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  1. #61
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da Heinrich Visualizza Messaggio
    Ennò, qui siamo ancora a difendere le possibilità del ricco di fare col suo denaro quel che vuole nei limiti del consentito. @FunMBnel
    È questa cosa un po' medievale e americana al tempo stesso che mi istiga il disumano.
    Mi piacerebbero le leggi sontuarie.
    E pure applicare la tortura per chi è colpevole di aver deliberatamente scelto la cultura della prevaricazione, della competizione sfrenata e della ricerca della ricchezza materiale rispetto a quella umana.
    Sono uno sporco nazista senza vergogna @jack9. Ma scusatemi se continuerò a non vergognarmi, anzi.
    "La libertà ci ha fottuti".

    Il privilegio di ricchezza qui nei paesi ricchi è irremovibile.
    Il messaggio tipo: c'è il GW = dobbiamo rinunciare a cose, non passerà mai.
    Proporre invece alternative fiche e ad impatto ambientale zero potrebbe funzionare e sta già andando bene.
    Resta il problema della possibilità di arricchirsi in modo squilibrato e di poter fare quel che si vuole con quel denaro. Con l'evidente stonatura di un mondo sempre più imbruttito dal collasso degli ecosistemi.
    (Mi viene in mente il giovane Lewis Hamilton che scopre lo sbiancamento della barriera corallina e l'inquinamento dei fondali oceanici durante le sue costose vacanze ai Caraibi, colpisce tutti. E diventare privilegiati e ricchi in un mondo brutto fa proprio la morale a chi ha contribuito alla devastazione graduale)
    Non è una risposta quella di dire che il collasso è iniziato con la nascita del sistema solare. È proprio glissare la severità del tema e risolverla con un "e che sarà mai", proprio mentre stiamo entrando in un unicum per la biosfera.
    Magari scopriamo che le microplastiche interagiscono col nostro sistema endocrino ed in 10 anni siamo tutti morti.
    Da una parte meritata.
    Quindi dobbiamo aspettare 2-5 anni, cit., per vedere se muoiamo tutti per colpa delle microplastiche e poi tiriamo fuori di nuovo sto topic?

    Sai cosa non è una risposta? Parlare di decrescita senza avere una benché minima idea di come renderla non dico indolore, ma appena dolorosa.
    O parlare di decrescita con il culo al caldo nella parte fortunata e ricca del mondo mentre si lanciano strali alla cazzo di cane contro i ricchi (regardless di come si siano arricchiti).

    Che bello aver qualcuno con cui prendersela. Fosse il modo per risolvere un problema oggettivo (che mentre tu stai qui a pontificare qualcuno invece a risolverlo ci prova; solo che i problemi complessi richiedono soluzioni complesse e quindi tempo, non sparate da social che sfortunatamente sono pure uscite dal loro ambito...) avremmo già colonizzato lo spazio.

    Invece a proposito della minchiata, sì la minchiata, della crescita infinita prima o poi confido che si capirà che il PIL non è una misura del consumo di risorse. Ci ho provato tempo fa con un esempio iperbolico, ma vedo che non è servito...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  2. #62
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da ldanieli Visualizza Messaggio
    Se mi posso permettere (e mi permetto visto che questo topic l'ho aperto io ),
    direi che la discussione è un filo deragliata rispetto alle intenzioni iniziali che erano quelle di discutere di sovrappopolazione, naturalmente senza la pretesa che qualcuno possa "risolvere" questo problema.

    Provo a sintetizzare il contenuto del mio breve articolo pubblicato su Iconaclima e linkato sopra:

    Abbiamo un problema di sovrappopolazione che si lega a quello del clima e delle risorse? La mia risposta (che coincide con quella della comunità scientifica) è che sì, questo problema molto probabilmente esiste. Del resto oltre 80 milioni di homo che si aggiungono ogni anno al tavolo da pranzo del pianeta Terra non sono una realtà che può essere trascurata con una scrollata di spalle.

