempre sotto i 310 punti, attualmente 308.
    Secondo me abbiam già finito la festa (e l'effetto Giappone che ho letto potrebbe essere la spiegazione dei movimenti recenti).
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  4. #8454
    Tempesta L'avatar di Fede85
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Spread in calo 306 p.b
    Leggendo alcune notizie sul Sole 24 ore mi viene da pensare che alcuni pensano di essere in un regime anarchico \fp\\fp\

  5. #8455
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Mi dispiace per gli sloveni,gente seria e lavoratrice e per il loro bel Paese.E per tutti i popoli della ex-Jugoslavia,che han già sofferto tanto.

  6. #8456
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    A parte che il loro spread è a 500,non a 400.Più alto di quello ungherese,il che francamente mi sembra eccessivo,anche se meno alto rispetto alle punte italiana(2011) e spagnola(2012).

  7. #8457
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Rispondo qua a giorgio sull'argomento dell'altro thread, cioè cosa dovrebbe fare l'Italia per invertire la rotta e sbloccare la crescita.





    Tempo? Beh...insomma, sono riforme fattibilissime nell'arco di una legislatura, quelle dei punti 1 e 2.
    Decisionismo? Questo senza dubbio. E in un Paese dove non si ha la più pallida idea di chi possa governare, sotto questo aspetto siamo messi parecchio male.

    Scelte oculate? Le scelte sono quelle che ho indicato precedentemente, basta sentire molti economisti preparati come Tito Boeri, Eugenio Benetazzo o Luigi Zingales, anzichè dare sempre la parola in tv a quelli che preferiscono addossare la colpa solo a terzi e gridare "usciamo dall'euro e svalutiamo che la ns. Lira è tanto bella".

    Soldi? Non mi pare proprio che ne servano molti per fare le riforme di cui al punto 1 e 2. Anzi, credo che introdurre meritocrazia e selezione dei dipendenti pubblici farà risparmiare un po' di quattrini alle casse statali oltre a rendere più efficienti le stesse. Tassare a livello sanitario chi non ha uno stile di vita corretto poi oltre a essere un atto dovuto verso chi invece si sforza di averlo, porterebbe nelle casse dello stato altri proventi (e non pochi visto che in Italia la spesa sanitaria rappresenta la voce più importante).

    Quanto al punto 3 pure li mi pare che i soldi non siano un grandissimo problema, quello maggiore riguarda il cambiamento di strategie.
    Ed è sempre riconnesso con l'idea di iper-assistenzialismo tutta italiota: anzichè continuare a sostenere e sussidiare delle piccole-medie imprese inefficienti, inutili, non competitive (oppure mantenerle vive consentendo loro di evadere le tasse come spesso avviene) bisogna cambiare strategia, togliere tutti gli aiuti a quelle aziende, e investire nei settori del terziario, soprattutto in quello del turismo come ho già scritto - dato che a livello italiano rappresenta la miglior opportunità possibile.

    Occhio che tutti i tre punti sono interconnessi tra loro, anche perchè quanto appena scritto è sicuramente di più facile realizzazione rinnovando la classe dirigente piuttosto che tenendo quella attuale, che ragiona ancora come se fossimo negli anni '70.
    Cosa che, a quanto vedo, auspichi pure tu (certo, tu ti limiti alla classe politica, ma stai attento che spesso la classe politica è in realtà solo la punta dell'iceberg di un Paese...)

    P.S.: Intanto oggi buona giornata per ora, differenziale sempre sotto i 310 punti, attualmente 308.
    Condivido soprattutto la parte relativa alla classe politica che è la punta delll'iceberg di un Paese(finora)irriformabile.Magari potessimo concludere che è solo essa il problema.

  8. #8458
    Vento fresco L'avatar di iltempoamartina
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da John Visualizza Messaggio
    Mi dispiace per gli sloveni,gente seria e lavoratrice e per il loro bel Paese.E per tutti i popoli della ex-Jugoslavia,che han già sofferto tanto.
    eh ma quando i singoli egoismi(soprattutto parlo di slovenia e croazia) hanno la meglio, mandano in malora un intera federazione di stati. Io son sicuro che se adesso ci fosse la Jugoslavia unita, sarebbe stata la prima a entrare nell'UE e forse anche nell'euro...

  9. #8459
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da iltempoamartina Visualizza Messaggio
    eh ma quando i singoli egoismi(soprattutto parlo di slovenia e croazia) hanno la meglio, mandano in malora un intera federazione di stati. Io son sicuro che se adesso ci fosse la Jugoslavia unita, sarebbe stata la prima a entrare nell'UE e forse anche nell'euro...
    La Jugoslavia fece domanda di ingresso nella CEE a fine anni 80'.
    E c'è chi due anni propose un parallelo U.E./Jugoslavia,per qualche verso.

  10. #8460
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Se economicamente ha un senso, mi dispiace, ma su questo non sono d'accordo.
    Lo stato etico lo lascio volentieri ad altri.
    Sulle sigarette c'è scritto che fanno crepare e tanto basta. Ergo tassare la sanità di chi fuma è bruttissimo. Raddoppiare il costo del pacchetto invece va bene: nessuna pretesa etica e stessa conclusione.



    Se proprio si vogliono dare incentivi economici, dopo aver rimosso la pletora di minchiate che ci sono, io uno lo introdurrei: l'incentivo alla fusione. Tutte le piccole imprese che fanno lo stesso mestiere e che decidono di fondersi a formarne un numero ridotto di medie potranno godere di sconti sulle imposte per X anni. A vedere se agendo sul portafoglio riusciamo ad abbattere 'sta croce di sistema produttivo iperframmentato, quindi inefficiente.

    per quanto riguarda il primo punto Federico forse si voleva avvicinare alla tua considerazione (tassiamo di più ciò che fa male in termini di salute), anche perché se uno ha un'enfisema polmonare a chi lo fai ricondurre: alle sigarette oppure all'inquinamento? (poi magari scopri che non ha mai toccato una sigaretta in tutta la sua vita)



    per il secondo punto la vedo praticamente difficile se non impossibile

    la fusione tra imprese porta ovviamente benefici solo alle ditte, in termini occupazionali la vedo negativa perché i sicuri punti di sovrapposizione porteranno a dei tagli dei dipendenti. Le imprese potrebbero essere più profittevoli, ma concorrenza che diminuisce

    il discorso è molto complesso, lo sto vedendo io che sul mercato dell'IT c'è una selezione darwiniana alla massima potenza da circa 13 anni, quindi l'iperframmentazione si sta riducendo ma la situazione è peggiorata lo stesso a causa della crisi dei vari comparti che ne fanno richiesta (banche, industrie praticamente scomparse, PA centrale, PA locale)
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

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