Mi sembra logico che con più cervelli è più facile che ci scappi quello particolarmente dotato.
Spero proprio che il futuro non sia quello con una qualità di vita modello società pre-industriale.
Non so se sperare di vedere come sarà gestito questo cambiamento o se sperare di morir prima...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
1) Non c'e' lavoro, ma ci sono le universita'. Per cui il problema non c'e': l'unica preoccupazione di una societa' del genere e' individuare i cervelli di quelli che chiamo tecnocrati.
2) Dello stadio prima, il tenore di vita di una societa' industriale.
Il punto focale e' il problema della redistrubizione dei redditi, che e' un problema politico e culturale.
E qui noto che bisogni e desideri umani non sono fissi. Se il tuo vicino vede raddoppiarsi il reddito e tu resti fermo, ti senti piu' povero. Per cui non basta alzare la produzione e il problema si risolve da se. Che e' invece quanto immaginava Marx. A ognuno secondo le sue necessita' diceva: ma queste necessita' cambiano, anche solo per confronto verso chi ha di piu'.
Il mio esempio sulla societa' industriale che puo manterti al reddito di una societa' agricola puntava a questo: per noi oggi avere il reddito di un contadino benestante di un secolo fa' vorrebbe dire umiliante miseria. Oppure la mia benestante famiglia borghese, dove pero' si andava a letto con i guanti perche' le camere da letto erano del tutto prive di riscaldamento. Oggi ci si indignerebbe perche' non sono intervenuti i servizi sociali a mettere fine a una simili situazione di degrado.
Per cui e' un problema anche di carattere culturale, come ci si aspetta che debba andare il mondo e cosa ci spetta.
Noi siamo ancorati al lungo periodo in cui i tassi di sviluppo erano cinesi ( cinesi che sono piu' contenti di noi seppur piu' poveri: puo contare di piu' un reddito in aumento che il reddito in se).Questo non e' piu possibile, la politica per cui non ha risposte, e emergono populisti prima alla Berlusconi poi alla Trump che fanno occhiolino a questi istinti. A un certo punto si cambiera' binario inventando un modello sociale diverso, come fatto piu' volte nella Storia; dubito che vedro questo cambio nell'arco della mia vita. Nel frattempo ci possono essere casini, come ce ne furono nella fase di prima industrializzazione.
Ultima modifica di Albert0; 21/01/2017 alle 22:37
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Segnalo che sta' facendo bene questo candidato alle primarie francesi:
Mr Benoît Hamon, who was briefly education minister in 2014, stirred up voters in recent weeks with promises of public largesse. He promotes the idea of a universal basic income of €750 , to kick in by 2022. The idea is to compensate for the possibility of large-scale job losses to digital automation, though he is hazy on how the programme would be funded. He also wants to shorten the already constrained French working week from 35 to 32 hours. And he suggests levying a tax on robots.
E qui noto che progredendo verso la societa' industriale si accorcio' l'orario di lavoro ( sabato fascista ecc) e si introdussero misure di walfare ( pensioni sanita' ecc). In sostanza e' la stessa cosa, ma piu' drastica.
E' pazzesco , anche in Google news sotto "tecnologie" sono prevalentemente notizie sugli smartphone, come se la parola avesse cambiato significato.
Una nota sul fatto che dici che sono filosofico.
No non lo sono, e' una cosa pratica. A parte un lato, cioe' mi interrogo su un cambiamento culturale, di valori, che dovrebbe accompagnare il tutto. Perche' se non succede, c'e' modo di trasformare la popolazione in ricchi ( ricchi in senso storico, compartivo rispetto il passato) sfaccendati , ma che saranno infelici e sbandati.
Ultima modifica di Albert0; 23/01/2017 alle 10:28
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