
Originariamente Scritto da
verza81
Lasciando stare alcuni concetti un pò "forti" forse, qualcuno riesce a confermare/smentire questi dati?
Sul fatto che in Svizzera non si siano praticamente mai usate le mascherine ne sono certo per esperienza diretta.
E qua in Veneto dobbiamo ancora usarla sempre ed ovunque...
Buonasera, me lo chiedo anch'io da almeno un paio di mesi, cioè da quando, superata la fase di panico indotto ad arte dal mainstream si è avuto il tempo di analizzare con un minimo di raziocinio la questione. Purtroppo, come dimostrano la maggioranza dei messaggi presenti a commento delle notizie sui principali giornali o dai messaggi che si leggono nei forum, c'è un alto grado di persone ancora spaventate o semplicemente indottrinate al punto di non basare le proprie azioni su pensiero autonomo e che accettano con ebete letizia imposizione tanto pesanti quanto assurde. E poco importa che gli ospedali si stiano rapidamente svuotando, i contagi siano perlopiù asintomatici e ne consegue che l'azione virale abbia perduto la sua virulenza. Poco importa se in Svizzera Austria Slovenia e Croazia, solo per citare degli esempi a noi vicini, si possa girare, spesso anche nei negozi, senza il marchio dello schiavo detto anche museruola. Poco importa se, a titolo di esempio, il comune di Udine, 98.000 abitanti abbia fatto 10 nuovi contagi dal 13 aprile e nessun nuovo contagio, nemmeno asintomatico da falso positivo o scovato a fatica da test sierologico, dal 1 maggio. 27 giorni senza riuscire a trovare un positivo nemmeno a pagarlo. Provincia di udine 570.000 abitanti, a dispetto di molte case di riposo veri e propri focolai a marzo e aprile, ha fatto 24 nuovi contagi negli ultimi 24 giorni. Oslo, dove bar e ristoranti sono rimasti aperti eccetto 2-3 settimane a marzo (non per imposizione ma perché era calato il flusso di gente per via della paura generata da un qualcosa di sconosciuto), dove le scuole sono state riaperte il 20 aprile e i barbieri il 27 aprile e dove è sempre stato possibile viaggiare e incontrarsi in gruppi fino a 5 persone/nuclei famigliari (ora fino a 20 persone, presto fino a 50 e 200 per celebrazioni tipo matrimoni etc..)...ecco Oslo, che ad inizio Aprile aveva poco più di 3 casi ogni 1000 abitanti (come il FVG a quel tempo), ha fatto 17 contagi negli ultimi 14 giorni, in consolidato trend calante. Le mascherine in Norvegia non sono mai state usate neanche negli ospedali nei reparti non-covid. Mai. Quindi poco importa alla maggioranza degli italiani far presente questi contrasti, paradossi, che dovrebbero avere l'effetto di tranquillizzare, far capire che l'emergenza è passata, si può togliere il pannolino dal viso, si può tornare ad aggregarsi nella comunità a fare società a vivere... Poco importa perché oramai questa maggioranza di italiani si trova nella caverna di Platone fieri e lieti portatori delle loro catene che sono diventate un modo per sentirsi inclusi ed omologati nella società. Una nuova società s'intende. E come Platone insegna, tali persone reagiscono molto male quando viene fatto presente che ci sia un mondo al di fuori della caverna poiché l'aderire quasi spiritualmente alle loro catene è allo stesso tempo una sensazione di sopravvivenza ed inclusione per loro. Allegoria antica ma contemporanea più che mai. Leggo che si stia già preventivando non solo un'estate all'insegna delle museruole sempre ed ovunque ma anche un ritorno a scuola stile Repubblica popolare cinese. Mi chiedo cosa si possa in concreto fare per invertire questa inerzia suicida che da spettro improbabile si sta compiendo e manifestando in tutta la sua drammaticità. Ho letto con piacere ed un certo sollievo su questo forum (a differenza di altri forum) degli interventi che ponevano con preoccupazione tale questione. Che si può fare per invertire la rotta a livello di consapevolezza popolare? Potrebbe una comunità di persone con sensibilità e attenzione all'analisi del dato contribuire alla causa con un impegno nella corretta divulgazione numerico-scientifica della realtà, anche in confronto alle realtà a noi circostanti? Un caro saluto.
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