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Risultati da 31 a 40 di 113
  1. #31
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Io la vedo così la conoscenza: un'iperbole che si avvicina indefinitamente al proprio asintoto senza mai toccarlo.
    So che quasi sicuramente non troverò mai una verità assoluta valida allo stesso modo per tutti, ma sento il bisogna di cercarla comunque per avvicinarmici il più possibile.
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  2. #32
    Uragano
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Sulla conoscenza in generale è assolutamente comprensibile, ma su questo argomento anche dopo 30 anni di studi e letture avrai nè più nè meno gli stessi dubbi che avevi all'inizio, no?


  3. #33
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Sì, può essere, ma almeno dopo aver studiato e averci riflettuto decenni, conoscerò sempre meglio me stesso e il rapporto che ho col mondo. Ho sempre trovato naturale un approccio di fatto filosofico alla realtà, non so se sia per tutti così, per me lo è.
    Anche questo mi interessa capire: se la natura umana sia spirituale o no, come gli altri vivono questo argomento, sono cose per cui starei a rifletterci ore e ore!
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  4. #34
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Che esista o non esista una divinità superiore non lo saprete mai. Perchè ci perdete dietro tempo sapendo che non avrete mai delle risposte? È una domanda seria, non una provocazione.
    Perché la morale della religione, caro @NoSync, è che non a tutto c'è risposta. E che "impossible is nothing" o "live limiteless" o altri slogan pubblicitari sono stupidaggini.
    Abbiamo limiti, eccome.

  5. #35
    Uragano L'avatar di Marco.Iannucci
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Che esista o non esista una divinità superiore non lo saprete mai. Perchè ci perdete dietro tempo sapendo che non avrete mai delle risposte? È una domanda seria, non una provocazione.
    ma infatti la questione non era tanto la divinità, quanto un'osservazione della realtà: "perchè la complessita dell'organizzazione interna dell'universo si accresce continuamente dal momento del big bang? Il processo si è arrestato oppure no?"

  6. #36
    Uragano
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Citazione Originariamente Scritto da Heinrich Visualizza Messaggio
    Perché la morale della religione, caro @NoSync, è che non a tutto c'è risposta. E che "impossible is nothing" o "live limiteless" o altri slogan pubblicitari sono stupidaggini.
    Abbiamo limiti, eccome.
    Appunto. Se non c'é risposta, essendo il tempo limitato, non é meglio pensare alle cose per cui la risposta c'é?


  7. #37
    Burrasca forte L'avatar di luca95
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Che esista o non esista una divinità superiore non lo saprete mai. Perchè ci perdete dietro tempo sapendo che non avrete mai delle risposte? È una domanda seria, non una provocazione.
    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Appunto. Se non c'é risposta, essendo il tempo limitato, non é meglio pensare alle cose per cui la risposta c'é?
    Quoto. Un conto e la ricerca della conoscenza, un conto è quella della divinità. La conoscenza è qualcosa che, bene o male, si può acquisire. Ok che non tutto è chiarito, ma nei secoli posso dire che l'uomo ha trovato la risposta a molte delle sue domande. Ovvio, a tante più domande si risponde e tante più ne verranno fuori, ma anche loro, prima o poi, avranno la loro risposta. Ma comprendere una divinità e, secondo me, impossibile; anche per la natura stessa della divinità, entita suleriore ed astratta. Qualcosa di impossibile da immaginare per l'uomo. Impossibile, secondo me, immaginare qualcosa di astratto su cui poso si sa, se non nulla. Detto questo, concordo sulle parole di Alessio. Meglio concentrarsi su domande più alla portata d'uomo e lasciare ,la parte spirituale a filosofi o teologi. Proprio mi piace poco (come detto qualche messaggio prima, mi pare da Simo89) mischiare tutto questo, trovo generi solo confusione partendo da altrettanta confusione.

  8. #38
    Vento moderato L'avatar di AspiranteMetereologo
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Citazione Originariamente Scritto da Heinrich Visualizza Messaggio
    Martin Heidegger nel 1951, filosofo tedesco, in una raccolta di saggi chiamata "Sentieri interrotti", cercava di ristabilire la preminenza del sacro che pervade le nostre vite.

    Lo faceva con urgenza, ribaltando le normali assunzioni del linguaggio che noi usiamo, proprio perché era dal linguaggio che si è consumata da parte della civiltà (occidentale e, ora, globale) la presa di possesso del mondo come auto-rappresentazione.

    Ridurre il mondo, il pianeta, ad un oggetto (attraverso una fede cronica nel progresso scientifico e nell'idea di benessere che gli si correla) ci ha fatto precipitare nella più cieca auto-imposizione del regime della tecnica, per cui la civiltà è diventata dipendente da questa.