    Si può fare però un passo avanti: perchè se è vero che sulla Terra siamo oggettivamente in tanti, è altrettanto vero che non tutti lasciano la stessa impronta ecologica sul suolo terrestre, e che il menù non è uguale per tutti.
    Eccoci dunque al punto: i popoli più prolifici (che certamente per il bene loro e di tutti dovrebbero ridurre i loro
    tassi di crescita) sono quelli la cui impronta è minore.
    Per contro i popoli dove l'andamento demografico è piatto, o perfino leggermente decrescente, consumano quantità di risorse e impattano smisuratamente di più rispetto ai paesi prolifici. A sostegno di questa osservazione (non che ce ne fosse molto bisogno) ho citato un recentissimo articolo apparso su "Nature".

    Il mio articolo, (a leggerlo bastano davvero 5 minuti) quindi, più che un attacco al genere umano voleva mostrare una volta di più che lo stile di vita delle nazioni ricche è insostenibile e che sì, certo, sarebbe bene se i nigeriani di dessero una calmata (in senso riproduttivo) ma che la calmata al contempo ce la dobbiamo dare anche noi (nel senso del consumismo).

    Pace e bene a tutti

    Lorenzo
    Condivido sul fatto che la questione sia importante, tuttavia sinceramente è la prima volta che mi capita di dissentire radicalmente su uno dei tuoi solitamente ottimi articoli.

    Il problema della sovrappopolazione esiste, ma è un problema largamente risolto per quasi tutti gli stati del mondo, la natalità è precipitata quasi ovunque a livelli che condurranno ad una drastica riduzione della popolazione nei decenni a venire, una volta smaltita l'inerzia pluridecennale che caratterizza le dinamiche demografiche e che è strutturalmente inevitabile. In Italia con la natalità attuale si perderà un terzo della popolazione ad ogni generazione, un trend socialmente ed economicamente molto difficile da gestire. Pensare di accelerare ulteriormente questo declino è irresponsabile e inutile dal punto di vista ambientale. Diverso il discorso per l'Africa e qualche altro Paese sparso come il Pakistan dove ancora la natalità è troppo alta (al punto da causare a sua volta tutta una serie di problemi socio-economici). Un riequilibrio della natalità tra Paesi in via di sviluppo e industrializzati produrrebbe benefici per tutti e porterebbe la popolazione globale in calo.


    L'idea che ridurre la natalità dei paesi industrializzati aiuti l'ambiente più quella ridurre quella dei Paesi in via di sviluppo è demenziale e frutto di una concezione statica del problema che mal si concilia con l'idea stessa di sostenibilità, che è un concetto di lungo termine. Già ora l'impatto ambientale dei Paesi in via di sviluppo è in rapida crescita, mentre quello dei Paesi industrializzati è in rapido calo. Il problema maggiore quindi non è il fatto che noi consumiamo troppo, ma che tutto il mondo aspira a consumare quanto noi e la Cina ne è un esempio lampante visto che ormai ha un impatto ambientale molto superiore all'Europa anche in termini pro-capite. Se facciamo meno figli e aumentiamo il numero di immigrati che si mettono a consumare quanto farebbero i nostri figli dove sarebbe il guadagno ambientale? Se un miliardo di abitanti dei Paesi industrializzati riducesse ulteriormente la sua natalità la curva della popolazione globale si muoverebbe a malapena, mentre il costo sarebbe immenso. Quell'articolo dell'Environmental Research Letters è matematicamente una delle più grosse idiozie modellistiche che io abbia mai visto.



    Ciò che sarebbe veramente importante è individuare modelli economici che consentano di elevare la qualità della vita di tutta la popolazione mondiale garantendo allo stesso tempo una riduzione del consumo di risorse, in modo che i Paesi in via di sviluppo non seguano il modello iperconsumistico cinese o americano e passino invece direttamente ad un modello di crescita sostenibile, che porti a superare le condizioni di povertà senza produrre un impatto ambientale devastante. Già ora ad esempio le emissioni di CO2 pro-capite in Italia sono già in linea con la media globale e in discesa, mentre i Paesi in via di sviluppo sono in rapido aumento. Entro pochi decenni il contributo europeo alle emissioni di gas serra sarà trascurabile se verranno rispettati gli obiettivi fissati nell'accordo di ieri, pensare che la demografia (che si muove con estrema lentezza) possa dare un contributo rilevante a questa riduzione non ha senso.


