A complemento dell'ultima frase direi che la libertà si ha prima di tutto quando si pongono delle leggi e regole che sono ponderate e condivise.
È comunque ancora da vedere se sia proporzionato limitare (diciamo nel caso più estremo bloccare) i diritti di un gruppo di persone semplicemente sostenendo che "forse trasmettono il virus un po'più dei vaccinati", quel "un po' più" a mio avviso non è una giustificazione sufficiente dal profilo del diritto per metodi troppo drastici visto anche che si fanno sempre più nuove scoperte scientifiche.
Se poi adesso ci sono anche le varianti a complicare il tutto... chi dice che il virus non si trasmette anche tra vaccinati? E allora a questo punto le "discriminazioni" devono essere più sfumate.
Inoltre lui che non fa il vaccino deve pensare agli altri, ma anche tu che hai fatto il vaccino completo devi tollerare che qualcuno sia meno rapido di te, tutti hanno diritti e doveri. Il discorso dell'individualismo e della collettività vale in tutte le direzioni.
Quindi bisogna preoccuparsi altrettanto, se non di più, dell'incremento anomale di queste altre cause di morte. Che, escludendo gli incidenti che si sono ridotti dato che pochi circolavano, alla fin fine sono o di tumore o di cose cardiache. Quindi c'è da preoccupari, perché qualcos'altro di strisciante e non monitorato sta attaccandoci.
Per farlo dovresti avere un vaccino stile l'antivaioloso di una volta: un graffietto sul braccio, manco un'iniezione vera e propria, e voilà, una bela cicatrice simil-pustola vaiolosa, che sparisce solo dopo decine di anni. Oppure ci facciamo marchiare a fuoco come vaccinati con un segno non falsificabile sul polso.
I diritti vanno di pari paso con i doveri. Una società basata solo su diritti, ma senza un impegno di ciascuno verso quella stessa società che glieli garantisce, scivola verso l'homo homini lupus...
Comodo rifiutare l'unico mezzo che abbiamo oggi per contrastare l'epidemia, e poi pretendere anche il diritto che non ci siano chiusure per limitare la circolazione del virus.
Certo se la situazione evolverà senza bisogno di soluzioni drastiche , meglio per tutti; ma se si arriva a una situazione tale da far pensare a restrizioni, i primi che vanno messi in sicurezza, proprio per quella questione dei diritti che dici, saranno proprio i non vaccinati. Ovviamente, se l'unico modo per salvarli da un contagio che può essere letale - rispettando quindi il loro diritto alla salute - è rinchiuderli... eh, beh, ma non volevano i diritti?
Oltre un certo livello di limitazioni credo anche io che si vada a sfociare nelle discriminazioni E penso sia pericoloso, è per questo che sono per l'obbligo, in quanto non contiene ambiguità: o adempi o ne subisci le conseguenze, anche penali, se previste dalla norma. Io personalmente il problema delle restrizioni giunto a quel punto non me lo porrò più... se una parte della popolazione preferirà contagiarsi, avere un rischio di 10, 50 o 100 volte più elevato dell'altra parte (quella vaccinata) di ammalarsi e morire di Covid-19 sarà una scelta liberamente intrapresa da tutti costoro.
Se lo Stato non ritiene necessario introdurre l'obbligo a maggior ragione non dovrà introdurre limitazioni e non dovrà farlo indipendentemente dai carichi ospedalieri o dallo stress delle strutture sanitarie, non dovrà farlo perché semplicemente sarà delegittimato, insomma non dovrà perché dal punto di vista dell'etica sociale non potrà decidere su effetti deleteri di sue precedenti mancate decisioni. Dopo ciò che abbiamo visto in questi 17 mesi di pandemia io non l'accetterò più e mi auguro che non lo accetti nessuno.
