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  1. #7131
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Neve al Nw Visualizza Messaggio
    Meglio che non ci penso\fp\


    Fede il risultato sarebbe catastrofico , sento dire ancora adesso e se avessimo ancora la nostra Lira?Non saremmo messi così, l'Euro ci ha mandati in malora ..
    Diciamola tutta c'è molta ignoranza in materia economica poche storie, anche in questo il populismo ha saputo mettere mano
    Una domanda RIVOLTA A TUTTI:nel 1992 quanti anni avevate?Io 14.Voi?
    No,perchè vedo tanta fatica a ricordare che quell'anno,LIRA REGNANTE,l'Italia rischiò il default.Due aste di titoli pubblici andarono semideserte.
    Se volete,vi posso postare più articoli su quella crisi che monete la BCE...
    Se serve.

  2. #7132
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?



  3. #7133
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da John Visualizza Messaggio
    Ma qui,amico mio,si aprirebbe una parentesi grossa quanto un ponte levatoio:l'Italia è un Paese riformabile?
    Un Paese dove il settore da liberalizzare è sempre quel dove lavora il vicino antipatico,dove se tocchi una casta quella strilla e per giunta ti chiama fascista se la definisci "una lobby"(uh,che parolaccia!E magari sono gli stessi che in una piazza ne dicono e ne sentono di ben altre,con gran soddisfazione),questo Paese di famiglie,camarille & corporazioni,è davvero riformabile senza che poi chi ci prova debba espatriare per non essere esposto al pubblico ludibrio?Secondo me,non lo è.Salvo esporlo al guano:quando arriva alla gola,vedi come corre ai ripari.E' l'ordinaria amministrazione(2001/2009 docet)che ci frega.
    A prescindere dallo schieramento politico (di cui ripeto: me ne frega meno che una fava), all'Italia sono molto convinto che siano mancati, da tutte le parti eh mica solo da una, Governi con la capacità di imporre le proprie idee. L'esempio che mi viene da fare è quello di Margaret Thatcher, che governò un Regno Unito ridotto in modo simile all'Italia di oggi: assistenzialismo a gogo, spesa pubblica su livelli folli, tante lobbettine e corporazioni che difendono con le unghie i loro interessi e impediscono riforme concrete.

    Arrivata al Governo nel 1979 la Thatcher iniziò a tagliare, ad applicare politiche restrittive che chiaramente non trovavano ampi consensi e a spazzare via un bel po' di interessi lobbistici e corporativisti. E pian piano, dopo alcuni anni di sacrifici, l'Inghilterra uscì dal pantano in cui si trovava dall'inizio degli anni '70. La sua forza era stata quella di non scendere mai a compromessi con nessuno, seguire sempre e soltanto ciò che le sue convinzioni le dicevano, a prescindere se fossero provvedimenti popolari o meno. Ed è quello che in Italia nessun governo degli ultimi 30 anni è MAI riuscito a fare.

    Tutti i Governi che abbiamo avuto finora hanno pensato a fare non quello che la propria esperienza e conoscenza delle cose gli suggeriva, bensì quello che richiedevano le corporazioni o gli interessi di turno, che levano gli scudi non appena ci sia un provvedimento popolare. E qui sta la nostra principale mancanza: non abbiamo mai avuto un Governo "con le palle", inteso con la capacità di superare queste cose. Ci manca una Thatcher,insomma, e sarebbe quella che oggi ci servirebbe. Il problema è che non la voterebbe nessuno.

    Un esempio: oggi a lezione il prof di Economia Aziendale ci ha introdotto il corso facendo una lunga reanalisi sulla crisi che abbiamo avuto e i provvedimenti adottati. A un certo punto si è soffermato sul momento, nell'estate 2011, in cui il differenziale btp-bund ha iniziato il decollo. E ha detto che il momento scatenante è stato dopo che il Governo, nel Giugno 2011, aveva approvato un decreto legge che prevedeva la soppressione assoluta delle province. Nel periodo dall'approvazione del consiglio dei ministri fino all'emanazione del Parlamento sono intervenute le varie proteste delle province, dei sindaci ecc., a tal punto che il decreto legge è stato così adeguato ai loro interessi e stravolto. Questa mossa di creare un d.l. e poi stravolgerlo ha fatto partire ufficialmente le vendite in quanto i mercati hanno perso fiducia. Ed è la dimostrazione ennesima che finchè l'Italia non supera tutte le lobby, le corporation e le divisioni interne che si ritrova questo si merita...
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  4. #7134
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da John Visualizza Messaggio
    Una domanda RIVOLTA A TUTTI:nel 1992 quanti anni avevate?Io 14.Voi?
    No,perchè vedo tanta fatica a ricordare che quell'anno,LIRA REGNANTE,l'Italia rischiò il default.Due aste di titoli pubblici andarono semideserte.
    Se volete,vi posso postare più articoli su quella crisi che monete la BCE...
    Se serve.
    Io ne avevo 7 mi hanno raccontato poco di quella crisi

  5. #7135
    Vento teso L'avatar di belli83
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Eh sì. Il cittadino medio, che in Italia è anche più ignorante che altrove, ha proprio tutti i mezzi intellettuali per capire se l'euro sia una cosa buona o meno.
    Sull'ignoranza ci sono esempi di popolazioni ben più ignoranti degli italiani
    Non credo che comunque in nessun Paese ci possa essere la conoscenza diffusa di tematiche così complesse, semmai in Italia il problema è che nessuno fa nulla per fare un po'più di chiarezza nella popolazione.
    Resta comunque il fatto che su tematiche specifiche e prettamente tecniche il referendum è uno strumento inutile (o addirittura pericoloso)
    Ciao Tub!

    Le mie foto su flickr: http://www.flickr.com/photos/belli83/

  6. #7136
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    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    e chi dice nulla su tutto il resto io mi sono solo chiesto se esiste qualche premio nobel per l'economia attualmente vivente che non affermi che la moneta unica sia un disastro per i paesi che vi participino
    Ed è un'affermazione che tutti i nobel dell'economia viventi fanno tout-court o magari la contestualizzano?
    Perchè l'unico effetto certo per i Paesi "deboli" dell'Euro è stato l'immediata (sì immediata) riduzione dei costi di finanziamento.
    Ora i nobel dell'economia pensano che la successiva inazione sia anche questa colpa dell'euro o magari chi ha amministrato i Paesi duranti e dopo la transizione è stato un inetto indipendentemente dalla valuta?
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  7. #7137
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    E' un rischio che va percorso o meno?
    Manco alla lontana.

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Quando la maggior parte degli italiani non sanno ancora spiegare concretamente da cosa è nata la crisi del 2008 o cosa sia effettivamente lo spread?
    Questo a quanto pare non l'ha capito non solo la maggior parte degli elettori, ma pure fior di eletti..............
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  8. #7138
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Credo sempre meno nel "progetto Europa"

  9. #7139
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Hanno amministratori che han studiato da noi a quanto pare... Sta a vedere che in qualcosa continuiamo a fare scuola...
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  10. #7140
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diego77 Visualizza Messaggio
    Credo sempre meno nel "progetto Europa"
    Tranquillo,qua se il livello del guano non si abbassa si metterà prestissimo in discussione anche l'Italia come Stato unitario.

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