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  1. #12521
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Adrisessanta Visualizza Messaggio
    Oddio, il fatto del ricambio generazionale te l'ho appena citato sopra e, guarda caso, ne sono testimone diretto. Non vorrai venirmi a dire che racconto balle se ti ho detto che l'azienda per cui lavoro avrebbe già assunto dei giovani se solo non si fosse messa in atto quella vergognosa legge della "peripatetica" che di botto ha allungato l'età pensionistica di ANNI a gente ormai stanca logora e demotivata.
    Sì, non ho nessuna remora nel rimarcarlo, e ci mancherebbe altro. Capisco che è più facile qua dentro ricevere applausi a scena aperta se si scrive del "diversamente alto"... "psiconano" ... ecc.
    Ma lasciamo stare questo argomento.

    Quello che mi lascia basito è quanto sostieni tu e Perotti: "Ridurre l’età pensionabile..." mi fermo qui. Come sarebbe a dire "ridurre l'età pensionabile"?!
    L'età per andare in pensione in Italia era già più che congrua con l'ultima riforma Maroni.
    Ripercorriamo per l'ennesima volta quel che è stato fatto dal '92.
    -Riforma Amato:
    L’età pensionabile è elevata da 60 a 65 anni per gli uomini e da 55 a 60 anni per le donne. La contribuzione minima per la pensione di anzianità è elevata da 15 a 20 anni di contributi.

    -Riforma Dini:
    Il cambiamento più importante messo in atto riguarda il passaggio dal retributivo al contributivo con il calcolo della pensione non più sulla media degli stipendi degli ultimi 10 anni lavorati bensì in base all'effettivo ammontare dei contributi versati. La conseguenza diretta di questa riforma è un taglio delle precedenti pensioni di quasi il 50%. Per coloro che alla data di avvio della riforma, nel 1995, avevano già accumulato almeno 18 anni di contributi vale un sistema "misto" che prevede che il calcolo dell'effettiva pensione percepita dipenda per il 50% dai contributi versati e per il rimanente 50% dal proprio reddito.
    Per quanto riguarda l'accesso all'età pensionabile, la riforma prevede, con 35 anni di contributi, una fascia di età tra i 57 e i 65 anni.

    -Riforma Prodi:
    In poche parole inasprisce i requisiti d'età per le pensioni di anzianità, prevedendo, per la pensione di anzianità l'accelerazione della fase transitoria che impone ai lavoratori dipendenti almeno 35 anni di contributi e un’età di almeno 57 anni oppure al possesso di 40 anni di contribuzione indipendentemente dall’età posseduta.

    -Riforma Maroni:
    Il famoso "scalone" nel quale viene cancellata l'età flessibile 57-65 anni. L'età pensionistica minima viene portata a 60 anni fermo restando un minimo di 35 anni di contribuzione.

    -Riforma Prodi/2:
    Cancella lo "scalone" messo in atto in precedenza da Maroni: si andrà in pensione a 58 anni di età e 35 di contributi, mentre dall'anno successivo si introducono le così dette quote, date dalla somma di età e anni lavorati.

    -Riforma... non ricordo la paternità ma era il 2010:
    Mette in atto la famosa "finestra mobile" nella quale si dovevano attendere 12 mesi dal maturare dei requisiti pensionistici prima di poter percepire la pensione.

    Ricapitoliamo
    Nel 2010 per andare in pensione occorrevano

    • 40 anni di contributi a prescindere dall'età
    • 35 di contributi e 61 anni di età
    • Per le donne restano i 60 anni di età
    • + la finestra mobile di cui sopra


    Concludo dicendo che non credo sia così fuori luogo che un uomo che ha timbrato il cartellino e lavorato veramente per 40 ANNI, sogni di potersi riposare, dato che non lo ha fatto nemmeno da adolescente/ bambino... (il sottoscritto per esempio) a cosa mai dovrebbe aspirare uno che sgobba da 40 anni ?... e quelli allora che andranno in pensione a 65 anni con molti meno anni lavorati e relativi contributi versati nelle casse pensionistiche come li chiamiamo?

