Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Attenzione, però.
Un virus con una letalità altissima (60%, come da te detto) è pressochè impossibile - o comunque molto difficile - che possa causare una pandemia globale.
E il motivo è molto semplice: se il virus è molto aggressivo, molto pericoloso e molto letale, le persone colpite non possono, proprio materialmente, "fare molta strada". Ed è uno dei motivi per cui le varie epidemie di Ebola sono rimaste relativamente circoscritte e non sono mai diventate un pericolo per l'intera umanità. I requisiti per cui un virus possa scatenare una pandemia globale sono sostanzialmente tre:
- elevata contagiosità
- medio/lunghi tempi di incubazione
- letalità relativamente bassa
A cui ne aggiungo una quarta/quinta: possibilità di infezione con sintomi blandissimi se non del tutto assenti e sintomi molto variegati e non direttamente riconducibili a quello specifico virus.
Un virus con queste caratteristiche - e vediamo che il Covid-19 le centra tutte in pieno - sì che può causare una pandemia, come infatti ha fatto. Molti soggetti si infettano, hanno un lungo periodo di incubazione (nel frattempo vanno a destra e a manca), hanno sintomi molto blandi (facilmente confondibili con classici malanni stagionali, e dunque continuano ad andare a destra e a manca) e dunque spargono il contagio.
Un virus aggressivo che colpisce con una letalità altissima, i soggetti affetti difficilmente potranno fare altro che stare a letto o farsi ricoverare in ospedale: non prendono aerei, treni, non vanno a cene, feste, non incontrano altre persone se non i familiari conviventi cui sono a stretto contatto. Certo, in fase di incubazione possono sicuramente infettare altri, ma a lungo andare (o a breve andare, dipende) l'epidemia si autolimita da sè. Se poi ci aggiungiamo le misure di contenimento - se ben fatte, ovvio - come isolamenti domiciliari, quarantene, dispositivi e restrizioni, vedi che risulta piuttosto difficile una diffusione capillare come con il Covid-19.
Per questo dico che ci è andata di sfiga. Perchè il Covid-19 ha una letalità relativamente bassa (ma non così bassa), e una contagiosità altissima che, tra l'altro, tende ad aumentare mano a mano che muta. Sarebbe stata preferibile una letalità più alta ma una contagiosità più bassa, mentre una letalità troppo alta è un ostacolo alla sopravvivenza del virus stesso.
Lou soulei nais per tuchi
Anche io la vedo così, va bene che i virus e quelli influenzali in particolare possono sempre mutare, ma la possibilità di avere una pandemia del genere con un virus con letalità del 60% non mi convince proprio. Dovrebbe avere un tempo di incubazione molto lungo ed essere durante questo periodo silente ma infettivo (solo che dubito che un virus così aggressivo possa rimanere silente per così tanto tempo), oltre ad avere un valore del tasso di riproduzione sufficientemente alto.
Poi magari sarò smentito prima o poi, spero di no, ma attualmente il fatto di paventare una pandemia simile con questi virus ad altissima letalità mi sembra poco più che terrorismo gratuito.
Diciamo che per fortuna l'H5N1 non è un virus umano e che il contagio è sempre animale/uomo (anche se nel 2006 ci furono casi sospetti di trasmissione inter-umana). Una parte significativa della sua elevata letalità pare sia dovuta alla sovrastimolazione del sistema immunitario dell'ospite, che comporta una elevatissima produzione di citochine (che è un po' il meccanismo all'origine di molte infezioni gravi, tanto da Sars-CoV2 e altri beta-Coronavirus come MersCoV, quanto da virus influenzali umani). Ci sta che in caso di spill-over il virus diventi parecchio meno aggressivo nei confronti del nuovo ospite, perché la pressione selettiva potrebbe selezionare quei fenotipi virali (varianti) che provocano meno frequentemente reazioni immunitarie intense, ma questo si può comunque tradurre in una letalità ben più alta di quella attribuita a Sars-CoV2... Insomma, la letalità dell'influenza aviaria potrebbe ridursi anche di 10 o 20 volte in caso di spill-over, magari col tempo e con ondate successive, come successe ad esempio con H1N1, altro virus di quasi certa origine aviaria, la cui letalità declinò bruscamente nelle ondate successive alla seconda, ma, proprio come con la "Spagnola" avremmo comunque una malattia pandemica significativamente più letale di Covid19...
P.S. un virus influenzale aviario con letalità del 6% (un decimo di quella stimata per H5N1) è perfettamente in grado di mettere fine al nostro sistema socio-economico post Seconda Guerra mondiale, dal momento che per metterlo in seria crisi è sufficiente una pandemia il cui vettore induce una malattia che probabilmente ha una letalità prossima se non poco inferiore all'1% dei soggetti contagiati.
