Secondo me non tieni conto di tutte le persone che hanno avuto contatti qualitativamente analoghi a quelli dei 3546 positivi con doppia dose e non sono state contagiate, quindi sono risultate negative al tampone, considera anche che è verosimile che molti di quei 3546 positivi che si sono contagiati non avessero un sistema immunitario particolarmente efficiente... se parli di circolazione virale non puoi limitarti a guardare solo la parte di persone testate e risultate positive al tampone.
Lou soulei nais per tuchi
Aggiungo anche che nel momento di massima accelerazione dell'incremento è massimo anche l'aumento (in%) dei ricoveri, il motivo è che le persone (molto) suscettibili, quindi quelle con scarsa protezione anticorpale, tendono a contagiarsi per prime (è anche il motivo per cui l'R(t) nel lungo periodo tende a calare). Successivamente avrai un aumento in numeri assoluti dei contagiati e ancora per un po' dei ricoverati, ma una diminuzione in % dei ricoveri... è per questo che in un altro mio post ho scritto che mentre le stime della trasmissibilità rispetto ad alfa (+40/+70%) sono attendibili, quelle relative alla morbilità e al decorso clinico lo sono sicuramente di meno. Riesci a farle solo quando due varianti circolano nella stessa popolazione e quando ciò avviene spesso una è in fase di espansione e l'altra di declino, infine il numero di infezioni che determinano malattia severa è strettamente collegato anche alla pendenza della curva, insomma più l'esponente è elevato (e più il tempo di raddoppio è breve) più avrai un impatto clinico significativo.
Qualche studio e numero delle morti e contagi in UK
Variante Delta, in Uk impennata di contagi ma non di ricoveri. Su 117 vittime 50 era vaccinate ma over 50 e con "patologie pregresse" - Il Fatto Quotidiano
I numeri non confortano. Su 117 casi di pazienti uccisi dalla variante Delta in Gran Bretagna, circa un terzo (44) non erano immunizzati, ma poco meno della metà – 50 casi- avevano ricevuto entrambe le dose di un vaccino anti Covid-19. Il virologo, Guido Silvestri, in un post su Facebook ha però ricordato che di questi la maggior parte aveva “severe patologie pregresse”. Dubbi sull’efficacia dei vaccini? No. In realtà questo è proprio quello che ‘dovremmo aspettarci da vaccini efficaci ma ancora imperfetti la cui efficacia varia a seconda dell’età’, come sostengono in un un articolo del Guardian, gli scienziati David Spiegelhalter Presidente del Winton Centre for Risk and Evidence Communication di Cambridge e Anthony Masters ambasciatore della Royal Statistical Society. La variante Delta sta seminando il panico e facendo rialzare le curve dei contagi, anche se per fortuna quelle dei ricoveri salgono più lentamente, stando alle ultime statistiche di Public Health England che al 25 giugno segnano 514 ospedalizzazioni con 304 pazienti che non erano vaccinati.
Solo ieri il Regno Unito ha registrato 22,868 nuovi contagi e 3 decessi, per il 95% causati dalla variante Delta, divenuta la dominante dopo Alpha (la cosiddetta ‘variante inglese’ identificata a settembre 2020) che ha provocato 274,410 contagi, e la Beta, identifica in Sudafrica e sequenziata per la prima volta in Regno Unito a dicembre 2020, responsabile di 1053 casi. La variante Delta ha contagiato un totale di 111,157 britannici. Al 21 giugno scorso sui 92,029 casi ricoveri in terapia intensiva per via di Delta (di cui solo 9571 tra pazienti sotto i 50 anni) oltre la metà dei pazienti ( 53822) non erano stati vaccinati ( 52.846 casi sopra i 50anni) mentre 13,715 persone sono finite in ospedale dopo 21 giorni dalla prima dose, 7,235 avevano ricevuto anche il richiamo.
