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Discussione: Omicidio stradale

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  1. #32
    Brezza tesa L'avatar di alexeia
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    Predefinito Re: Omicidio stradale

    Il problema è che nella percezione comune, da quello che si legge nei commenti in rete, "passare col rosso" è una svista, una distrazione, una leggerezza... insomma, qualcosa di assolutamente "normale" e scusabile. Nella migliore delle ipotesi, ci si rifugia sul tranquillizzante "a chi non è mai capitato?...".
    In un modo o nell'altro, bisogna inculcare nelle persone che "rosso" significa "rosso", punto. Che stirare una persona passando col rosso, non è né sfiga né una imprevedibile fatalità, ma quello che uno deve mettere in conto quando malauguratamente gli capita di farlo. Che se si passa col rosso e non si becca nessuno, c'è solo da ringraziare e portare un cero al proprio dio... insomma, magari poi il povero ragazzo distratto lo lasciamo anche libero, ma ufficialmente, facciamo vedere che queste cose vengono sanzionate perché il rosso non è un consiglio ma un obbligo!
    Per dire, una volta mi sono fermata in auto al rosso, l'auto dietro mi ha tamponato con decisione, il conducente è sceso investendomi verbalmente "ma chi se l'aspettava che si fermasse così all'improvviso?!!!:::"... beh, c'erano pure i pedoni, fai un po' tu... Discorso sentito sul marciapiede, fra due ragazzine: "fermati, è rosso, non attraversare" "E che, adesso mi vengono anche a dire quando posso attraversare o no?...", scandalizzata, come fosse lesa libertà.
    Sinceramente, a questo punto mettiamo la targa anche ai pedoni. Perché se questa è la mentalità dilagante, stiamo freschi.

    Come al solito, sarebbe da lavorare molto, prima, cioè educando alla convivenza e al rispetto delle regole. Invece, si finisce per rappezzare le situazioni dopo, e a essere costretti a inasprire - sulla carta - pene e spauracchi. Qualcosa non quadra a monte.

    D'altra parte, la "sete di vendetta" è da un lato pompata dai mezzi di comunicazione; dall'altro, secondo me stiamo accumulando a tutti i livelli delle tensioni che alla fine da qualche parte, impropriamente e sproporzionatamente, esplodono. Situazioni limite come quella della cronaca recente andavano effettivamente monitorate a livello medico, psicologico, psichiatrico o quel che è. L'idea in generale di doversi "difendere" fisicamente (dai ladri, dai rapinatori, dagli stranieri etc. etc.) perché la Giustizia ufficiale è insufficiente, è però pericolosamente diffusa; giusto o sbagliato che sia, molti si sentono abbandonati a sé stessi, e hanno reazioni al limite. Bisogna tenerne conto, e pensare anche a questo aspetto.
    Difficile far quadrare il cerchio, evitare di accendere gli animi senza censurare l'informazione... certo che se, almeno nelle piccole cose quotidiane si potesse vedere che chi trasgredisce le regole incorre nella giusta (nel senso di proporzionata, accettabile) sanzione, molti si sentirebbero meno perseguitati e meno pronti a farsi giustizia da sé, o a sognare di potersela fare.
    Ultima modifica di alexeia; 06/02/2017 alle 10:14

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