Anche oggi, dei 42 decessi, 22 sono arretrati della Campania da Novembre 2020 a Maggio 2021....così tanto per ribadire che lavorano coi piedi.![]()
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Comunque vi ricordate di quando già un mese fai c'erano focolai sparsi in determinate province che rientravano puntualmente? Ecco, sta continuando ad avvenire lo stesso. Le province che hanno un andamento settimanale "negativo" erano e restano pochissime e sono quasi sempre diverse, segno che i focolai continuano solitamente ad avere natura transitoria. Unica eccezione quelle due province siciliane ed evidentemente Parma.
Le due province sarde in rosso, come le altre rosso, hanno dati molto bassi e quindi potenzialmente poco significativi statisticamente in termini di andamento settimanale.
Poi a breve comunque ci si dovrebbe aspettare una fase quantomeno di stabilizzazione alla luce dell'espansione della variante (ma comunque io non penso che se dall'ultimo rapporto aveva un'incidenza pari al 16% un mese fa fosse ancora all'1% come descritto!), ma per il momento non vedo la minima fonte di preoccupazione. Credo che la diffusione possa cominciare nuovamente a crescere da fine luglio, ma credo che inizialmente lo farà in modo debole. Anche in UK prima dell'esplosione c'è stata una lunga fase di stabilizzazione, e a quel punto potremo comunque godere di una maggiore copertura vaccinale (si spera)
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Rispondiamo oggi alle molte domande ricevute a proposito di uno studio, che ha avuto risonanza nelle notizie di ieri, che confermerebbe la possibilità di una immunizzazione di lunghissima durata (forse a vita) nei soggetti che hanno ricevuto la vaccinazione con vaccini a mRna. Abbiamo scritto “confermerebbe” perché lo studio in oggetto (Turner, Kim e altri: “SARS-CoV-2 infection induces long-lived bone marrow plasma cells in humans) pubblicato su Nature lo scorso 24 maggio non prende in considerazione i soggetti vaccinati. Si basa infatti sull’analisi del sangue di 77 pazienti, di età compresa tra 21 e 69 anni, che hanno contratto l’infezione in forma lieve. A questi è stato eseguito un prelievo dopo 1, 4, 7 e 11 mesi dalla comparsa dei sintomi. Più in particolare lo studio si è concentrato sull’esame dei campioni del midollo osseo prelevato a 18 soggetti convalescenti a distanza di 7-8 mesi dall’infezione, oltre a 11 volontari sani di età compresa tra 23 e 60 anni. I campioni di midollo per il follow up (controllo periodico) sono stati raccolti su 5 dei 18 donatori convalescenti, e su 1 degli 11 soggetti sani. Da questi dati, in estrema sintesi e semplificando al massimo vista l’estrema complessità e specificità dell’argomento, i ricercatori hanno trovato conferma che le plasmacellule del midollo osseo sono una fonte duratura nel tempo di anticorpi contro il Sars-CoV-2. Ottima notizia, che dobbiamo però prendere con qualche cautela: non solo per i limiti che gli stessi ricercatori mettono in luce descrivendo i risultati (qualsiasi studio serio è realizzato così) ma anche per l’esiguità del campione considerato. Da tempo gli immunologi studiano la possibilità di una immunità duratura contro il Sars-CoV-2 legata non alla produzione immediata di anticorpi (indotta dal contagio o stimolata dalle vaccinazioni) ma alla permanenza di una memoria immunitaria in grado di estendere il proprio effetto di protezione nell’arco del tempo: anni, o forse tutta la vita. Per quanto riguarda l’effetto delle vaccinazioni, però, lo studio non dice nulla e i ricercatori proseguiranno le ricerche proprio in questa direzione. Possiamo sintetizzare le conoscenze attuali: i vaccini proteggono? Sì, in modo ottimale soprattutto contro il rischio di forme sintomatiche e il rischio di decesso (si veda domani l’analisi approfondita di questa settimana sulla base dei dati Uk). Per quanto tempo lo fanno? Non lo sappiamo, ma individui vaccinati da circa 11 mesi (partecipanti ai trials del 2020) confermano che la protezione dura “almeno” 11 mesi. Solo con il passare del tempo sapremo quanti mesi, o anni, si aggiungeranno. È lecito sperare che l’immunità abbia una durata a vita? Sì, ma per ora non ci sono conferme. Viste le caratteristiche del Sars-CoV- 2, che è molto efficace nel produrre varianti più diffusive e con manifestazioni cliniche più gravi delle precedenti, il futuro più probabile sembra quello di uno o più richiami da effettuare per mantenere inalterata la protezione raggiunta. Quanti richiami, e quando farli, lo scopriremo solo con il passare del tempo.
https://www.corriere.it/esteri/21_gi...bc2d8_amp.html
tutta una farsa la variante indiana insomma![]()
Si vis pacem, para bellum.
Condivido la sostanza dell'analisi, aggiungo che guardando queste figure bisogna fare attenzione ai casi di arretrati. Nelle ultime settimane ci sono vari aggiustamenti. Per esempio l'aumento di Vicenza è dovuto ad arretrati. Ora è dato in forte aumento, da oggi o domani sarà in forte diminuzione per una settimana.
Con un po' di tempo bisognerebbe fare il confronto della situazione delle vaccinazioni tra noi e UK a parità di diffusione della variante indiana.
Non è detto si mantengano uguali, io credo peggiorerebbero sia nei vaccinati sia nei non vaccinati per via di una maggiore carica virale in inverno e anche per la sovrapposizione con altri morbi respiratori stagionali che fiaccherebbero il sistema immunitario e la suscettibilità delle vie aeree.
Circa le proporzioni sbagli perchè ho preso in considerazione la popolazione over 50, dove il tasso di ricovero in caso di Covid è appunto sul 20% o oltre. Ridurlo così tanto, a un terzo, è un gran risultato.
Bisogna dire però che di solito l'immunità vaccinale segue quella naturale, solo allungandone i tempi. E' lecito credere quindi che dopo un certo numero di mesi (anni?) i livelli di immunità nella popolazione scenderanno consistentemente.
Circa i richiami, credo che servirebbero studi sugli effetti da analizzare, sono i primi vaccini a mRNA che approviamo e non sappiamo se dopo N richiami gli effetti collaterali resteranno sempre gli stessi o interesseranno una quota maggiore della popolazione.
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