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  1. #29131
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Boba Fett Visualizza Messaggio
    Sì ma dimentichi che nel contributivo chi va in pensione prima prende proporzionalmente di meno.
    Cosa non è chiaro del fatto che le pensioni OGGI sono pagate da chi lavora OGGI?
    Il gioco regge in un sistema a capitalizzazione ovvero i soldi della pensione che prendi sono quelli che TU hai accantonato in una vita, non quelli che versano quelli che stanno lavorando OGGI.

    Citazione Originariamente Scritto da Boba Fett Visualizza Messaggio
    > Vengono a mancare i suoi contributi che verranno rimpiazzati da un giovane
    Ecco appunto... E i contributi versati dal "giovane" secondo te sono meno o più di quelli necessari a mantenere chi va in pensione?


    Citazione Originariamente Scritto da Boba Fett Visualizza Messaggio
    Che poi non basti lavorare fino a 62 anni con un'aspettativa di vita di 83 anni sono d'accordo, 40 anni di contributi (se va bene) non sono sufficienti per camparne altri 20 di rendita
    Ah ma il punto è tutto qui eh!
    Ultima modifica di FunMBnel; 29/03/2021 alle 11:08
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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  2. #29132
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da ale97 Visualizza Messaggio
    La butto lì non capendoci molto: e se invece si diminuisse l'importo delle pensioni? Non so bene come funziona ma gli importi mi sembrano in generale abbastanza alti, anche più dello stipendio che si aveva prima del pensionamento.
    A questo ci pensa il sistema contributivo: tu prendi corrispondentemente a quanto versato, non di più, non di meno.
    Ci mancherebbe pure che se andassi in pensione a 80 anni dopo averne lavorati 55 prendessi una pensione inferiore allo stipendio.
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  3. #29133
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Questo articolo ha 2 anni e mezzo ma fa capire la situazione attuale, consiglio la lettura. E' roba che si dovrebbe studiare a scuola

    Danni collaterali - Il Post
    Ci sono alcuni passaggi su cui è oggettivamente troppo dolce con "noi stessi" (per esempio quando, sintetizzo all'estremo, fa risalire agli anni '80 tutti i mali del debito pubblico italiano; quella è senza dubbio la causa primaria, ma dopo è vero che l'asso di briscola era già stato giocato, ma il 3 e il re li abbiamo usati esattamente come prima...), ma non è male.
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  4. #29134
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Ci sono alcuni passaggi su cui è oggettivamente troppo dolce con "noi stessi" (per esempio quando, sintetizzo all'estremo, fa risalire agli anni '80 tutti i mali del debito pubblico italiano; quella è senza dubbio la causa primaria, ma dopo è vero che l'asso di briscola era già stato giocato, ma il 3 e il re li abbiamo usati esattamente come prima...), ma non è male.
    Condivido tutto, se si pensa che negli anni 70 il debito pubblico era il 60% del pil, per arrivare al 100% degli ani 80, fino al 160% di adesso!!!!
    Con una contrattura del 9% lo scorso anno, e non si sa quest'anno come andrà il pil, ma credo che saremmo sempre negativi, questo sommato ai 2600 miliardi di debito pubblico che abbiamo, mi chiedo ma soprattutto chiedo a voi sicuramente più esperti di me in materia, avete idea di come andrà a finire?

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  5. #29135
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    A questo ci pensa il sistema contributivo: tu prendi corrispondentemente a quanto versato, non di più, non di meno.
    Ci mancherebbe pure che se andassi in pensione a 80 anni dopo averne lavorati 55 prendessi una pensione inferiore allo stipendio.
    Si appunto, probabilmente non mi sono spieghiato: .non sarebbe possibile con l'attuazione del contributivo puro dare la possibilità di abbassare l'età pensionabile, in conseguenza della diminuzione degli importi e quindi della spesa pubblica che ne conseguirebbe? Perché credo che molti preferirebbero andare in pensione in anticipo anche prendendo un importo molto minore rispetto a quello che prenderebbero andando 10 anni dopo, per fare un esempio.