Per il resto credo che l'eventuale malattia grave, la sofferenza fisica e psicologica e l'eventuale morte, forse "facilitata" dal contesto di un'ondata pesante e dalla concorrenza sulle risorse ospedaliere, sarà semplicemente qualcosa che chi ha rifiutato il vaccino dovrà mettere in conto, morire di Covid e morire di Covid perché ci si è ammalati in forma grave (per effetto di una propria scelta) e perché sulla base di quella stessa scelta si è messo in crisi il sistema sanitario, be', caro mio, non chiedermi di esserti sodale, son fatti tuoi... che rispetto in quanto rispetto il tuo libero arbitrio, ma che non mi riguardano... In altre parole: preoccuparmi per coloro che non si sono vaccinati per propria scelta? Mi spiace ma sono cazzi loro, sarò assolutamente anti-empatico ma rifiuto di pensare che sia un problema mio, lo Stato dovrà fare il possibile per curarli ed eventualmente potenziare i servizi cimiteriali se non ci riuscirà.Ma per il resto la questione della loro vita, della loro salute e della loro morte non è un problema che mi tocchi e non può nemmeno diventare un problema sociale o etico...
Ultima modifica di galinsog@; 06/07/2021 alle 21:03
Sì, ma qui ormai ci stiamo abituando che qualsiasi ca**o di cosa voglio fare, è un diritto sacrosanto e inviolabile! ci sono cose come la libertà di idee, di religione, l'appartenenza a un gruppo, etnia, genere o altro, sulle quali non si può discriminare; ma ci sono anche cose, che pur sempre attengono alle medesime libertà, per le quali si antepone il bene della collettività e si discrimina tranquillamente, e giustamente, a mio avviso.
Ad esempio, io vorrei aggregarmi al culto animistico degli indigeni della quindicesima isoletta a sudest di Papua Nuova Guinea, che prevede fra i riti anche un po' di antropofagia, poca roba mi basta una fettina di chiappa del vicino di casa quando defunge, sai, è per esorcizzarne lo spirito inquieto, da noi usa così... ecché, mi discrimini e reprimi la mia libertà religiosa?
Va bene, va bene... mi converto al culto di Dioniso, questa è una divinità classica, è tutto ok... come dici? non posso guidare dopo aver libato in suo onore e condiviso con gli altri adepti un cratere di sacro vino? Non posso guidare??!! ... ma stai reprimendo la mia libertà!!!..
Beh, allora potrei ad esempio... vado avanti?
E' evidente che ci sono libertà che vanno tutelate, e libertà che non sono tali, perché urtano la sensibilità della comunità, oppure costituiscono un pericolo per essa. Persino volessi fare il banale naturista, mi vietereste di passeggiare, come novella Eva, in piazza del Duomo! Liberticidi!!
Non ricordo da dove si era partiti, ma per me l'ipotesi di base continua a essere: "nel caso si dovessero fare restrizioni".
Quindi, l'unica alternativa è "chiudere per tutti".
Non stiamo analizzando l'ipotesi di "non chiudere", "se" e "ma".
Partiamo dal dato che si decida che non si può reggere, e occorre fare di nuovo un lockdown.
Allora cosa fai, per non discriminare quelli che se ne sono fregati altamente a suo tempo, chiudi per tutti così sei stato egualitario?
Parliamo di chiusura di esercizi commerciali, di coprifuoco, di impedimento ad allontanarsi oltre il quartiere etc.,, insomma, le cose che abbiamo già visto applicate nelmomento in cui gli ospedali straripavano di ricoverati.
Ecco, in quel caso, li chiudi tutti, e affondi completamente l'economia, però il sacro principio della libertà di non vaccinarsi è salvo?
Perché questa è la piattaforma di discussione.
E' più discriminante limitare gli spostamenti di un no-vax, oppure impedire a una persona che ha fatto il possibile per evitare di essere contagiante di esercitare la propria attività con la quale campa?
Questo è il nocciolo della questione, e non va perso di vista.
Non benissimo:
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Mentre state a parlare di chi deve stare in casa e chi no ma non lo vedete lo stadio pieno senza alcun distanziamento e mascherina,lo vedete il torneo di wimbledon con i tifosi senza alcun distanziamento e regola? Sono tornato a casa ora,nelle case è pieno di cene tra parenti e amici per vedere le partite e nessuno rispetta nulla,se l'Italia vince tra poco si riempiranno le piazze senza alcuna misura di contenimento,locali che traboccano e gente che fa i cavoli propri,insomma via vacciniamoci il più possibile,se viene fuori qualche cura meglio ancora,poi torniamo a vivere,il rischio zero non esiste,alla fine davvero vogliono farci diventare una società ipocondriaca
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