Ti porterò un esempio terra a terra. Un nostro cliente produce motori elettrici A/C e D/C per automotive. La produzione è in Italia e la vendita è in CINA, GERMANIA e USA. Se a questo imprenditore abbassiamo il cuneo fiscale lato azienda sono certo che:
1) potrà permettersi di stanziare maggiori risorse nella ricerca in un settore produttivo innovativo che oggi ha un mercato;
2) potrà guadagnare quote di mercato potendo rivendere un prodotto intermedio e/o finito a più basso prezzo rispetto ad oggi
3) potrà creare occupazione (già la crea seppur con contratti a termine)
... a meno che non si pensi, come qualcuno, che abbassare il cuneo fiscale lato dipendente permette a questo imprenditore di speculare sul rapporto salario lordo/netto(vecchia ideologia e campo di battaglia, ancora oggi di sigle sindacali, aihnoi...)
Questo perché:
1) opera in un mercato dove c'e' domanda e l'offerta vincente è la qualità (l'esempio dei cellulari era riferito a questo contesto di mercato, richiesto e non vetusto come molti settori della metalmeccanica pesante e ceramica)
Quindi l'esempio dei cellulari serviva solo per dire che l'Italia, un paese dove la domanda di smartphone è altissima, non ha un piano industriale che permetta di competere su un mercato interno che ancora tira mentre continua ad incentrare la produzione su viti e bulloni ...![]()
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Ah, ma sono d'accordissimo in linea generale. Solo che avevi preso proprio il peggiore esempio, perchè tranne due paesi al mondo nessuno produce volumi interessanti di cellulari oggigiorno.![]()
Prima considerazione che ho fatto pure io: le emissioni corporate nostrane, bancarie in primis, dovranno essere emesse mediamente a tassi superiori rispetto ad ora, a parità di condizioni, per essere appunto "competitive" rispetto ai titoli di stato di pari scadenza !
Di se l'aumento della tassazione delle rendite ci può stare, visto che all'estero sono anche più alte in taluni casi, rimanendo anche solo in area europea/euro (tanto x rispondere a Stau sul rischio fuga capitali all'estero), peccato che andava esteso anche ai titoli di stato !
Vabbè dai, almeno buona parte dei titoli in proprietà delle banche rimarranno "alti".....![]()
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Bizantino è dir poco, non posso darti torto...
Tuttavia volevo dire che a volte un po' tutti vogliamo la luna.
Io alle imprese darei subito e primariamente proprio quello che dici tu: toglierei i bizantinismi, toglierei il peso immane, mostruoso, in termini di adempimenti, ancor prima che di costo, della pubblica amministrazione. Quella sì che sarebbe una grande rivoluzione. Con tutti i problemi strutturali che ci sono, se togli 10 miliardi di euro sull'IRAP la mattina dopo non cambia nulla: non parte una sola assunzione in più secondo me.
Quanto a un taglio dell'IRPEF per una decina di milioni di persone, non riesco a capire cosa ci sia di male, dopo anni in cui non si è visto niente. Ok: ci sono altre categorie, altre persone, altri lavoratori. Bene, e allora speriamo che in futuro ci sia qualcosa anche per loro. Ma non è detto che una fetta di torta devi dividerla per forza in 10 parti, con effetto positivo nullo per tutti.
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Di male non c'e' nulla in termini assoluti, meglio dare che togliere (andrebbe poi anche calcolato quanto viene tolto in termini di aumento aliquote TASI, addizionali all'irpef, accise, tassazione rendite, ecc ...). L'effetto misurabile potrebbe essere un contributo positivo di +0,3 / +0,4 punti di PIL per il 2014 (nella migliore delle ipotesi) ma il problema lo hai già intercettato tu:
appunto ... 10 miliardi di euro forniti tout court a chi già il lavoro ce l'ha non risolve nulla di strutturale. Forse un drastico taglio delle imposte sul reddito per tutte le categorie per 50 - 80 miliardi potrebbe avvicinarsi ad una manovra strutturale ....
Perfetto sulla prima parte del discorso. Sulla seconda parte ... un taglio IRAP per 10 miliardi produce (potenzialmente) più occupazione che dare 10 miliardi di euro a chi un lavoro già ce l'ha, poco ma sicuro. Poi che la misura sia del tutto insufficente ed inadeguata ci sta come osservazione ... infatti la critica che si muove a chi propone queste misure è proprio incentrata sul fatto che viene venduto uno stanziamento di 10-20 miliardi di euro come una manovra epocale ... soliti incantatori di serpenti perchè se guardiamo il netto fra i 10 miliardi dati e quanto viene tolto dall'inasprimento di altre poste ...
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[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Quoto nella forma un po' meno nella sostanza: gli inasprimenti fiscali di cui parli son già legge.
Quindi le alternative sul piatto non sono "diamo X" o "togliamo Y", ma molto più tristemente"togliamo Y" e "diamo X-Y", con X-Y da capire quanto anzi se sarà.
Per poco che sia sarebbe la prima volta che qualcuno si trova anche pochi spiccioli in busta paga dal 2007.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Quoto, e così rispondo anche a Causaeffetto. Meglio pochi spiccioli che il niente solito, questo intendevo dire: non condanniamo a priori, in toto, una determinata mossa. Poi, ovviamente, verificheremo l'applicazione reale del tutto, poi gli effetti, e poi la volontà di fare anche altro.
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Gli effetti, IMHO, possiamo già valutarli. Se le promesse diverranno realtà non più di un contributo sul pil 2014 di +0,3 / +0,4 punti percentuali (come da alcuni studi già fatti da CGIA di mestre, confindustria e qualche analisi di blog indipendenti) ... contributo al pil che tende a svanire nel 2015 e diventare presocche nullo oltre tale data.
Che dire ... oramai gli italiani sono talmente avviliti che anche un +0,4% di pil, non strutturale, risulta differente dallo zero ... sempre IMHO, preferisco che quei 10 miliardi continuino ad usarli come han sempre fatto fino ad oggi \as\
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
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