    Ma forse mi sono perso. Cosa stavamo discutendo? Ah sì, del fatto che non si può ridurre l'età pensionabile.
    E sti cazzi, mi vien da dire! La "peripatetica" ce ne ha appioppati altri 2/3/5/7 dalla sera alla mattina compresi di penale se non si sono compiuti 62 anni e dovremmo starcene zitti zitti???

    Cito nuovamente Bertolt Brecht: “Mi sedetti dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati”.

    Tanto è inutile che cerchi di spiegarglielo fino a chè non arriveranno alla nostra eta' non capiranno
    Ultima modifica di Daniele2; 31/01/2014 alle 23:56

  2. #12522
    Administrator forum MNW L'avatar di Adrisessanta
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    E qui riprendo Perotti:" il problema della staffetta è un gatto che si morde la coda. Ridurre l’età pensionabile favorirebbe l’occupazione dei giovani nel breve periodo, ma aumenterebbe le tasse e i contributi che ogni occupato (inclusi i giovani) dovrebbero pagare, sia per pagare gli incentivi necessari per far funzionare la staffetta, sia per pagare le pensioni dei lavoratori che di fatto vengono pre-pensionati. Ciò aumenterebbe il costo del lavoro, e dopo poco la disoccupazione aumenterebbe nuovamente."
    Ma com'è che quella del Perotti non me l'hai raccontata per intero?
    Già, perchè alle righe sopra riportate bisogna aggiungere:
    Ci sono solo due vie d’uscita per salvare capra e cavoli. La prima è sperare che l’economia riprenda e risolva gran parte dei problemi. *La seconda è non aumentare l’età pensionabile, ma ridurre l’importo medio delle pensioni più alte, come proposto da Boeri e Nannicini. La prima soluzione è aleatoria, e non nelle nostre mani. La seconda è corretta, ma politicamente inattuabile.

    *Anvedi che 'sto Perotti tanto stupido non è ed in fin dei conti la pensiamo uguale?!



    La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.

  3. #12523
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Adrisessanta Visualizza Messaggio
    Ma com'è che quella del Perotti non me l'hai raccontata per intero?
    Già, perchè alle righe sopra riportate bisogna aggiungere:
    Ci sono solo due vie d’uscita per salvare capra e cavoli. La prima è sperare che l’economia riprenda e risolva gran parte dei problemi. *La seconda è non aumentare l’età pensionabile, ma ridurre l’importo medio delle pensioni più alte, come proposto da Boeri e Nannicini. La prima soluzione è aleatoria, e non nelle nostre mani. La seconda è corretta, ma politicamente inattuabile.

    *Anvedi che 'sto Perotti tanto stupido non è ed in fin dei conti la pensiamo uguale?!
    Primo l'articolo di Perotti è linkato intero. Vedi di non farmi passare per disonesto.
    Secondo, penso che si riferisca ad aumenti "ulteriori" dell'età pensionabile dai livelli attuali.
    Terzo, la proposta di Boeri e Nannicini darebbe una bella sforbiciata alle pensioni medie (dai 2000 euro in sù) ed entrambi hanno supportato la riforma delle pensioni del 2012. Quelle che la corte di cassazione ha difeso come "diritti acquisiti". Quell'intervento che qui dentro abbiamo auspicato centinaia di volte per porre fine ad un trattamento di privilegio inaccettabile riservato solo ad una porzione della popolazione. Anche qui, perchè non sei mai intervenuto a sostegno della cosa? Era così comodo stare seduti dalla parte del torto? Chissà come mai pretendi la difesa dei tuoi "diritti acquisiti" e non fai altrettanto per quelli altrui? Infine Perotti sottolinea come sia politicamente inattuabile a causa della lobby dei pensionati/sindacati che determina fondamentalmente l'andamento delle elezioni visto il grosso bacino di utenza.
    Quarto, Perotti è un bocconiano, quelli a cui tu auguravi che le mucche mangiassero i libri, inutile poi citare Brecht. Ma come non sono tutti dei cattivoni, membri del bilderberg alla Bocconi?

