La riapertura delle palestre è a mio parere fattibile.
Ciò che dobbiamo capire è che:
1) gli interventi vanno presi tempestivamente in caso di rapida evoluzione della situazione epidemiologica, non con i soliti ritardi di settimane
2) non si può passare dal niente al tutto
Nel caso in questione, ricadiamo nel punto 2: le palestre potevano essere aperte già un mese fa, ma con regole di contingentamento e il rispetto di mascherine e distanziamento, oltre che con orari limitati.
Ora: è vero, ci sono le varie varianti in giro, ma ciò non implica che dobbiamo chiudere tutto per precauzione.
Dobbiamo chiudere in caso ci si renda conto che la situazione inizia ad evolvere, e nel frattempo porre restrizioni per limitare il contagio.
Dato che la questione chiese mi ricorda molto i meme "Italiani in LD e porti aperti" segnalo questo che mi pare più interessante:
Vaccinated people less likely to transmit coronavirus, Israeli study suggests | The Times of Israel
Eeeeh, sì... ma Agostino e Tommaso non sono nei programmi della scuola primaria... e troppo speso gli operatori di base del culto - di ogni religione, credo - fanno passare la versione più grezza, fede vs. ragione, bianco/nero.
E si torna al solito problema della distanza fra regole razionali e sostenibili e comportamenti individuali.
Sui funerali posso essere daccordo, antropologicamente sono situazioni forti, in cui occorre tenere conto del vissuto e delle esigenze dell'individuo. Però è l'unico "rito di passaggio" che secondo me ammette deroghe, per il fatto stesso di non essere procrastinabile, va eseguito con i tempi e i modi che ogni tradizione prevede, perché l'evento è imposto dall'esterno. Ma per tutti gli altri, credo che - se non il rito, che dipende dal sentire individuale - per lo meno i festeggiamenti e la dimensione sociale possano essere rimandati a un momento migliore. Nei nostri sacramenti, sono strettamente necessari solo un ristretto numero di persone, tipo testimoni, padrini, officiante, gli interessati... i proproziii sino alla quindicesima generazione - che sono quelli con cui ho avuto a che fare nell'ultimo anno, sia per battesimi che matrimoni - possono aspettare una grande festa più avanti (un po' come a mia prima comunione, dovevo farla nella diocesi di appartenenza, cioè Milano, ma vivevo e andavo a scuola a Sanremo, quindi ho rifatto la prima comunione a Sanremo un mese dopo, per non sfigurare con le compagne di catechismo e per far vedere l'abito... ecco, vedi, quando la dimensione religiosa che ti danno da piccola è questa, poi diventi intollerante a tutte le beghine senza mascherina....).
I più deboli vaccinati ?
Questo è l'attuale piano in Veneto
Dal 15 febbraio inizia la fase di vaccinazione che riguarda 80enni, lavoratori delle categorie essenziali, soggetti oncologici e ad alto rischio.
Dal 15 febbraio: nati nel '41
Dal 22 febbraio: nati nel '40, soggetti oncologici, lavoratori servizi essenziali
Dal 8 marzo: nati nel '39
Dal 15 marzo: nati nel '38 e soggetti ad alto rischio (trapiantati ed altri ad alta fragilità)
quelli ancora più anziani via via più avanti.
le date si riferiscono alla prima dose, quindi aggiungi 3 settimane + 12 giorni perchè siano effettivamente immunizzati
La crescita è sempre esponenziale, quindi dall'introduzione di un caso di nuova variante ci metti un mese (o anche molto di più se ci sono misure di contenimento efficaci) per arrivare a mille casi, altrettanto per arrivare a un milione.
Nel primo mese la variante sarà invisibile a meno che non ci siano sequenziamenti mirati per attribuire i focolai ad una variante specifica, di sicuro non la vedi nei dati nazionali, specie se stai sopprimendo efficacemente le altre varianti.
Solo nel secondo mese (o terzo-quarto) diventa numericamente rilevante anche sui dati totali, come notava giustamente Jack in una realtà piccola lo vedi prima.
Quindi i vari Paesi sono sfalsati sia per data di introduzione sia per efficacia delle misure di contenimento. Però nel momento in cui ti accorgi che una variante è rilevante questa è inevitabilmente già molto diffusa, altrimenti non potresti capire che ha caratteristiche diverse dalle altre.
Io sono stato scettico fin da subito sul questa possibilità, perché nel caso del covid19 il decorso dell'infezione non incide molto sulla facilità di trasmissione, la maggior parte dei contagi avviene in fase pre-sintomatica o con sintomi lievi, una volta iniziati i sintomi gravi è raro che avvenga.
Quindi non c'è una correlazione evidente tra sintomi e trasmissibilità, come avresti con una infezione che esordisce per tutti i malati con febbre a 39 quindi una variante meno aggressiva che consentisse alle persone di continuare ad andare in giro con sintomi avrebbe un vantaggio evolutivo.
Ciò che invece incide sulla trasmissibilità è la carica virale nelle alte vie respiratorie, ma se hai una carica virale più alta è probabile anche un decorso meno benigno. Forse una variante che attacca più il naso e meno i polmoni potrebbe avere sia minori sintomi sia maggiore trasmissibilità, ma ci vorrebbe un gran colpo di fortuna
Segnalibri