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  1. #7141
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da John Visualizza Messaggio
    Tranquillo,qua se il livello del guano non si abbassa si metterà prestissimo in discussione anche l'Italia come Stato unitario.
    Sarebbe pure ora.


  2. #7142
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diego77 Visualizza Messaggio
    Credo sempre meno nel "progetto Europa"
    E allora diamogliela su, diventiamo un protettorato cinese o arabo (degli emirati) e facciamola finita...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  3. #7143
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da belli83 Visualizza Messaggio
    Sull'ignoranza ci sono esempi di popolazioni ben più ignoranti degli italiani
    Beh, in Africa equatoriale o in ex Unione Sovietica forse sì. In Europa dai dati disponibili ce la giochiamo forse con i greci.

    Ad ogni modo i referendum su questi argomenti non hanno senso da nessuna parte al mondo.


  4. #7144
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da John Visualizza Messaggio
    Tranquillo,qua se il livello del guano non si abbassa si metterà prestissimo in discussione anche l'Italia come Stato unitario.
    Il che sarebbe la diretta conseguenza di quel che mi hai scritto in separata sede.
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  5. #7145
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    A prescindere dallo schieramento politico (di cui ripeto: me ne frega meno che una fava), all'Italia sono molto convinto che siano mancati, da tutte le parti eh mica solo da una, Governi con la capacità di imporre le proprie idee. L'esempio che mi viene da fare è quello di Margaret Thatcher, che governò un Regno Unito ridotto in modo simile all'Italia di oggi: assistenzialismo a gogo, spesa pubblica su livelli folli, tante lobbettine e corporazioni che difendono con le unghie i loro interessi e impediscono riforme concrete.

    Arrivata al Governo nel 1979 la Thatcher iniziò a tagliare, ad applicare politiche restrittive che chiaramente non trovavano ampi consensi e a spazzare via un bel po' di interessi lobbistici e corporativisti. E pian piano, dopo alcuni anni di sacrifici, l'Inghilterra uscì dal pantano in cui si trovava dall'inizio degli anni '70. La sua forza era stata quella di non scendere mai a compromessi con nessuno, seguire sempre e soltanto ciò che le sue convinzioni le dicevano, a prescindere se fossero provvedimenti popolari o meno. Ed è quello che in Italia nessun governo degli ultimi 30 anni è MAI riuscito a fare.

    Tutti i Governi che abbiamo avuto finora hanno pensato a fare non quello che la propria esperienza e conoscenza delle cose gli suggeriva, bensì quello che richiedevano le corporazioni o gli interessi di turno, che levano gli scudi non appena ci sia un provvedimento popolare. E qui sta la nostra principale mancanza: non abbiamo mai avuto un Governo "con le palle", inteso con la capacità di superare queste cose. Ci manca una Thatcher,insomma, e sarebbe quella che oggi ci servirebbe. Il problema è che non la voterebbe nessuno.

    Un esempio: oggi a lezione il prof di Economia Aziendale ci ha introdotto il corso facendo una lunga reanalisi sulla crisi che abbiamo avuto e i provvedimenti adottati. A un certo punto si è soffermato sul momento, nell'estate 2011, in cui il differenziale btp-bund ha iniziato il decollo. E ha detto che il momento scatenante è stato dopo che il Governo, nel Giugno 2011, aveva approvato un decreto legge che prevedeva la soppressione assoluta delle province. Nel periodo dall'approvazione del consiglio dei ministri fino all'emanazione del Parlamento sono intervenute le varie proteste delle province, dei sindaci ecc., a tal punto che il decreto legge è stato così adeguato ai loro interessi e stravolto. Questa mossa di creare un d.l. e poi stravolgerlo ha fatto partire ufficialmente le vendite in quanto i mercati hanno perso fiducia. Ed è la dimostrazione ennesima che finchè l'Italia non supera tutte le lobby, le corporation e le divisioni interne che si ritrova questo si merita...
    Te lo dico per dovere di cronaca(mo' se ci fosse la mia ragazza esploderebbe in uno dei suoi famosi"eccolo qua" ):il guano si alzò di colpo quando un esponente di quella compagine governativa disse:"ci vuole il coraggio,non la prudenza"e ventilò una sorta di riduzione della pressione fiscale ma finanziata a gorgonzola ed acqua minerale,pare.
    Agli occhi dei mercati fu come alzare la mano e dire:stiamo andando a mietere il guano.