    Ah sto ancora aspettando una dimostrazione della sostituibilità tra pensionandi e neoassunti. Una dimostrazione eh, non il parere di tizio o il caso specifico che non costituisce un campione statistico. Giusto per convincermi di essere in errore quando penso che manchino gli argomenti. E sto anche aspettando una giustificazione plausibile per il fatto che il lavoratore neo-assunto debba contribuire alla fetta mancante di contributi non versati dal pensionando in part-time, come vorrebbero i teorici della staffetta generazionale.

    Per l'utente Daniele, non sentivo proprio la mancanza della solita sgradevole uscita per cui "i giovani non capiscono un ca**o perchè sono giovani e non hanno mai lavorato". Quando questo è il massimo che si riesca a pensare su un argomento come le pensioni mi viene davvero lo sconforto. Meno male che ci siete voi 50enni che avete capito tutto e chi avete lasciato in mano un gioiellino di paese!
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  4. #12524
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Ho capito, ma la presenza della crisi e la carenza conseguente di lavoro con i pensionandi non c'entra una beata fava.
    Specifico meglio il pensiero bassiniano,che coincide con il mio su questa cosa(anche su questa cosa).
    Lasciare il sistema pensionistico nello stato in cui era ante-riforma di fine 2011 non avrebbe agevolato l'assunzione di mezzo giovane.
    Per il semplice fatto che non c'è nessun nesso fra lo spostare in avanti i requisiti dell'età pensionabile e l'assunzione di giovani.La disoccupazione giovanile è figlia di molte cose ma non del fatto di mandare in pensione la gente 2/3 anni più tardi.
    Poi,possiamo discutere sulla brutalità della riforma del 2011/12 e sul fatto che è stata scritta frettolosamente,col guano ad altezza di trachea e piuttosto male,come dimostra la vicenda degli esodati.Come tutte le riforme tardive,è stata una riforma pesante.Ma da qui a dire che abbia aggravato la crescita della disoccupazione corre una distanza siderale.

  5. #12525
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Hai ragione, l'ignoranza è una brutta bestia, ma fa pochi danni.
    La supponenza, quella che arriva da chi ha studiato e tu che hai solo la terza media sei un idiota, invece, ne fa più di centomila bombe H.

    Continuiamo a credere a chi, dall'alto dei loro studi, ci propina di tutto e di più lasciando nelle loro mani il nostro destino.
    Un esempio: Lo squilibrio nelle pensioni di anzianità | Fabrizio Patriarca & Stefano Patriarca
    Da perfetto ignorante, quale sono, mi son detto... non è possibile... spesa pensionistica non giustificata dai contributi versati... benchmark... sbilanciamento tra pensioni contributive e retributive... calcoli e tabelline...
    Insomma, un sacco di tecnicismi per dimostrare che io ruberò la pensione, se e quando avrò la grazia di andarci.
    Oddio, mi son detto! Questi due devono essere soci della... facciamooo... "innominata", va!
    Però, vista la mia ignoranza, pur intuendo che qualcosa non andava in quell'articolo son passato oltre.
    Se non che, giunge una risposta da un tizio con gli attributi, (non che io non ce li abbia, ma da perfetto ignorante quale sono mi limito nell'abbozzare\as\) tal Salvatore Carpentieri che smonta pezzo per pezzo tutto il loro articolo e le loro belle figurine e tabelline da studiosi supponenti.

