E' molto complesso dare una risposta, a livello personale sono andato molto spesso oltre, in senso più restrittivo, rispetto a quanto la legislazione emergenziale prevedesse, nel senso che razionalmente so quale è il rischio e conosco quei comportamenti che consentono di mitigarlo... il punto è che trovo poco tollerabile l'imposizione di norme contraddittorie, ad esempio che senso ha impedire lo spostamento dei cittadini tra comuni diversi, sotto le Festività, ma consentire le visite a parenti non conviventi? So che esiste una spiegazione: facendo così diamo comunque una risposta a un'esigenza insopprimibile di socialità cercando di mantenere il rischio entro limiti tollerabili. Il punto è per chi è tollerabile il rischio? Per la persona è "tollerabile" nella misura in cui lo accetta (e deve esserne consapevole) per lo Stato lo è fino a che non viene superata una certa soglia, ossia quella che può riavviare il contagio. Una soglia che a priori nessuno conosce (sennò non saremmo in pandemia) e che non è minimamente consesso oltrepassare, soprattutto con il sistema dei tracciamenti inceppato. D'altro canto se la socialità è un'esigenza insopprimibile non posso nemmeno sopprimerla a tempo indeterminato... semplicemente perché si manifesterebbe lo stesso e in forme ben più pericolose...
Io ho proprio delle perplessità su come si possa gestire, a livello concettuale, oltre che "scientifico", una contraddizione del genere... penso addirittura che lo Stato arroghi a sé una reponsabilità che appartiene solo ai cittadini (come individui) e trovo che facendo così addirittura deresponsabilizzi le persone nei confronti di loro stesse e degli altri individui... addirittura penso che sia proprio la "deresponsabilizzazione" a creare i danni peggiori, ossia quello che è accaduto l'estate scorsa e quello che ha rischiato di accadere e in misura limitata è avvenuto, durante i 10 gg che hanno preceduto il confinamento natalizio.
Ultima modifica di galinsog@; 05/01/2021 alle 09:20
Il punto è che ogni valutazione che abbia un orizzonte temporale non guidato da dati attendibili è una scelta ideologica, che siano 2 giorni, 2 settimane o 2 mesi... per ideologia io sono a favore della scelta individuale e quindi sarei per informare il più possibile sui rischi (anche in funzione delle mutazioni recenti del virus e dell'eventuale maggiore suscettibilità di bambini e preadolescenti) e quindi per tenere aperte le scuole per chi vuole che i figli frequentino in presenza o ne ha (purtroppo) la necessità e sono anche convinto che, se correttamente informati, moltissimi genitori valuterebbero altre opzioni.
Ultima modifica di galinsog@; 05/01/2021 alle 09:25
Avevo scritto reale e facilmente applicabile.
isolare gli anziani non lo è, equivale a condannarli a morte ugualmente, non so quelli che conosci tu, ma i miei vivono solo per i loro nipoti.
cosa faresti se ti imponessero per legge di non vedere e abbracciare più i tuoi figli per permettere agli altri di andare a farsi un aperitivo con qualche mese di anticipo?
che poi qualche mese, in realtà proponete sta soluzione già dalla scorsa estate e non sappiamo realmente quando tutti gli anziani saranno vaccinati.
senza tralasciare che come dici tu, molti anziani sono morti nelle RSA e mi pare quindi già abbondantemente isolati, in teoria, poi nei fatti....
chi si occuperebbe poi di tutti quegli anziani non più autosufficienti?
Tu non vuoi fare una vita sacrificata per un anno, ma sbattiamo pure sti poveri vecchi dietro una gabbia
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Hanno prorogato ad libitum pure le deroghe di spostamento anche se si è in zona rossa.
Tipo poter cmq andare dall'altra parte della regione a trovare un fantomatico amico.....
Niente non se ne esce, avendo pure abbassato i valori dell Rt per diventare arancio/rossi, da metà gennaio a metà marzo saremo tutti perennemente in arancio/rosso e oltretutto il contagio andrà avanti perché chiunque potrà continuare a fare visita ad canis penem a chi vuole almeno finché non lo controllano una volta al giorno.
Affossate le attività commerciali di ristorazione e ricreative, la stagione invernale non aprirà, i ligi e coscienziosi saranno costretti a fare sostanzialmente lockdown ma nel frattempo ogni sprovveduto e incauto ignorante avrà a disposizione deroghe alle regole da zona rossa che più verde non si può.
