Il guaio è,che a causa della ns.scarsa credibilità,pareva che avessimo torto anche quando(leggi 2003)avevamo più ragione degli altri.
Questo è il dramma di non essere presi sul serio(e poteva essere diversamente,vista la faccia di chi doveva rappresentarci?)e di essere un vaso di coccio.
E' chiaro che dal 2003 al 2011 ci siamo seduti ad aspettare che il guano ci salisse alla gola e mi riferisco agli anni pre-crisi del 2008,in cui ancora si poteva mettere mano a riforme strutturali simil-Schroeder,mentre l'economia mondiale ancora tirava,senza attendere la montata di guano.
In una moneta comune dei parametri servono,altrimenti si creano squilibri insostenibili e finisce che la cicala campa sulla formica.
Ma questi parametri sono stati pensati nel 1991,quando si veniva da anni di crescita continua(che poi per noi veniva finanziata a debito,da un certo punto in poi,ma questo è un altro e triste discorso).
Siccome non sono il Vangelo,il buon senso ne imporrebbe una revisione concertata.E là ti voglio.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Può anche darsi ma temo non sia questo il punto.
Il punto è che il parametro del 3% va benissimo in condizioni di recessione anche importante ma non così prolungata e strutturale.Nel 1991 l'idea che avevano della recessione era qualcosa di simile a quella conseguente allo shock petrolifero degli anni 70',non alla crisi 2008/12.
Nel dettaglio,è un parametro che nasce dall'esperienza francese:
Come è nato il criterio del 3%? La storia di Guy Abeille - Europlot - L'Antidiplomatico
Quella degli anni 80',però,mica degli anni 10' del secolo seguente.
Non hai colto. Temo sia proprio quello il punto. Non vedo una sincera presa di coscienza da parte delle forze politiche del fatto che si debba spendere in un determinato modo non solo perchè ce lo impone qualcuno ma perchè altrimenti la cosa diventa insostenibile.
All'atto pratico, anche ci fosse permesso il 5%, siamo sicuri che quei 2 punti percentuali in più li useremmo per misure davvero studiate per risollevare il paese oppure continueremmo a spenderli in modo totalmente inefficace (come abbiamo fatto negli ultimi 40 anni)?
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
puoi aver benissimo ragione, se ci danno un'unghia noi ci prendiamo la mano, se ci danno la mano ci prendiamo tutto il braccio
però la situazione contingente non solo di una nazione ma di un intero continente deve far ripensare un po' la voglia matta di flagellare da parte dei cattivi nei confronti dei pessimi - Grecia e similari (riprendendo quanto accennato da Domenico - John) e capire che con questo andazzo anche gli stati forti possono alla lunga risentirne. Ok, bisogna ripulire i bilanci però con questa cura da cavallo dopo tutti questi anni i risultati quali sono stati? Noi europei non è che ci possiamo vantare di chissà cosa, i risultati sono visibili
Matteo ha postato l'articolo della Palombelli (non vado particolarmente matto per lei) che mi sento di condividere. La Germania nel secondo dopoguerra è stata aiutata e i risultati si sono visti, nel primo dopoguerra invece no e tutti sappiamo cosa ha prodotto la miopia dei francesi
infine, tornando più propriamente al tuo intervento, si è vero la classe politica è quella che è, bisognerebbe che si rinnovi finalmente tagliando definitivamente con il passato perchè si renda conto che le soluzione non sono più procrastinabili. Ma questo dipende anche da noi elettori...
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
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