Ultima modifica di galinsog@; 22/05/2021 alle 14:32
Tra l'altro Covid-19 è tutto fuorché una malattia con tempi di incubazione lunghi, in pratica il tempo medio tra l'infezione e l'eventuale inizio dei sintomi è di 5,7 giorni (nel morbillo è di 10,9 prima dell'insorgere dei sintomi simil-influenzali e di 13,4 prima del rash cutaneo).
Il vero problema di SarsCoV2 poi non è tanto la letalità del Covid19 quanto il fatto che è un patogeno molto contagioso, quella indotta da questo virus era un'infezione che per la prima volta passava all'uomo, trovando una platea di 7,7 miliardi di soggetti suscettibili, erano 130/140 anni che un Coronavirus non faceva uno spill-over "ben fatto" (quelli di SarsCoV1 e MersCoV non erano stati così efficaci), diventando pandemico (per cui trovava meno barriere rispetto ad epidemie da virus influenzale) e soprattutto è una malattia che, nella maggioranza dei pazienti sintomatici (che sono comunque circa 3 su 10) si manifesta sotto forma di polmonite. Nella maggior parte dei casi queste polmoniti sono lievi o moderate e passano da sole, senza nemmeno bisogno di ricovero, ma ovviamente ci sono anche le forme gravi e gravissime, che si verificano soprattutto in persone anziane e/o affette da patologie croniche e anche in qualche persona giovane e sana (come del resto avviene con le polmoniti virali), poi ci si aggiunge tutto il corteggio di sindromi rare più o meno associate a molte infezioni virali (sindromi infiammatore multi-sistemiche, endocarditi, perfino Guillain Barrée, mieliti trasverse e mieliti flaccide acute, tutte cose che in qualche modo erano "attese") e il quadro è completo. Ripeto, anche queste manifestazioni cliniche rare sono tutte robe che con i virus respiratori si possono verificare (e si verificano) ma con un virus che fa questi numeri si verificheranno in maniera quantitativamente molto maggiore che durante una "banale" epidemia da influenza umana...
Se andate a vedere i dati disponibili vi accorgerete che la stessa mortalità delle polmoniti da Covid (circa il 14% nei soggetti ospedalizzati, quindi in quelli con forme da moderate a gravissime) è grossomodo sovrapponibile a quello delle altre forme severe di polmonite virale, che richiedano il ricovero. Alla fine è solo questione di numeri, non siamo di fronte a uina malattia "speciale" ma a una malattia "normale" solo particolarmente infettiva e, almeno all'inizio della pandemia, senza barriere od ostacoli alla sua trasmissione nella popolazione umana... ora grazie ai vaccini sta cambiando il quadro e comunque anche 1 anno e mezzo di pandemia avrà probabilmente cambiato qualcosa...
Ultima modifica di galinsog@; 22/05/2021 alle 15:13
Verissimo, ma come hai anche detto dopo è molto importante la contagiosità, e non solo la letalità. Nel caso di una letalità del 6% (che è già decisamente molto alta), se a controbilanciare ci fosse una contagiosità più bassa il nostro sistema socio-economico potrebbe reggere. Anche se sarebbe una bella botta comunque, innegabile.
Lou soulei nais per tuchi
Mercoledì entrerò nelle statistiche sui vaccinati anche io, biontech
Comunque alla fine l'unica strada per uscire da questa maledetta pandemia è solo la vaccinazione di tutta l'umanità a più riprese.
Sequenziamento a tappeto, in modo da preparare i vaccini sulle nuove varianti resistenti ai vecchi vaccini, e vaccinazione a tappeto, probabilmente 1 o 2 volte all'anno. Vaccina che ti vaccina, nel giro di 10-20 anni ci sarà anche memoria immunitaria a lungo termine, e dunque potremmo veramente avere il Covid-19 come malattia endemica e poco pericolosa stile influenza.
Il problema però non è da poco. Bisogna sequenziare ovunque (non solo il UK) e in grande quantità. E bisognerà produrre - e distribuire - miliardi di vaccini all'anno sempre aggiornati. Non so, a me non sembra una cosa così facile.
C'è da dire, però, che potremmo assistere ad un cambiamento non da poco, ossia alla minor diffusione dei vari virus influenzali e parainfluenzali che, stante il loro R0 inferiore a quello del Covid-19, potrebbero circolare in misura molto minore tra la popolazione umana come mai è avvenuto.
Comunque voglio vedere a vaccinare 60 milioni di persone o giù di lì, due volte all'anno![]()
Lou soulei nais per tuchi
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