Si è capito, non che sia una novità, che, non avendo modo e volontà di controllare nel piccolo, regolano o chiudono ciò che si riesce a controllare "in grande" (scuole, attività di un certo tipo, avvenimenti, ecc) sperando di barcamenarsi per altri 2 mesi e poi rifare i conti....
Qui lo prevedo e qui spero di sbagliarmi di grosso.
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Ultima modifica di Simotgl; 05/01/2021 alle 09:41
Non so, magari è l'aria padana che fa questo strano effetto agli studenti, forse il PM 10 ci ha dato alla testa. Scherzi a parte io posso parlare riportando la mia esperienza (ho finito le superiori a giugno 2020) e quella di coloro che conosco, e tendenzialmente questa differenza me l'hanno menzionata in moltissimi. Sulla differenza di possibilità tra scuola in presenza e DAD direi che è innegabile, e già questa sarebbe (sempre IMHO) una buona motivazione per fare tornare anche i ragazzi delle superiori in presenza. Per quanto concerne la perdita del contorno alle lezioni stesse (la socialità ecc.) anche qui mi affido all'esperienza mia e di tante persone che sono andate fino allo scorso anno o continuano ad andare alle superiori, la differenza è veramente notevole (oltre che basandomi sulle opinioni di una mia parente che è psicologa e che dice che questo periodo sarà molto deleterio anche per gli adolescenti a causa delle strutture scolastiche chiuse.
Comunque vorrei anche riportare l'attenzione sulle università; voglio dire non penso di aver mai sentito dire niente in proposito ad esse, ho capito che gli universitari sono persone più formate e mature, ma per le matricole come me è più o meno come essere completamente disorientati; trovo alquanto "strano" (per dirla in maniera edulcorata) che si sia trattato prima di riaprire le discoteche in estate e non ci sia preoccupati propriamente di fare in modo di mantenere aperti gli ambienti più importanti che possano esistere per una nazione (insieme agli ospedali), ovvero scuole ed atenei universitari. Ma si sa, questo non è un paese per giovani![]()
I miei ed i miei suoceri hanno tutti sui 70 e senza patologie.
Vivono per i nipoti anche loro (2 anni ed 8 mesi e 3 settimane).
Negli ultimi 2 mesi ci siamo visti 2 volte coi miei e 3 coi suoceri, con finestre aperte e sanificatore aria a bomba.
Sono già isolati, non mi sognerei mai di metterli in difficoltà.
Per vaccinare gli anziani basta la volontà, ma che manca (vedi Lombardia su tutte).
Nella Rsa è sempre portato dentro al personale, basterebbe imporre turni di 2 settimane senza uscire da lì, facendo una bolla.
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Cmq sono appena andato a fare la donazione di sangue (38 esima, andate tutti a donare!).
Con un foglio che mi hanno dato, posso fare grstuitamente entro 7 giorni il tampone rapido.
Poi passo, se non c'è troppa fila lo faccio.
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Ma a parte il fatto che il rischio aumenta con l'età, quali sarebbero le fasce di rischio da proteggere, isolandole? Isolare gli ultrasettantenni pluripatologici? Isolare chi ha più di settant'anni ma sta bene? Isolare chi ne ha più di sessanta? Isolare tutti questi e anche i soggetti più giovani con patologie croniche? E quali sono queste patologie? Il diabete tipo 1-2? L'ipertensione? La sclerosi multipla? L'asma allergico? Il morbo di Crohn? La psoriasi? L'obesità moderata? Tutte patologie o condizioni fisiologiche che si sospetta possano aggravare il decorso clinico del Covid-19... io ad esempio sono soggetto a rischio potenziale in quanto asmatico (lieve), anche se il mio rischio nessuno lo sa quantificare davvero, io non mi considero "ammalato" perché ho il broncospasmo 10 gg all'anno e chi mi dicesse che essendo "a rischio" mi devo per forza isolare farei una bella pernacchia, a tutelarmi ci penso già da solo...
Se si considera il carattere "sindemico" dell'infezione da SarsCoV2 la definizione di "soggetto" a rischio arriva a coprire forse 20 o 30 milioni di italiani, se ci limitiamo a quella più restrittiva (poniamo l'ultrasettantenne con 2 o più patologie croniche) temo si scenda a fatica sotto i 2 milioni di connazionali...
Ultima modifica di galinsog@; 05/01/2021 alle 10:06
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