  6. #7146
    Vento fresco L'avatar di paolo zamparutti
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da John Visualizza Messaggio
    Ma far massa critica con altri Paesi critici nei confronti della Germania no?Spagna,Francia,Portogallo,in futuro qualche"new entry" come Lettonia e Lituania.
    Sì,perchè,per quanto a molti possa sembrare strano,ci son Paesi che nell'euro vorrebbero entrare.Altra latitudine,è vero:noi siamo vicini all'Africa,come direbbe il buon Fenrir.
    Ma ci sono.
    Solo che per far massa dovremmo essere credibili.Impossibile?No.Ma neanche troppo facile,visti i presupposti.
    il default italiano è inevitabile, europa o non europa.
    Con l'aumento delle tasse, che ha di fatto stroncato l'economia (al di la dei proclami preelezioni, i dati di dicembre e gennaio davano un nuovo riaccutizarsi della crisi, e questo ben prima delle elezioni per l'appunto, (le varie dichiarazioni tipo "ci sarà ripresa a fine anno...eccetera" sono quelle che sono sempre state da anni a questa parte: balle)
    l'aumento delle tasse ha prodotto un avanzo primario notevole 34 miliardi di euro (714-680). Del tutto insufficiente, nei prossimi 4 serviranno 70 ULTERIORI miliardi di euro AD ANNO da ottenere o con ulteriore aumento di tasse, o con taglio di spese.
    GOLDMAN: Europe Needs More Austerity - Business Insider
    ma il mantra dei "tagli della spesa" è molto fuorviante. Dire che il 50% di tasse è una percentuale alta è fuorviante, se io pago 700 miliardi di tasse e ottengo 700 miliardi di servizi, la percentuale di tassazione è giusta, non alta. se in italia si pagasse 200 miliardi di tasse e si ottenessero servizi per 100 miliardi di servizi, la tassazione sarebbe abnorme. Se si pagasse 900 miliardi di tasse ottenendo 1100 miliardi di servizi, la tassazione sarebbe clamorosamente favorevole e le aziende estere farebbero a pugni per entrare nel nostro paese. In italia si sta pensando di ottenere quei soldi semplicemente tagliando i servizi in modo "lineare". Che per il mondo produttivo non solo non darebbe vantaggi, ma causerebbe un ulteriore danno. il problema non è che si pagano 700 miliardi di tasse, il problema è che l'apparato pubblico, non lo dico io ma lo affermano tutti gli studi internazionali, cercateli voi li troverete facilmente non sto a linkarli, è DA TERZO MONDO. In particolare la giustizia civile, ma non solo. Ci fosse uno, dico solo uno dei vari settori pubblici fossimo almeno a metà classifica, invece niente sempre a lottare con il Ciad o con il Gàbon. Morale della favola, siamo fottuti. A conti fatti, il default nel 1992 ad oggi ci avrebbe forse fatto ripartire, visto che allora avevamo un apparato economico comunque più in salute di quello odierno (i fallimenti della finanza dello stato affliggono i paesi in funzione inversa della loro capacità industriale), il default è il corrispettivo delle forze darwiniane applicate all'economia
    whatever it takes

  7. #7147
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Almeno una buona notizia oggi c'è, dopo aver fatto la figura dei deficienti di fronte al mondo qualche tempo fa: Thyssen, pena ridotta in appello a 10 anni - Corriere.it


  8. #7148
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    Ci fosse uno, dico solo uno dei vari settori pubblici fossimo almeno a metà classifica
    C'è: la sanità. Temo sia l'unico.