    Mi piace riportarlo per intero visto come è ben scritto.
    Concordando con Andrew che qualcuno dicesse come far ripartire l'economia, mi sa che siamo sempre in presenza dei soliti studi o analisi (ho apprezzato di più quello di Boeri) che mostrano la questione come mera e pura matematica utilizzando "foto" e non "film". In fisica (che è una scienza a differenza dell'economia che NON lo è) si direbbe oltretutto che lo studio è solo di cinematica e non di dinamica: ovvero mostra le cose ma non "dimostra" (ripeto: dimostra) le cause, ma le presume. Allora occorre evidenziare i seguenti punti:

    1) l'INPS, e la tabella che viene riportata lo conferma, effettua statistiche "tarocche" con fasce molto "sensibili" fino ai 3.000 euro e "banalmente a fascia unica" sopra 3.000 euro lordi (dico: lordi, ovvero 39.000 euro/anno). Ma questa fascia comprende la classe di impiegati di maggior livello e quadri, e confonde appositamente con i top Manager, professori universitari, Magistrati etc.. Perciò la tabella non dimostra che ad esempio la fascia 3.000-5.000

    2) vengono banalmente confusi in un unico recipiente gli importi senza classificare "di fino" le categorie di pensionati ed il loro effetto, mentre è necessario distinguere tra lavoratori dipendenti privati, lavoratori dipendenti pubblici, ex-dirigenti privati e pubblici, autonomi etc.. Infatti pochi sanno che nel 2004 l'INPDAI (cassa dei Dirigenti d'Azienda) è stata assorbita in INPS e provoca da sola un buco di 3 MLD e più all'anno, compensato con i contributi dei lavoratori privati (i quali hanno versato il 33% della loro retribuzione annua), che l'INPS (lavoratori privati) ha sempre dichiarato attivi a differenza delle altre Casse, che l'INPS quest'anno ha dichiarato per la parte ex-INPDAP lavoratori pubblici un passivo ma ciò è dovuto al "furto" compiuto con la riforma Fornero che ha scaricato sui lavoratori privati le pensioni pubbliche concesse per il clientelismo politico (ricordate le baby pensioni? Erano statali e di Enti Pubblici ed esistono ancora) e i contributi che versavano i lavoratori pubblici erano molto inferiori a quelli versati dai lavoratori privati (33% retribuzione), inoltre si è scoperto che l'INPDAP vanta crediti con le pubbliche Amministrazioni per DECINE di MILIARDI di Euro!!! Perciò mischiare mele e pere, come insegnavano alle elementari, NON E' CORRETTO!

    3) Le tabelle per il contributivo che usa l'INPS sono errate poiché si basano sulle vecchie norme pensionistiche. Infatti le tabelle sono state calcolate (dal Ministero) nel 2007 quando ancora non vi era la riforma Maroni né Fornero in vigore. Basta andare a vedere la tabella per il costo del riscatto di laurea e si capisce subito che sono obsolete ampiamente! E i calcoli non potete che averli fatti su quelle tabelle altrimenti il vostro studio sarebbe fortemente inficiato dall'inaffidabilità dei parametri di calcolo.

    4) I contributi versati dai lavoratori rappresentano "retribuzione differita" che si traduce in un premio assicurativo presso l'INPS (AGO). Tali contributi dovrebbero essere intoccabili, come i conti correnti!! Essi sono serviti per pagare le pensioni di quelli che sono andati in pensione prima, ciò a causa del "sistema a ripartizione" come avviene in tutte le Assicurazioni.
    Facciamo allora un piccolo calcolo grossolano di cosa spetterebbe ad una persona che matura 40 anni e va in pensione a 60 anni, considerando come è corretto sia la rivalutazione (è retribuzione) che gli interessi (poiché l'INPS gli attivi annuali avrebbe dovuti investirli!! Come qualsiasi Ente finanziario Assicurativo), e che abbia avuto (come in Italia è successo davvero) una retribuzione abbastanza omogenea nel tempo lavorativo (ossia non abbia fatto la carriera da autista a vicepresidente di banca oppure da operaio a Presidente del Milan). Facciamo che il valore al momento della retribuzione sia 10.000 euro/anno. La pensione sarebbe di circa 8.000/anno lordi. L'aspettativa di vita (ma attenzione questa voce è statisticamente in calo dal 2000 e non viene aggiornata) è 81 anni e quindi 21 anni di pensione, ovvero un totale sborsato dall'INPS di 210.000 euro. Se lo stipendio è abbastanza piatto e si applica rivalutazione (come da norma. Diciamo 1% annuo) ed interessi (diciamo il 2% annuo. Una inezia rispetto ad investimenti noti a tutti) il versato totale all'INPS, considerando che la contribuzione è il 33% della retribuzione, è grossolanamente di circa 252.000 euro. Tenuto conto che il capitale si esaurisce in molti anni e quindi anche ad esso va applicato interessi e rivalutazioni (che addirittura ora sono bloccati) si ottiene che il numero di anni coperti in maniera autonoma è di circa 24 anni!!! Forse è il caso di parlare della modalità di gestione dei contributi da parte dell'INPS e buttare via un po' di persone (ovviamente lasciandole senza pensione milionaria!) fuori dalle Istituzioni. Le case dell'INPS a favore dei Politici e svendute (ma comprate con i soldi dei lavoratori) gridano vendetta, per tutte cito solo on. Cazzola e Ministro Patroni Griffi che hanno acquistato immobile INPS al Colosseo per 200.000 euro.
    A noi comuni mortali, egregi economisti, non capita! Sapete spiegarci perché???

