
Originariamente Scritto da
Stau
Quindi mi sono forse inventato io che 6 anni dopo la politica monetaria di Greenspan di abbassare i tassi di interesse dal 7 all'1% nel 2001 ci sia stato lo scoppio della bolla dei mutui sub-prime? Pura coincidenza?

Dev'essere anche una coincidenza che politiche monetarie fortemente espansive in Giappone alla fine degli anni '80 hanno portato a una successiva bolla immobiliare pure lì (1991-92)?
Altresì basti osservare come negli USA da quando al comando della FED è salito Bernanke malgrado l'immissione di oltre 3000 miliardi di $ nel sistema la disoccupazione sia ancora oggi superiore al 7%. Ancor più della ripresa precedente (quella di Bush) questa ripresa si sta caratterizzando per essere sempre più "mossa" solo e soltanto dal credito facile e dalle inondazioni di denaro immesse dalla FED.
Mi piacerebbe davvero fare un indagine sull'andamento dei salari degli USA rapportato con l'andamento del mercato azionario, giusto per avere un'idea di quanta parte della attuale ripresa stia realmente andando alla classe lavoratrice (in rapporto anche al denaro immesso nel sistema). Io temo che appena la FED "staccherà la spina", ossia inizierà a frenare almeno in parte, le distorsioni che ha creato in questi 4 anni verranno a galla e poi ne riparleremo delle miracolose doti di Bernanke.

Per quanto riguarda noi peraltro, piuttosto che dare ancora una volta la colpa alla poca stampa di moneta come ripetono da mesi i vari cialtroni tipo Borghi e Barnard (\fp\), darei se mai la colpa al vero problema, ossia allo Stato che, pur di salvare la ristretta cerchia di parassiti e aziende parassite sussidiate da quello che sarebbe il loro (auspicabile) fallimento, non potendo più indebitarsi e dovendo rispettare dal 1992 i parametri di Maastricht, non sta facendo altro che aumentare la tassazione più degli aumenti di spesa pubblica (comunque una politica interventista e certo non liberale anzi), togliendo così risorse alla parte produttiva del sistema (imprenditori non sussidiati e lavoratori, ossia chi crea ricchezza), per darlo alla parte inefficiente e sperperante del sistema (Pubblica Amministrazione e imprese sussidiate).
Si riduce di conseguenza l'offerta, cala il potere di acquisto delle famiglie e dei consumatori per via delle tasse, per cui si riduce anche la domanda e si creano meno posti di lavoro laddove si potrebbero creare e si mantengono in vita solo quei posti di lavoro e quelle aziende che altrimenti non starebbero in piedi. Il sistema perde competitività e "decresce". Questo direi che non c'entra un bel niente con la scarsa stampa di denaro.
Anche perchè, per smontare una volta per tutte magari questa panzana della stampante di denaro che risolve tutti i problemi del mondo

, se noi europei potessimo stampare denaro lo possono fare anche tutti gli altri. Ergo, dove cavolo starebbe il vantaggio nello stampare più quantità di valuta?
Che poi scusami una cosa, ma il tuo pensiero non è proprio del tutto coerente. Vuoi stare nell'Euro ma vuoi anche più stampa di moneta in stile MMT ? A mio avviso si tratta di due cose totalmente incompatibili

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