I vaccini sono efficaci, ma non sono tutti uguali – Per quel che riguarda i contagi, i vaccini hanno il 10% in meno di efficacia contro la variante Delta rispetto ad Alpha (79% contro l’89%). Le due iniezioni di vaccino offrono però percentuali di efficacia superiore contro le ospedalizzazioni, con una protezione del 93% nel caso di Alpha e del 96% contro la variante Delta. Le statistiche di PHE e la MRC Biostatistics Unit dell’Università di Cambridge calcolano anche che il programma vaccinale contro il coronavirus sia stato in grado di prevenire 7,2 milioni di infezioni e 27mila morti solo in Inghilterra.
Ma non tutti i vaccini sono uguali. Dopo aver riscontrato una ridotta risposta immunitaria di Pfizer-BioNTech contro Deltaa, uno studio del Francis Crick Institute e del National Institute for Health Research (NIHR) UCLH Biomedical Research Centre rivela ora nuovi dati sul vaccino di Oxford AstraZeneca. Anche le due dosi di AZ producono meno anticorpi in grado di riconoscere e combattere la variante Delta, rispetto ad altre mutazioni, con livelli che sarebbero di 2 volte e mezzo inferiori rispetto a quelli riscontrati con Pfizer-BioNTech. Lo studio del Crick di Londra ha analizzato campioni di sangue di 106 partecipanti riscontrando che l’87% delle persone che erano state immunizzate con due dosi di Oxford-AstraZeneca avevano anticorpi in grado di neutralizzare le varianti originarie ma nel caso delle varianti Beta (quella individuata in Sudafrica) e Delta (la cosiddetta variante indiana) le percentuale di partecipanti scendeva rispettivamente al 60% e 62%, in netta diminuzione rispetto 95% mostrato dai pazienti vaccinati con Pfizer.
La riduzione dei livelli di anticorpi non predice di per sé l’efficacia del vaccino ma lo studio conferma ancora una volta che due dosi sono essenziali per massimizzare la protezione contro le ospedalizzazioni e forme gravi del virus. I risultati dello studio guidato dalla dottoressa Emma Wall di UCLH Infectious Diseases mostrano che pazienti che avevano contratto SARS-CoV-2 sviluppano livelli maggiori di anticorpi dopo la prima dose di AstraZeneca rispetto ad individui che non hanno contratto il virus. “Abbiamo riscontrato che la variante Delta è una minaccia significativa ma somministrare due dosi del vaccino e possibilmente un terzo richiamo per le categorie a rischio è il miglior modo di massimizzare la protezione in particolare contro decessi e ricoveri per Covid-19” spiega Emma Wall.
Il risultato dello arriva nel giorno in cui in Gran Bretagna un’altra ricerca del Com-Cov di Oxford, il gruppo che studia diverse combinazioni dei vaccini già approvati, ha presentato un’ ulteriore conferma che utilizzare un mix di due sieri diversi come Pfizer e AstraZeneca per la prima e la seconda dose, a distanza di 4 settimane, consente di aumentare la protezione contro la pandemia.
Mah, sinceramente ho più di qualche dubbio:
-Siamo in questa situazione da parecchio, oltre un mese, quando ancora in UK non era partita l'ondata.
-Se fosse Delta si sarebbe presto allargata alle province confinanti visti anche gli stretti contatti commerciali/sociali col resto delle città emiliane/basso lombardo.
Probabile il pressapochismo e menefreghismo della collettività![]()
Guarda, capisco perchè qui siamo stati la provincia peggiore del Piemonte, e anche quando tutti miglioravano qui rimanevamo altissimi.
Ed era una cosa per me inspiegabile, davvero, non capivo.
Poi (anche recentemente) ho scoperto di gente (non qui dove lavoro io eh) che lavorava senza mascherina e senza gel, e che se ne sbatteva altamente le palle. E gente che beveva insieme la sera, nelle case (come è noto qui si beve non poco, anche se non raggiungiamo gli amici veneti e friulani).
In molti paesini, soprattutto quelli in montagna, non c'era nessun controllo, e dunque molti se ne fregavano altamente.
Poi magari non è il tuo caso, ma come detto giustamente prima ci possono anche essere di mezzo alcune comunità di stranieri, che magari si frequentano assiduamente, o ancora altre cause. Certo è che i casi in questo periodo dell'anno dovrebbero calare...
Lou soulei nais per tuchi
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