    5) Il calcolo effettuato NON tiene conto (volutamente?) dell'effetto di abbattimento del reddito pensionistico dei continui e successivi blocchi delle rivalutazioni pensionistiche. Un simile metodo di "esproprio" sarebbe inaccettabile per pensioni totalmente sul calcolo contributivo poiché sarebbe letteralmente e giuridicamente un furto! Ne avete tenuto conto???? A meno che non vogliate mettere nell'algoritmo per valutare la correttezza delle vostre determinazioni un valore "sigma" definito come "quello che lo Stato riesce a rapinare annualmente".

    6) la previdenza e l'assistenza non sono separate nella gestione delle pensioni! Il Sindacato su questo punto è stato assente o flebilmente udibile. Ciò consente di confondere i costi e le entrate, manipolando il loro significato. Consente di non tener conto degli utilizzi ulteriori delle entrate dei contributi e delle manchevolezze della fiscalità italiana per le parti di assistenza sociale.
    Mi fermo qui con le osservazioni, ma potrei continuare ulteriormente.
    Mi preme solo sottolineare che oramai è evidente che - non riuscendo e volendo combattere l'evasione fiscale (oltre 250 MLD/anno, fonte Governativa), la corruzione (60-70 MLD/anno, fonte Corte dei Conti), regalando oltre 80 MLD di multe (fonte Guardia di Finanza) alle aziende del gioco d'azzardo (non so se davvero, come sospetta Report, dietro ci siano cordate di politici .. ed ovviamente di tanti altri della classe dirigente italiana), che si nasconde che la riforma Fornero sulle pensioni matura non 23 MLD da oggi al 2021 (come dichiarato nell'allegato tecnico degli economisti della Ragioneria Generale dello Stato) ma ben 82 MLD (fonte INPS, e come affermato da subito da molte parti urlanti al vento!) - si cerca di prendere soldi dalla fonte più socialmente "debole" e oltretutto dove ve ne sono di più (provenienti dai lavoratori, sia chiaro!!).
    Vorrei sapere (ma lo so: perché non è una Scienza ma pretende di farsi passare per tale!) perché gli economisti sanno sempre spiegarti il passato e mai disegnare e prevedere il futuro.
    Nel frattempo l'innominata ha ammesso lo sbaglio della riforma, Monti ci prende pure per il culo durante un'intervista sostenendo di aver trovato un sindacato molle e quasi accondiscendente.
    Letta, durante il suo discorso di insediamento alla Camera del 29 aprile 2013 aveva promesso di porre rimedio alla riforma dell'innominata, sostenuto dal PD. Anche Damiano, Cuperlo, la Gnecchi, la Polverini e tanti altri esponenti di molte parti politiche (i 5 stelle, la Lega) tuonano contro l'insostenibilità della riforma mentre i sindacati se ne lavano le mani.