    Non so nemmeno bene se con il contributivo le attuali norme su età pensionabile, numero di anni di contributi richiesti ecc. cambierebbero o resterebbero gli stessi a dire il vero

  6. #29136
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da ale97 Visualizza Messaggio
    Si appunto, probabilmente non mi sono spieghiato: .non sarebbe possibile con l'attuazione del contributivo puro dare la possibilità di abbassare l'età pensionabile, in conseguenza della diminuzione degli importi e quindi della spesa pubblica che ne conseguirebbe?
    E torniamo al punto precedente: NO, finchè il sistema è a ripartizione.
    Questo sarebbe possibile solo con un sistema a capitalizzazione puro.
    Es. La previdenza integrativa: tu versi una quota mensile in un fondo. Ecco... Questo è un sistema a capitalizzazione. Il giorno X tu hai un certo montante che ti determina una rendita pensionistica (facciamo finta che non esistano ritiri parziali o totali di capitale); sono soldi tuoi che tu hai messo da parte nel tempo e che adesso determinano l'entità della tua pensione. A questo punto che tu abbia 30 anni e vada in pensione con 1 Euro al mese o ne abbia 85 e ci vada con 4000 Euro al mese effettivamente non cambia nulla.

    Ma la pensione pubblica non funziona così. Il nostro sistema non è capitalizzazione (alla cilena o alla previdenza complementare), ma appunto a ripartizione.
    Ovvero tu oggi lavori e versi dei contributi all'INPS che dal punto di vista numerico contribuiscono a formare il tuo montante previdenziale, ma dal punto di vista pratico alimentano "una cassa" che paga la MIA pensione (facendo finta che io sia in pensione, se non facesse ridere di suo... ).
    Se oggi va in pensione pure mio fratello (che non ho, così non si rischia ) i tuoi contributi dovranno pagare sia la mia pensione che la sua.
    Quando sta in piedi questo sistema? Quando i contributi versati da chi lavora sono uguali o maggiori agli assegni pensionistici che l'INPS eroga ogni mese. Ovviamente non sta in piedi in caso contrario.
    Ora... Già abbiamo una situazione demografica terrificante: i progressi di medicina e stile di vita allungano la vita media (= il tempo in cui l'INPS eroga assegni); e l'approssimarsi alla pensione dei baby boomers fa sì che le coorti che vanno in pensione siano più numerose dei nuovi lavoratori. A questo ahimè non c'è rimedio, salvo far fuori dei pensionati...
    Se però a questa situazione che da un punto di vista economico è un dramma di suo tu vari riforme che mandano la gente in pensione prima sei un criminale, non c'è un altro modo per dirlo.
    Perchè per pagare quell'assegno pensionistico servono contributi di più lavoratori perchè un neo-assunto di sicuro non versa contributi sufficienti a pagare una pensione.
    Pensa un po' cosa succede, sempre contabilmente parlando, se funziona come nell'ultimo periodo pre-Covid dove il tasso di sostituzioni dei neo quota-100ini è stato 1 : 3; ovviamente con la crisi sanitaria, si vedrà, se da una parte parecchi pensionati sono morti (e infatti mi pare che l'impatto di qualche decimo sull'aspettativa di vita ci sia stato) dall'altra il tasso di sostituzione, dovuto alla conseguente crisi economica, è stato ancora più sbilanciato. Alla fine non mi sorprenderebbe se la soluzione fosse una bella lose-lose con i conti dell'istituto previdenziale ulteriormente peggiorati.


    Citazione Originariamente Scritto da ale97 Visualizza Messaggio
    Perché credo che molti preferirebbero andare in pensione in anticipo anche prendendo un importo molto minore
    Molto minore quanto?
    Io dico di no... Soprattutto in caso di contributivo puro e contribuzione irregolare. Quando vedi l'importo stimato dell'assegno secondo me ti vien voglia di lavorare un altro paio d'anni...
    E comunque anch'io vorrei la botte piena, la moglie ubriaca e pure una Ferrari.
    Me se non me lo posso permettere non me lo posso permettere.
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  7. #29137
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    E torniamo al punto precedente: NO, finchè il sistema è a ripartizione.
    Questo sarebbe possibile solo con un sistema a capitalizzazione puro.
    Es. La previdenza integrativa: tu versi una quota mensile in un fondo. Ecco... Questo è un sistema a capitalizzazione. Il giorno X tu hai un certo montante che ti determina una rendita pensionistica (facciamo finta che non esistano ritiri parziali o totali di capitale); sono soldi tuoi che tu hai messo da parte nel tempo e che adesso determinano l'entità della tua pensione. A questo punto che tu abbia 30 anni e vada in pensione con 1 Euro al mese o ne abbia 85 e ci vada con 4000 Euro al mese effettivamente non cambia nulla.

