c'è un enorme letteratura sull'argomento eh..basta cercare vegetation slope stability su un motore di ricerca o google scholar, è complicato da molteplici fattori ma la vegetazione ha spesso un impatto positivo non è un caso se si usa per stabilizzare i versanti, non si può valutare ad occhio (ed è lo stesso per la gestione dei torrenti), ad es. ho trovato subito questo:
https://theses.hal.science/tel-02045..._archivage.pdf
Overall, the vegetation effect on slope stability was found to be positive as the root mechanical reinforcement compensates negative effects of vegetation during the wet season.
siamo OT
Conosco il lavoro. Si riferisce ai castagneti da frutto del Faito, che presentano una fisionomia ed una struttura diversa dai cedui, sempre di castagno, di Ischia e Sarno
Tuttavia, il giudizio finale non cambia.
Se interessa, segnalo questo articolo, più esauriente l'argomento:
VALUTAZIONE DEL RINFORZO RADICALE DEL SUOLO OPERATO DALLE RADICI DELLE PRINCIPALI SPECIE FORESTALI DELLA LOMBARDIA
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Wolf, Bar und Schafe: Wenn der Wahlkampf auf die Alm kommt - Bayern - SZ.de
Il presidente della Baviera cavalca l'onda -elettorale- in chiave anti-lupo ed anti-orso..
Ritten: Bar plundert Bienenstocke
Sull'altopiano del Renon, sopra Bolzano, un orso ha rotto 2 arnie su 10 di un apicoltore, mangiandosi tutto.
Utile precisare: la presenza del lupo nelle regioni del nord-est non è frutto di reintroduzioni ma è un processo completamente naturale. A parte individui solitari in dispersione ha preso piede con la formazione del branco della Lessinia, il primo incontro
dopo secoli (penso) tra lupo balcanico e lupo italico/appeninico (che nel frattempo si era espanso fino almeno al Piemonte in pianta stabile. Il maschio (Slavc) veniva dalla Slovenia e il suo percorso è stato seguito perchè era radiocollarato (vedi sotto). La femmina (Giulietta) veniva appunto dalle alpi occidentali. In una decina di anni hanno avuto più di 40 cuccioli che anche se non tutti sopravissuti hanno fornito le basi per una diffusione sempre più capillare nelle nostre montagne.
Slavc.jpg
Anche dalle piccole azioni. Ad esempio, cercando di limitare gli spostamenti con i propri mezzi se si va in montagna. La sezione di Cortaccia ha avviato un progetto che prevede l’uso di mezzi pubblici in occasione di gite ed escursioni e sono sempre di più le sezioni che invitano a spostarsi in maniera meno impattante, anche organizzandosi in gruppi per ridurre l’uso dei veicoli. Bisogna lavorare per far capire a tutti che occorre un equilibrio fra il giusto desiderio di vivere la montagna e il rispetto della natura. Spesso succede che si vada in montagna senza la dovuta consapevolezza riguardo l’ambiente, la flora, la fauna e senza tenere conto che in montagna ci sono anche comunità che ci vivono. Ecco, chi è iscritto ai Club alpini questa sensibilità ce l’ha. E poi non solo questo...
Dalle aule alle montagne, il sogno di Cristian Olivo e realta - Ambiente ed Energia - Alto Adige
Significa - ad esempio - che in quasi trent'anni di frequentazione per lavoro di boschi montani nostrani alle quote più svariate, ho sempre temuto la stagione di caccia e la presenza di cacciatori che non la possibile presenza di lupi o orsi, anche questi presenti ormai da decenni. E tutt'ora, ti assicuro che quando senti nel folto che sparano anche all'imbrunire, non ti senti tranquillo per nulla.
Quindi, dire che "una mamma non può più andare tranquilla nei boschi" perché ora c'è l'orso, è una boiata; non poteva andare tranquilla nemmeno in passato, perché ci sono i cacciatori... ma questo non si può dire, perché i secondi alimentano un'industria, il primo no.
E analogamente posso dirti per i cani da guardia e i cani sparsi e i cani dei villeggianti senza museruola. Io per fortuna sono sempre riuscita a trattare anche con gli esemplari più incazzosi; poi alla fine uno mi ha morso, su una gippabile in Presolana, davanti al padrone con cui stavo scambiando un paio di informazioni, prima mi ha girato attorno annusandomi, poi con noncuranza mi ha azzannato il polpaccio...
Quindi, non è benaltrismo: è far notare che ci sono pericoli più probabili, e altrettanto pericolosi, di cui nessuno parla, e che sarebbe meglio affrontare.
Ma infatti fra i tecnici l'approccio è tutt'altro che "dogmatico". Anche ai geologi viene insegnato che c'è vegetazione e vegetazione, e che non è così ovvio che essa stabilizzi sempre il versante. Dipende da molti fattori, sia geologici - tipo di substrato e sua coerenza - che biologici - tipo di vegetazione, profondità delle radici, massa etc.
L'"accumulo di suolo" non è così legato alla vegetazione. Il suolo non si "accumula", si sviluppa dall'alterazione della roccia sottostante. Teoricamente, si possono avere pacchi di "terra" sviluppati in situ, con le vegetazioni più varie o anche senza. Poi, questi possono anche scivolare lungo il versante, e accumularsi contro un ostacolo, e anche in questo caso la vegetazione può giocare ruoli anche opposti. Dipende dal singolo caso, i dogmi li lasciamo ad altri.
Nel caso di Ischia probabilmente ho sbagliato ed Enrico e Nago, che ringrazio, mi hanno spiegato perchè.
Però sul fatto che la vegetazione produca ed accumuli suolo non ci sono dubbi.
La fotosintesi usa anche il carbonio atmosferico per costruire molecole solide che, terminato il ciclo vitale della pianta e passate attraverso altri cicli di altri microorganismi, lasciano al substrato una parte minerale.
Chiunque abbia tagliato l'erba del giardino per molti anni, si è accorto che il prato cresce di livello rispetto ai marciapiedi attorno.
Ultima modifica di alnus; 27/04/2023 alle 11:25
no, la conclusione è che si fa un casino mediatico propagandistico assurdo per un pericolo di centinaia di volte inferiore rispetto ad altri, CORRELATI, tipo la caccia.
ciò non toglie che ci siano dei ragionamenti e anche azioni da fare riguardo gli orsi e se vogliamo anche i lupi. Ma dà fastidio che non vengano fatti per 25 morti all'anno circa causati dalla caccia.
1 morto in 24 anni---> sterminiamo gli orsi
200 morti e non si capisce quanti feriti in 10 anni per la caccia---> va tutto bene
eddai![]()
Si vis pacem, para bellum.
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