Il paradosso è che più tecnologici siamo e più la qualità della vita, per certi aspetti cala...
con il mix di capitalismo e tecnologia i posti di lavoro si sono ridotti (e si ridurranno sempre di più)... ciò significa meno gente che lavora, povertà in aumento, economia che non "gira", conflitti sociali, ecc...
un esempio lampante ce l'abbiamo in Italia.. 30 anni fa eravamo poco tecnologici ma la qualità della vita e il benessere erano ad altri livelli rispetto ad adesso (lavoro garantito a tutti, tutti o quasi potevano permettersi di comprare una casa, farsi una famiglia, e via dicendo..)
oggi siamo tutti iper-tecnologici ( tutti abbiamo un pc, la connessione internet, uno smartphone, ecc) ma la qualità della vita, se sotto certi aspetti puo' essere migliorata, dall'altra è peggiorata parecchio (poco lavoro, precariato, stipendi bassi, e tutte le altre problematiche che ben conosciamo)
Quindi se da un lato la vita è semplificata (dalla tecnologia) dall'altra è più complicata, ma è anche vero che parecchia tecnologia è solo un optional, un surplus, aiuta a vivere ma se ne puo' fare anche a meno... se poi il tenore di vita si abbassarà ancora (come sarà probabile nei prossimi decenni) e si arriva al limiti della sopravvivenza.... si darà la priorità allo smartphone da 700 euro oppure a garantirsi una vita dignitosa per il soddisfacimento dei bisogni primari ed elementari?