sempre più evidente che la lombardia è mondo a parte
e continuano a non trattarlo come tale
Possiamo però dire che circa almeno lo 0,5% di mortalità dipende dai casi sotto i 70 anni.
Pertanto dei casi mondiali totali (supponiamo 10 milioni, probabilmente stima fortemente al ribasso, ma tant'è) almeno 50000 persone sono morte con meno di 70 anni.
Queste persone vengono soprattutto dai paesi occidentali, pressocchè la totalità, dove avrebbero potuto vivere almeno altri 30 anni.
Anche i settantenni, che costituiranno una grossa fetta del computo totale dei decessi, potevano vivere in questi paesi almeno altri 5-10 anni. Questi sono numericamente davvero molti, perchè la fascia degli ottantenni è poco popolata, a differenza di quella dei 70enni nei paesi occidentali.
La fascia d'età dove è avvenuta dunque la maggiore strage forse.
Possiamo pensare che almeno il 50% dei decessi totali abbia meno di 80 anni. Complessivamente possiamo pensare dunque ad almeno 5-10 anni di vita persi...
Secondo loro il virus era già in Cina tra ottobre e novembre ma ancora con una scarsa capacità di trasmissione da uomo a uomo (R0<1), quindi numeri ridottissimi, finché non c'è stata una ulteriore mutazione nel corso del mese di dicembre che ha prodotto una maggiore rapidità di diffusione (R0 2,4).
Ma a quel punto non c'era materialmente il tempo per raggiungere numeri elevati entro fine dicembre (già raggiungere 1000 casi sarebbe stato difficile).
Sull'introduzione in Italia lui è categorico, è entrato dalla Baviera attorno al 20-25 gennaio e non ci sono state altre introduzioni.
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Eh sì ormai lo sanno anche i sassi, ma se la trattiamo come una qualsiasi altra regione, ci vogliono poche settimane, potenzialmente, per tornarci dentro come prima. Io sento che in questo caso stiamo per commettere una leggerezza che potrebbe costarci carissimo
Leggi qua cosa diceva giusto stamane il coordinatore dell'emergenza: Fase 2: Valle d'Aosta regione che ha testato piu persone - Valle d'Aosta - ANSA.it
Per carità, va bene lodarsi. Bisogna anche considerare che un campione di 125.000 persone non può essere paragonato con nessun altro, già il Molise o la Basilicata hanno quasi il triplo o il triplo dei nostri abitanti.
Comunque da domani faranno i test sierologici, ne sono previsti oltre 4.000 a personale sanitario (se non erro è stato analizzato circa il 30% di loro), forza dell'ordine e personale dei supermercati e della GDO.
OT: errore, circa il 13% del personale sanitario (circa 2.500 persone impiegate)...
Non so se ne eravate a conoscenza, m ho trovato questa statistica. Penso sia interessante, in ottica riapertura
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caro uguale dell'inizio, ma su fronti diversi. all'inizio non chiudere tutto subito ha portato alla morte di 20k persone, adesso portano al futuro crollo economico quando dovrà richiudere, oppure hanno in mente di portarci all'immunità di gregge
non ha senso alcuno, stanno facendo lo stesso identico errore dell'inizio. e esattamente come agli inizi siamo qua a dirlo, ho tanta paura che come allora andrò a scorrere le pagine di 2/3 settimane prima e leggerò le stesse cose nella stessa maniera....in due periodi doversi, diametralmente opposti, adesso l'esperienza dovrebbe dirci tutto, invece pare che non si abbia imparato proprio niente. va beh![]()
Si vis pacem, para bellum.
Mmm. Snì.
Spesso consideriamo la riapertura ad un "tutto come prima", ossia come prima dell'8 marzo.
I numeri pessimi che abbiamo visto erano dovuti dal fatto che dal 25 gennaio all'8 marzo (o comunque i primi di marzo), cioè per più di un mese, il virus ha potuto scorrazzare liberamente (e intendo proprio liberamente) perchè non si osservavano le 3 regole: distanziamento sociale - mani pulite - dispositivi.
La parziale riapertura di domani avverrà nel rispetto delle 3 regole, per cui, nonostante il sommerso enorme, non mi aspetto un aumento dei contagi terrificante come abbiamo avuto in marzo. Un fisiologico aumento ci sarà, purtroppo, ma non potrà essere come quanto abbiamo già avuto (o almeno, io la penso così).
Altra cosa importante: fino ad ora ci hanno bombardato (e giustamente, ci mancherebbe) con il #restateacasa. Ora, però, con la bella stagione, bisognerebbe spingere a fare esattamente l'opposto, ossia ad uscire il più possibile: privilegiare gli ambienti aperti e areati è molto meglio che stare al chiuso, dove se c'è disgraziatamente un infetto senza dispositivi rischiamo molto di più di beccarcelo.
Nei primi opuscoli tra l'altro di sta già dicendo, negli incontri coi parenti, di privilegiare gli spazi aperti. Mi auguro che si faccia una vera e propria inversione, ossia il privilegiare le attività e lo stare all'aperto il più possibile, altro che storie.
Lou soulei nais per tuchi
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