L'osservazione è così meritevole di riflessione che provo ad articolare una risposta anche dal centro commerciale in cui mi trovo,sperando che la connessione col mio cell. del 3 a.C. regga.
Simo89-rettamente-voleva dire che tecnicamente l'onere della prova dell'esistenza di Dio non può certo gravare sul non-credente,giacchè esso costituzionalmente spetta a chi asserisce,non a chi nega.
Nessun credente onesto può dire di riuscire a superare tale onere ma attenzione:"fede"ha la stessa radice di "fides",che vuol dire fiducia.La fede in qualcosa di dimostrabile,Simo89,sarebbe un ossimoro in piena regola.
Se è vero che i cristiani sono ancora oggi perseguitati in non pochi Paesi,è altrettanto vero che,in ogni caso,in nome di Dio si sono commesse e si commettono atroci nefandezze.
Nel romanzo"Il nome della rosa"Umberto Eco mette in bocca a frate Guglielmo la seguente riflessione:l'Anticristo,quando verrà,potrebbe venire dalla stessa cristianità,dall'eccessiva pietà,dallo smodato amor di Dio.
E infatti,dice,è forse compito di chi ama l'uomo insegnare a ridere della Verità,a far ridere la Verità,per non restare schiavi delle nostre verità.
“Temi i profeti e coloro che sono disposti a morire per la verità, ché di solito fan morire moltissimi con loro, spesso prima di loro, talvolta al posto loro […] ”
Ultima modifica di Josh; 25/05/2013 alle 11:00
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