    Ma la pensione pubblica non funziona così. Il nostro sistema non è capitalizzazione (alla cilena o alla previdenza complementare), ma appunto a ripartizione.
    Ovvero tu oggi lavori e versi dei contributi all'INPS che dal punto di vista numerico contribuiscono a formare il tuo montante previdenziale, ma dal punto di vista pratico alimentano "una cassa" che paga la MIA pensione (facendo finta che io sia in pensione, se non facesse ridere di suo... ).
    Se oggi va in pensione pure mio fratello (che non ho, così non si rischia ) i tuoi contributi dovranno pagare sia la mia pensione che la sua.
    Quando sta in piedi questo sistema? Quando i contributi versati da chi lavora sono uguali o maggiori agli assegni pensionistici che l'INPS eroga ogni mese. Ovviamente non sta in piedi in caso contrario.
    Ora... Già abbiamo una situazione demografica terrificante: i progressi di medicina e stile di vita allungano la vita media (= il tempo in cui l'INPS eroga assegni); e l'approssimarsi alla pensione dei baby boomers fa sì che le coorti che vanno in pensione siano più numerose dei nuovi lavoratori. A questo ahimè non c'è rimedio, salvo far fuori dei pensionati...
    Se però a questa situazione che da un punto di vista economico è un dramma di suo tu vari riforme che mandano la gente in pensione prima sei un criminale, non c'è un altro modo per dirlo.
    Perchè per pagare quell'assegno pensionistico servono contributi di più lavoratori perchè un neo-assunto di sicuro non versa contributi sufficienti a pagare una pensione.
    Pensa un po' cosa succede, sempre contabilmente parlando, se funziona come nell'ultimo periodo pre-Covid dove il tasso di sostituzioni dei neo quota-100ini è stato 1 : 3; ovviamente con la crisi sanitaria, si vedrà, se da una parte parecchi pensionati sono morti (e infatti mi pare che l'impatto di qualche decimo sull'aspettativa di vita ci sia stato) dall'altra il tasso di sostituzione, dovuto alla conseguente crisi economica, è stato ancora più sbilanciato. Alla fine non mi sorprenderebbe se la soluzione fosse una bella lose-lose con i conti dell'istituto previdenziale ulteriormente peggiorati.




    Molto minore quanto?
    Io dico di no... Soprattutto in caso di contributivo puro e contribuzione irregolare. Quando vedi l'importo stimato dell'assegno secondo me ti vien voglia di lavorare un altro paio d'anni...
    E comunque anch'io vorrei la botte piena, la moglie ubriaca e pure una Ferrari.
    Me se non me lo posso permettere non me lo posso permettere.
    Io sono disposto ad andare con il calcolo totale contributivo, di retributivo ho 9 anni, qualche pagina addietro ho scritto che bisognerebbe mettere il retributivo per tutti anche per chi è già in pensione adesso, a anche se questo va a ledere un diritto acquisito, così il sistema non reggerà mai e poi mai.
    Ditemi voi quanti sono i lavori che in quest'epoca ti permettono di lavorare 40/45 anni, nessuno la tecnologia che abbiamo oggi porterà una riduzione di posti di lavoro, perché sarà sempre più tutto autorizzato memorizzato visualizzato, e le nuove tecnologie non soppianteranno mai i lavori persi, inoltre aggiungiamoci un calo demografico, e non solo quello il grosso dei pensionati ancora deve arrivare, e sono le classi che vanno dal 60 al 65

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  8. #29138
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Faccio il discorso del bifolco:
    Sono in pensione da tanti anni(26, dopo aver versato per 36 anni di lavoro effettivo) prendo una pensione da non lamentarmi, poco più di 1200 euro al mese; grazie a Dio, i miei vecchi mi hanno lasciato i frutti delle loro "privazioni", solo qualche migliaia di euro, e con l'oculata gestione degli stessi, riesco ad attingere quel poco che mi permette di "arrivare a fine mese",-
    Non trovo eticamente giusto che alcuni, e non pochi, abbiano pensioni talmente "robuste" da umiliare i troppi che con la propria pensione fanno la fame.
    Conosco persone che hanno pensioni che vanno dai 7000 ai 12000 euro mese !!!!
    E' una bestemmia contro la povertà!
    Vi è qualcosa che non va nel sistema!
    I contributi che si versavano quando si era, o si è al lavoro, dovrebbero risultare come tasse, come contributo a far "andar avanti la baracca Statale", non soldi messi a parte per te.(chi incassava mensilmente una decina di migliaia di euro mese, faceva meno fatica a pagare "tasse" anche sostanziose! meno fatica di chi prendeva 1500 euro lordi mese, e ne portava a casa 1100!
    Lo stato poi si interessa del mantenimento decoroso dei suoi pensionati, a prescindere da quanto versato dalle suddette tasse incassate.
    Che un pensionato si veda arrivare in conto corrente una decina di migliaia di euro mese per me è amorale !