    A questo punto vi è spazio anche per le voci di chi questa riforma la sta subendo sulle proprie spalle, magari quelli a cui i libri non sono stati mangiati dalle mucche perchè li tenevano ben conservati negli zaini...\as\
    E allora ecco spuntar fuori comitati a destra e a manca che organizzano dibattiti in modo quasi carbonaro nella saletta dell'oratorio o il cinema di periferia, tutti uniti per perseguire lo stesso obiettivo, la riforma della riforma dell'innominata.
    Riusciranno i nostri (ignoranti) eroi nell'impresa?
    Chi vivrà vedrà!

    Nel frattempo puppiamoci una disoccupazione giovanile al 41% "ben" bilanciata dalle sole 8.000 nuove pensioni erogate dopo la riforma dell'innominata (a fonte delle circa 120.000 erogate l'anno prima)
    Ebbene, dal basso della mia ignoranza, sostengo che in questo sbilancio di quasi 100.000 unità ci poteva esser spazio per qualcuno (qualcuno, notare bene, non la completa intercambiabilità) di quei giovani facente parte del 41% di disoccupati, o magari di stabilizzare quei precari tipo mio figlio che, dopo 13 mesi di contratto è giusto da ieri nuovamente sulla strada!
    Per non parlare di chi, tra quei 120.000, tra poco perderà il lavoro e saremo costretti a trovargli comunque un sostegno economico.



    La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.

  6. #12526
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Adrisessanta Visualizza Messaggio
    Hai ragione, l'ignoranza è una brutta bestia, ma fa pochi danni.
    La supponenza, quella che arriva da chi ha studiato e tu che hai solo la terza media sei un idiota, invece, ne fa più di centomila bombe H.

    Continuiamo a credere a chi, dall'alto dei loro studi, ci propina di tutto e di più lasciando nelle loro mani il nostro destino.
    Un esempio: Lo squilibrio nelle pensioni di anzianità | Fabrizio Patriarca & Stefano Patriarca
    Da perfetto ignorante, quale sono, mi son detto... non è possibile... spesa pensionistica non giustificata dai contributi versati... benchmark... sbilanciamento tra pensioni contributive e retributive... calcoli e tabelline...
    Insomma, un sacco di tecnicismi per dimostrare che io ruberò la pensione, se e quando avrò la grazia di andarci.
    Oddio, mi son detto! Questi due devono essere soci della... facciamooo... "innominata", va!
    Però, vista la mia ignoranza, pur intuendo che qualcosa non andava in quell'articolo son passato oltre.
    Se non che, giunge una risposta da un tizio con gli attributi, (non che io non ce li abbia, ma da perfetto ignorante quale sono mi limito nell'abbozzare\as\) tal Salvatore Carpentieri che smonta pezzo per pezzo tutto il loro articolo e le loro belle figurine e tabelline da studiosi supponenti.

    Mi piace riportarlo per intero visto come è ben scritto.


    Nel frattempo l'innominata ha ammesso lo sbaglio della riforma, Monti ci prende pure per il culo durante un'intervista sostenendo di aver trovato un sindacato molle e quasi accondiscendente.
    Letta, durante il suo discorso di insediamento alla Camera del 29 aprile 2013 aveva promesso di porre rimedio alla riforma dell'innominata, sostenuto dal PD. Anche Damiano, Cuperlo, la Gnecchi, la Polverini e tanti altri esponenti di molte parti politiche (i 5 stelle, la Lega) tuonano contro l'insostenibilità della riforma mentre i sindacati se ne lavano le mani.

    A questo punto vi è spazio anche per le voci di chi questa riforma la sta subendo sulle proprie spalle, magari quelli a cui i libri non sono stati mangiati dalle mucche perchè li tenevano ben conservati negli zaini...\as\
    E allora ecco spuntar fuori comitati a destra e a manca che organizzano dibattiti in modo quasi carbonaro nella saletta dell'oratorio o il cinema di periferia, tutti uniti per perseguire lo stesso obiettivo, la riforma della riforma dell'innominata.
    Riusciranno i nostri (ignoranti) eroi nell'impresa?
    Chi vivrà vedrà!

