alla fine, probabilmente, gli investitori vanno sull' "usato sicuro".
e alla fine credo che sia la soluzione meno "traumatica".
io ho in mente i 2 nomi del PdR e del PdC.
voglio vedere se ci azzecco (tutti e 2, 1 su 2 o nessuno).
se vi fidate della mia parola vi dirò a cose fatte..
si fa x prendere le cose con un po' di leggerezza...
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Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
Ma perchè guardare sempre e comunque a questo maledetto "mercato globalizzato"? Esistono invece anche dei settori di nicchia, per intenditori non solo italiani, che se sani e solidi sono destinati a funzionare e fatturare allegramente. C'è ad esempio chi, potendolo fare, non si accontenta della mozzarella di bufala della Despar, o della pasta delle grandi marche: ed ecco allora che queste persone cercano prodotti innovativi, ancorati alla tradizione, al gusto tipico di una determinata terra, che ricordino per davvero "l'Italia" ben più di quanto non faccia, che so io, un sacchetto di pasta Barilla comprato al market.
Io personalmente apprezzo moltissimo l'opera e le idee di Slow Food (che spero molti/tutti conoscano): le piccole produzioni sono da tutelare, per non lasciare che il gusto si omologhi ancora di più, sulla scia dei dettami del "mercato globale"...che ci fa credere che ci sia un tipo di carota, un tipo di arance, uno (anzi, in questo caso, solo tre) tipi di mela. Non è così, anzi...non era così, ma il "mercato globale" vuole che così diventi, per generare sempre più profitti a danno di tutti.
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Ragionando così però NON stai ragionando da investitore, ma da cittadino italiano sdegnato (giustamente) dalla propria classe dirigente. Se fossi un investitore, la prima cosa che ti importa è che il titolo sia solvibile, cioè che i tuoi soldi ti tornino indietro (con un minimo di tasso di interesse anche magari...). Per cui, da investitore non stai a guardare se c'è Tizio,Caio o Sempronio al potere nello Stato, ma guardi solo se quello Stato rischia o meno il default.
Oggi l'Italia il default lo rischia molto meno di un anno e mezzo fa, quando il Governo ce l'aveva ma lo stato delle finanze pubbliche era peggiore e la situazione europea molto più traballante. E questo pur non avendo il Governo... E' sbagliato pensare che gli investitori guardino solo chi c'è al Governo, quella è una variabile ma non la sola, ce ne sono assai di più che contano (e forse centrale nei ns. casi è la solidità della moneta unica prima di tutto).
Questa è purtroppo una delle conseguenze più negative, che in verità sarebbero assolutamente evitabili con una regolamentazione più adeguata di quella che sussiste oggi. Personalmente non sono contrario alla globalizzazione in se, ma sono sicuramente contrario a quel modello di globalizzazione de-regolamentata che è stata portata avanti nel corso di questi ultimi due decenni e che oggi di fatto significa semplicemente prevaricazione di determinate imprese su altre.
Credo che i maggiori problemi della globalizzazione siano:
- la rapidità enorme con cui è avvenuta la stessa nel giro di un decennio (fenomeno che invece avrebbe richiesto più tempo e più adattamento dei vari Paesi)
- la totale deregolamentazione dei mercati, nella convinzione falsa ed errata che un mercato più deregolamentato sia anche più libero e più concorrenziale, mentre invece chiunque sappia qualcosa sulla concorrenza perfetta sa anche che per averla sono necessarie regole che impediscano alle aziende più forti di prevalere sulle più deboli dal lato economico.
Per il resto credo che la globalizzazione rappresenti un'opportunità grande per tutti, non solo paesi emergenti ma anche l'Italia, e state sicuri che quel bel giorno in cui avremmo gente sveglia nella nostra classe dirigente (cosa che oggi NON esiste e non c'è assolutamente manco la parvenza) e in cui avremmo un'Europa che funzionerà davvero da Europa inizieremmo ad accorgercene.![]()
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
La risposta è la più banale possibile:
1. perchè esiste
2. perchè ci siamo dentro
E continueranno ad esistere, ma la "fortuna" di un Paese non la fanno le nicchie, la fanno i grandi numeri.
Ecco appunto: quanti sono? Fattura di più la Despar o il negozio di nicchia? Chi fa crescere di più un Paese? Un'azienda che fattura milioni e fa lavorare migliaia di persone o un piccolo negozio che guadagna bene con 5 dipendenti? Se l'obiettivo è diventare una "repubblica di S. Marino" va benissimo il secondo, se punti a rimanere nel gotha mondiale punti sul primo. Ovviamente "la Despar" è solo un esempio e sicuramente manco il migliore.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
E che c'entrano i falsi? I falsi son reato nella maggior parte dei casi.
E se proprio vogliamo parlare di contraffazione sul biologico locale per esempio ce n'è poca... Talmente poca che non passa mese che un'operazione non finisca in prima pagina... Sta a vedere che è colpa del mercato globale...
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Intanto partiamo verdi anche oggi.
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