    .
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  9. #29139
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    Faccio il discorso del bifolco:
    Sono in pensione da tanti anni(26, dopo aver versato per 36 anni di lavoro effettivo) prendo una pensione da non lamentarmi, poco più di 1200 euro al mese; grazie a Dio, i miei vecchi mi hanno lasciato i frutti delle loro "privazioni", solo qualche migliaia di euro, e con l'oculata gestione degli stessi, riesco ad attingere quel poco che mi permette di "arrivare a fine mese",-
    Non trovo eticamente giusto che alcuni, e non pochi, abbiano pensioni talmente "robuste" da umiliare i troppi che con la propria pensione fanno la fame.
    Conosco persone che hanno pensioni che vanno dai 7000 ai 12000 euro mese !!!!
    E' una bestemmia contro la povertà!
    Vi è qualcosa che non va nel sistema!
    I contributi che si versavano quando si era, o si è al lavoro, dovrebbero risultare come tasse, come contributo a far "andar avanti la baracca Statale", non soldi messi a parte per te.(chi incassava mensilmente una decina di migliaia di euro mese, faceva meno fatica a pagare "tasse" anche sostanziose! meno fatica di chi prendeva 1500 euro lordi mese, e ne portava a casa 1100!
    Lo stato poi si interessa del mantenimento decoroso dei suoi pensionati, a prescindere da quanto versato dalle suddette tasse incassate.
    Che un pensionato si veda arrivare in conto corrente una decina di migliaia di euro mese per me è amorale !


    .
    Giorgio tu sei una persona seria e ponderata, la vera stortura del sistema pensionistico Italiano sono state le babi pensioni, certo era il sistema che lo permetteva chi ne ha usufruito a suo tempo ha sfruttato il meccanismo che glielo permetteva, ed quel meccanismo che permetteva l'ultimo anno lavorativo di alzarsi il livello o la qualifica che permetteva di andare in pensione con un'assegno molto più alto addirittura rispetto all'ultima mensilità lavorativa percepita

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  10. #29140
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da giorgio1940 Visualizza Messaggio
    Faccio il discorso del bifolco:
    Sono in pensione da tanti anni(26, dopo aver versato per 36 anni di lavoro effettivo) prendo una pensione da non lamentarmi, poco più di 1200 euro al mese; grazie a Dio, i miei vecchi mi hanno lasciato i frutti delle loro "privazioni", solo qualche migliaia di euro, e con l'oculata gestione degli stessi, riesco ad attingere quel poco che mi permette di "arrivare a fine mese",-
    Non trovo eticamente giusto che alcuni, e non pochi, abbiano pensioni talmente "robuste" da umiliare i troppi che con la propria pensione fanno la fame.
    Conosco persone che hanno pensioni che vanno dai 7000 ai 12000 euro mese !!!!
    E' una bestemmia contro la povertà!
    Vi è qualcosa che non va nel sistema!
    I contributi che si versavano quando si era, o si è al lavoro, dovrebbero risultare come tasse, come contributo a far "andar avanti la baracca Statale", non soldi messi a parte per te.(chi incassava mensilmente una decina di migliaia di euro mese, faceva meno fatica a pagare "tasse" anche sostanziose! meno fatica di chi prendeva 1500 euro lordi mese, e ne portava a casa 1100!
    Lo stato poi si interessa del mantenimento decoroso dei suoi pensionati, a prescindere da quanto versato dalle suddette tasse incassate.
    Che un pensionato si veda arrivare in conto corrente una decina di migliaia di euro mese per me è amorale !


    .
    dipende, tutto è rapportato. se per 40 anni ho versato contributi pari ad una pensione equivalente di 7-12k euro al mese, non ho capito perché poi non debba riceverla, visto il nostro sistema pensionistico...
    altrimenti le tasse per la pensione non me le fai pagare se dopo devo prendere 1/3 di quanto guadagnavo...
    in percentuale fanno tutti fatica uguale... chiaramente 400 euro su 1500 pesano tanto ma la colpa è più che altro dei 1500 di stipendio, di certo pesano meno 4k su 15k ma perché i 15k di stipendio lordo te lo permettono.
    il problema può vertire su uno scaglionamento maggiore dei contributi, e su questo posso concordare, ma se io ho versato tot e per legge mi spetta tot di pensione, non ci vedo niente di sbagliato..
    discorso diverso se ho lavorato 20 anni (o meno) e poi prendo la pensione per 50 anni, ma anche qui siamo su un altro problema...
    Si vis pacem, para bellum.

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