    Nel frattempo puppiamoci una disoccupazione giovanile al 41% "ben" bilanciata dalle sole 8.000 nuove pensioni erogate dopo la riforma dell'innominata (a fonte delle circa 120.000 erogate l'anno prima)
    Ebbene, dal basso della mia ignoranza, sostengo che in questo sbilancio di quasi 100.000 unità ci poteva esser spazio per qualcuno (qualcuno, notare bene, non la completa intercambiabilità) di quei giovani facente parte del 41% di disoccupati, o magari di stabilizzare quei precari tipo mio figlio che, dopo 13 mesi di contratto è giusto da ieri nuovamente sulla strada!
    Per non parlare di chi, tra quei 120.000, tra poco perderà il lavoro e saremo costretti a trovargli comunque un sostegno economico.
    Questo per te prova il nesso teleologico fra lo spostamento di due anni in avanti dell'età pensionabile e l'aumento della disoccupazione giovanile?Per me no.Poi,se pensi il contrario non me avrò a male.

  7. #12527
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Adrisessanta,perdonami...
    Non esiste alcun nesso causale scientificamente dimostrato fra l'aumento di 2/3 anni dell'età pensionabile e l'aumento della disoccupazione giovanile.

    In altre parole...


    non è che si aumenta di due/tre l'età in cui si va in pensione(tenendo conto dell'aumento dell'aspettativa di vita)si assumono meno giovani.


    La disoccupazione giovanile dipende da molte cose.


    Fra queste,le caratteristiche della legislazione del lavoro e del mondo del lavoro.


    Il trend economico e dei consumi.


    Le aspettative economiche.


    Ma è abbastanza inelastica rispetto all'aumento dell'età pensionabile.


    Vuol dire che all'aumentare dell'età pensionabile non tende a variare significativamente.


    A meno che non aumenti di colpo l'età pensionabile di 10 anni.


    Ma siccome questo non è mai stato fatto in nessuna parte del mondo non ci sono prove sicure.
    Ultima modifica di Josh; 01/02/2014 alle 10:24

  8. #12528
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?


  9. #12529
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    "Alla luce di quanto detto, apparirebbe dunque esserci una stretta correlazione tra incremento dell’età pensionabile ed aumento del tasso di disoccupazione tra i giovani (argomentazione tra l’altro sempre più spesso utilizzata nel dibattito previdenziale) . Ma è proprio così? Secondo quanto evidenziato in un articolo dell’Economist del febbraio 2012, tale collegamento si fonderebbe in realtà su un’errata convinzione. Convinzione chiamata dagli economisti “lump of labour fallacy”, secondo la quale ci sarebbe solo un numero fisso ed immutabile di posti di lavoro a disposizione nel mercato. Di conseguenza, se gli anziani ritardano il momento del pensionamento, non è possibile liberare i rispettivi impieghi a favore delle nuove generazioni o in generale di chi è disoccupato (ma lo stesso concetto può anche essere utilizzato in relazione agli immigrati, i quali sottraerebbero quindi un quota di lavori dal numero totale predefinito). Ma la verità è un’altra. Tutto origina dalla ridotta capacità produttiva e di crescita del nostro sistema economico, impantanato nell’eccessiva burocrazia, nella tassazione stratosferica e nello sperpero di risorse. Circostanze queste che impediscono la naturale creazione di sempre maggiori opportunità occupazionali, perchè la ricchezza guadagnata da una persona lavorando deve poter essere spesa in beni e servizi prodotti da altre persone (che siano essi giovani, anziani, maschi, femmine e stranieri), invece che essere neutralizzata da imposte e carovita. (Fonte: di Laura Giulia Cerizza – Redazione Global Publishers – tuttosullavoro.libero.it)".

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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Daniele2 Visualizza Messaggio
    Tanto è inutile che cerchi di spiegarglielo fino a chè non arriveranno alla nostra eta' non capiranno
    Spero di non arrivarci mai a capirlo: chi ama il proprio lavoro non se ne stanca mai, nemmeno a 80 anni. Tu intuisco non sia tra questi.


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