    Il filosofo scriveva questi saggi a 6 anni dalle bombe atomiche, si era in piena età atomica. Ma nonostante il 'boom' credeva solo in parte nella portata devastante di quell'ultima 'profanazione del creato' in nome della tecnica.

    Heidegger difendeva il fatto che esistono limiti fisico-biologici che dobbiamo rispettare: quello è il sacro: il limite.
    Nella cecità del suo-nostro tempo ha voluto cercare di ripristinare quella posizione.
    Lo ascoltarono in pochi.

    Oggi per me l'ateo convinto, lo stocker finanziario affermato e il tecnologia-dipendente penso siano le peggiori aberrazioni della nostra civiltà. La tecnica non va imposta su di noi, ma il contrario! Come accade nelle sale di chirurgia e come non dovrebbe accadere camminando per strada con uno schermino davanti.



    La rete amplifica questa distorsione: al punto che questo che è un sunto che non rende giustizia al filosofo tedesco (che nemmeno voleva definirsi filosofo) può venir da molti etichettato come grillismo di infimo grado: lungi da me.
    Il sapere (rivelazione) sta nei libri e non in wikipedia.
    Ergo, dio è morto.

    Il funerale si tiene regolarmente ogni giorno all'alba.
    Vorrei commentare questo tuo intervento:secondo te se dio fosse morto perchè si continuerebbe a lodarlo???Ora ti faccio io una domanda:secondo te una persona non dovrebbe essere atea???Perchè,e lo chiedo da credente,bisogna imporre per forza la fede a una persona che non vuole credere???

  9. #39
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Citazione Originariamente Scritto da AspiranteMetereologo Visualizza Messaggio
    Vorrei commentare questo tuo intervento:secondo te se dio fosse morto perchè si continuerebbe a lodarlo???Ora ti faccio io una domanda:secondo te una persona non dovrebbe essere atea???Perchè,e lo chiedo da credente,bisogna imporre per forza la fede a una persona che non vuole credere???
    Ma infatti non bisogna imporre niente a nessuno, giustamente, non stavamo discutendo di quello. Ci stavamo chiedendo piuttosto se abbia senso parlare di verità assolute, se possa esistere qualcosa, qualche principio superiore agli uomini, valido per tutti, come prima si riteneva fosse Dio.

    Ed è proprio a questo che ci si riferisce quando si parla di "morte di Dio": non si intende naturalmente una morte fisica, ma una morte metaforica, una morte nella coscienza dell'uomo occidentale. Dio è morto perchè non ispira più valori assoluti, se ne rifiuta l'esistenza e quindi ogni uomo in qualche modo deve diventare Dio di se stesso e ricavarsi da sè la propria morale individuale.

    Cosa che tra l'altro si chiedeva già Dostoevskij, per bocca di uno dei suoi tanti personaggi: "Se Dio è morto, allora tutto è permesso?"

    Io non credo, anzi, sono convinto che non tutto sia permesso nonostante molto probabilmente non esista Dio, ma non riesco a dare una base etica forte alle mie convinzioni, purtroppo.
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  10. #40
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    Predefinito Re: Momento filosofico: Dio

    Citazione Originariamente Scritto da ldanieli Visualizza Messaggio
    ... in effetti mi metto tra chi non comprende: come ateo non riesco proprio a mettermi nella mente di un credente. Nemmeno credo ci sia bisogno di integrarsi, mi pare più che è sufficiente tollerarsi civilmente, (ciò che già richiede un bello sforzo, visti gli innumerevoli danni prodotti dalle religioni in ogni epoca ).

    Lorenzo
    Non è la religione in sé (in senso concettuale) che ha prodotto danni, ma l'esegesi (umana e distorta) dei testi posti a fondamento di ogni "credo".

    Anche l'ateismo, spesso, vive di "fede" e di "dogmi pseudo scientifici" sciorinati come una sorta di "postulato insindacabile". Sotto questo profilo, quindi, gli atei (per pensiero delegato) ed i credenti (per pensiero delegato) sono - a mio avviso - identici ed allo stesso modo dannosi. Chi ama il sapere - e desidera comprendere - attua sempre un approccio scevro da ogni forma di condizionamento ed il più possibile terzo.

    Io (pur non aderendo ufficialmente ad alcuna forma di credo) dico che in molti testi sacri e/o antichi vi è più scienza di quanto si possa immaginare e che, contemporaneamente, in molti testi scientifici odierni vi sono più "dogmi" di quanto, sempre, si possa pensare.

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