  9. #7149
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Sarebbe pure ora.
    Eh va bene,scendo in dettagli.
    Nel tardo 2011(ma ci si lavorò ancora nel freddissimo inverno successivo)pare che la Merkel abbia consultato alcuni economisti austriaci e tedeschi(ma anche francesi) per esaminare una sorta di piano "B",in caso di eurozone's break up.
    Prevede"un'Unione monetaria su uno spartito più ristretto",cioè limitata al centronord europeo,con inclusione della Francia ma anche della Slovacchia e dell'Austria,avente come confine meridionale le Alpi.I Paesi come l'Italia,Cipro,il Portogallo e la Grecia(di Slovenia,Malta,Spagna ed Irlanda non si fece espressamente menzione)sarebbero stati incoraggiati a farsi un'euro del sud,in grado di oscillare con il nord euro ad un tasso prestabilito,con un meccanismo simile al vecchio SME.
    Tuttavia,il progetto fu tenuto nel cassetto e sembrò superato dal ricompattamento verificatosi nell'autunno 2012.
    Pare che i principali problemi siano stati due:
    1)la creazione di un'euro del sud avrebbe potuto trovare forti ostacoli in Italia e Grecia,Paesi con un'opinione pubblica tendenzialmente più orientata a tornare tout cout alle monete nazionale,con il rischio di guerra commerciale da svalutazione asseritamente competitiva in questi Paesi;
    2)il rischio di una crisi definitiva dello Stato unitario in Italia(piuttosto che in Spagna,dove l'euro del sud pare non sia mal visto anche in Catalogna),giacchè il nord Italia oggettivamente avrebbe avuto titolo per stare in questa moneta ristretta al cuore economico del continente e ciò avrebbe potuto far nascere un'instabilità politica non troppo diversa da quella che attanagliò la Jugoslavia a fine anni 80'.

  10. #7150
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    il default italiano è inevitabile, europa o non europa.
    Con l'aumento delle tasse, che ha di fatto stroncato l'economia (al di la dei proclami preelezioni, i dati di dicembre e gennaio davano un nuovo riaccutizarsi della crisi, e questo ben prima delle elezioni per l'appunto, (le varie dichiarazioni tipo "ci sarà ripresa a fine anno...eccetera" sono quelle che sono sempre state da anni a questa parte: balle)
    l'aumento delle tasse ha prodotto un avanzo primario notevole 34 miliardi di euro (714-680). Del tutto insufficiente, nei prossimi 4 serviranno 70 ULTERIORI miliardi di euro AD ANNO da ottenere o con ulteriore aumento di tasse, o con taglio di spese.
    GOLDMAN: Europe Needs More Austerity - Business Insider
    ma il mantra dei "tagli della spesa" è molto fuorviante. Dire che il 50% di tasse è una percentuale alta è fuorviante, se io pago 700 miliardi di tasse e ottengo 700 miliardi di servizi, la percentuale di tassazione è giusta, non alta. se in italia si pagasse 200 miliardi di tasse e si ottenessero servizi per 100 miliardi di servizi, la tassazione sarebbe abnorme. Se si pagasse 900 miliardi di tasse ottenendo 1100 miliardi di servizi, la tassazione sarebbe clamorosamente favorevole e le aziende estere farebbero a pugni per entrare nel nostro paese. In italia si sta pensando di ottenere quei soldi semplicemente tagliando i servizi in modo "lineare". Che per il mondo produttivo non solo non darebbe vantaggi, ma causerebbe un ulteriore danno. il problema non è che si pagano 700 miliardi di tasse, il problema è che l'apparato pubblico, non lo dico io ma lo affermano tutti gli studi internazionali, cercateli voi li troverete facilmente non sto a linkarli, è DA TERZO MONDO. In particolare la giustizia civile, ma non solo. Ci fosse uno, dico solo uno dei vari settori pubblici fossimo almeno a metà classifica, invece niente sempre a lottare con il Ciad o con il Gàbon. Morale della favola, siamo fottuti. A conti fatti, il default nel 1992 ad oggi ci avrebbe forse fatto ripartire, visto che allora avevamo un apparato economico comunque più in salute di quello odierno (i fallimenti della finanza dello stato affliggono i paesi in funzione inversa della loro capacità industriale), il default è il corrispettivo delle forze darwiniane applicate all'economia
    Sì ma a danno della povera gente,quella che i defaultisti attuali sostengono di avere a cuore.

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