Trovo invece interessante lo spunto filosofico di Marco,perche' coincide con quello che diceva Teilhard de Chardin filosofo_scienziato che ho piu' volte citato anche in passato ( cercate su Wikipedia per la sintesi del suo pensiero).
Non credo che sia tutto dovuto al caso e concordo con l' affermazione di Einstein,infatti credo di essere un panteista come Spinoza e Teilhard de Chardin.
Interessante discussione
Ste![]()
"L'alba è meravigliosa, la pioggia rinfresca, il vento ci prende in braccio, la neve ci riempie di allegria. In verità non esiste il brutto tempo, ma soltanto differenti tipi di bel tempo" (J. Ruskin)
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
"Si racconta che sant’Agostino, uno dei grandi geni dell’umanita’, mentre un giorno passeggiava lungo la riva del mare immerso nelle sue profonde meditazioni, incontro’ un bambino tutto intento a versare con una conchiglia l’acqua del mare in una piccola buca scavata nella sabbia.Sant’Agostino lo guardo’ a lungo con tenerezza, poi gli domando’ : “Bambino, cosa fai?”.Il piccolo, senza interrompere il suo gioco, gli rispose:“Voglio chiudere il mare in questa piccola buca!”E sant’Agostino: “Ma come puoi pensare di racchiudere il mare, che e’ così grande, in una buca che e’ cosi’ piccola?” .Il bambino alzo’ gli occhi, lo guardo’ fisso in volto e rispose:“E tu come puoi pensare di comprendere Dio, che e’ infinito, con la tua mente, che e’ cosi’ limitata?!”.Detto questo, sorrise e scomparve".
"Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.
"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì".
Ultima modifica di Senmut; 19/01/2015 alle 23:24
Il mio ultimo post vuole essere una sorta di allegoria dell'atteggiamento umano di alcuni grandi del passato: un atteggiamento dominato dalla razionalità ma che, contemporaneamente, ambisce alla comprensione dell'irrazionalità. Vi è un mix tra attitudine fideistica e spiccato senso di indagine scientifica, ovvero un miscuglio di caratteristiche tipiche di colui che ha compreso come il viaggio verso la Verità non possa prescindere da entrambi gli aspetti.
Oggi vedo una spiccata, lacerante e dannosa dicotomia tra atei e credenti. Gli uni e gli altri non comprendono che si integrano alla perfezione.
Ultima modifica di Senmut; 19/01/2015 alle 23:05
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
... in effetti mi metto tra chi non comprende: come ateo non riesco proprio a mettermi nella mente di un credente. Nemmeno credo ci sia bisogno di integrarsi, mi pare più che è sufficiente tollerarsi civilmente, (ciò che già richiede un bello sforzo, visti gli innumerevoli danni prodotti dalle religioni in ogni epoca).
Lorenzo
Forse ci poniamo le domande sbagliate.
Chi dice che esiste un "prima del big bang"? Ha "prima" un senso? Che cos'è il tempo? Esiste il tempo?
Se non rispondiamo prima a queste domande, ammesso che sia possibile, non ha senso chiedersi cosa c'era prima.
Per quel che penso io, è il concetto stesso di creazione ad essere problematico, perchè sia che ipotizziamo qualche universo prima del big bang, sia che abbracciamo le teorie più strane e pensiamo di essere parte di una simulazione di qualche computer, ci sarà sempre la domanda "Ma cosa c'era prima?" o "Chi ha creato i nostri creatori?".
I paradossi sono quasi sempre apparenti e dettati dal modo errato di pensare, e basta cambiare qualcosa nel ragionamento affinchè tutto torni, quindi,in base anche a diverse letture che ho fatto, sono arrivato alla conclusione che il tempo non esiste e l'universo è ciclico.
La mia stazione meteo: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Martin Heidegger nel 1951, filosofo tedesco, in una raccolta di saggi chiamata "Sentieri interrotti", cercava di ristabilire la preminenza del sacro che pervade le nostre vite.
Lo faceva con urgenza, ribaltando le normali assunzioni del linguaggio che noi usiamo, proprio perché era dal linguaggio che si è consumata da parte della civiltà (occidentale e, ora, globale) la presa di possesso del mondo come auto-rappresentazione.
Ridurre il mondo, il pianeta, ad un oggetto (attraverso una fede cronica nel progresso scientifico e nell'idea di benessere che gli si correla) ci ha fatto precipitare nella più cieca auto-imposizione del regime della tecnica, per cui la civiltà è diventata dipendente da questa.
Il filosofo scriveva questi saggi a 6 anni dalle bombe atomiche, si era in piena età atomica. Ma nonostante il 'boom' credeva solo in parte nella portata devastante di quell'ultima 'profanazione del creato' in nome della tecnica.
Heidegger difendeva il fatto che esistono limiti fisico-biologici che dobbiamo rispettare: quello è il sacro: il limite.
Nella cecità del suo-nostro tempo ha voluto cercare di ripristinare quella posizione.
Lo ascoltarono in pochi.
Oggi per me l'ateo convinto, lo stocker finanziario affermato e il tecnologia-dipendente penso siano le peggiori aberrazioni della nostra civiltà. La tecnica non va imposta su di noi, ma il contrario! Come accade nelle sale di chirurgia e come non dovrebbe accadere camminando per strada con uno schermino davanti.
La rete amplifica questa distorsione: al punto che questo che è un sunto che non rende giustizia al filosofo tedesco (che nemmeno voleva definirsi filosofo) può venir da molti etichettato come grillismo di infimo grado: lungi da me.
Il sapere (rivelazione) sta nei libri e non in wikipedia.
Ergo, dio è morto.
Il funerale si tiene regolarmente ogni giorno all'alba.
Che esista o non esista una divinità superiore non lo saprete mai. Perchè ci perdete dietro tempo sapendo che non avrete mai delle risposte? È una domanda seria, non una provocazione.
Segnalibri