    Questo approccio avrebbe anche degli importanti vantaggi economici, l'idea che la crescita del PIL sia incompatibile con la riduzione dell'impatto ambientale è uno grave errore che compiono molti ambientalisti ed è un grosso ostacolo alla creazione di consenso politico su questi temi. Il PIL non è una buona misura dei consumi materiali, nei Paesi industrializzati la dematerializzazione dell'economia è un dato di fatto da alcuni decenni, il consumo di risorse per unità di PIL è in stabile declino. Sicuramente è un processo che potrebbe essere accelerato ma le pulsioni decrescitiste sono un gravissimo errore.
    Per una introduzione a questo concetto suggerisco questo articolo (in inglese).
    >> Are We Approaching Peak Stuff?
    Ultima modifica di snowaholic; 11/12/2020 alle 14:13

  3. #63
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Condivido sul fatto che la questione sia importante ...

    carissimo,
    rispondo volentieri (anche se brevemente) alle tue educate ed argomentate critiche, premettendo che io faccio il meteorologo, non il demografo, (ma non credo nemmeno tu) e aggiungendo che su tematiche così complesse esiste come sai un grosso dibattito anche tra gli studiosi: la parola definitiva non l'ha ancora scritta nessuno.

    Che il problema popolazione sia largamente risolto ovviamente non è vero: ci siamo dentro in un mondo sovrappopolato. Che poi nel LUNGO periodo le dinamiche demografiche siano più rassicuranti è un'altra cosa. Nel lungo periodo, come si dice, saremo tutti morti, ma intanto, adesso dobbiamo ancora arrivare a dieci miliardi, e questa prospettiva nei prossimi decenni, con il cambiamento climatico che galoppa, ammetterai, fa tremare i polsi.

    L'invito a fare meno figli nei paesi come l'Italia era, per mia stessa ammissione scritta, una provocazione. Resta il dato di fatto che chi teme il rischio denatalità nel nostro paese forse finge di non vedere che l'Italia è già un paese sovrappopolato e che per mantenere un decente equilibrio demografico sarà sufficiente intercettare un piccola quota dell'emigrazione (nella sola Nigeria la popolazione è prevista crescere dagli attuali 200 a 400 milioni nel 2050). E' un processo in atto che, sarai d'accordo, potrà solo crescere, che ci piaccia o no.

    Il fatto, che tu sostieni, che l'impatto ambientale dei paesi industrializzati sia "in rapido calo" mi lascia molto perplesso. Ti dirò che non ci credo proprio, specie al rapido. Abbiamo delocalizzato le tecnologie più inquinanti, come certamente sai, e ogni giorno ci divoriamo (magari inconsapevolmente) un pezzo di foresta amazzonica nella forma di un hamburger ... già perchè, non ignori certamente che l'Italia è tra i maggiori importatori di carne dal Brasile. (sono solo esempi, ma potremmo parlare anche d'altro, azoto, fosforo, terre rare, pesce ...)


    "Quell'articolo dell'Environmental Research Letters è matematicamente una delle più grosse idiozie modellistiche che io abbia mai visto." Stanno aspettando la tua confutazione. Non mi pare che abbiano fatto poi dei grossi sforzi modellistici, hanno fatto dei calcoli: sei in grado di contestare che fare un viaggio aereo produca tot tonnelate di biossido di carbonio? dove avrebbero sbagliato di preciso?

    "Il problema maggiore quindi non è il fatto che noi consumiamo troppo..."
    E invece caro, Snow, questo è proprio il problema maggiore, il problema dei problemi. E lo abbiamo fatto per troppo tempo negli anni passati fino al punto che oggi il budget di carbonio che ci rimane per non mandare del tutto a ramengo il clima (ammesso che non lo abbiamo già fatto, tutto da dimostrare) è piccolissimo (mi pare, cito a memoria, 900 giga t, quando ogni anno se emettono oltre 40). (La Cina io ormai la metterei fra i paesi sviluppati, e cmq poco importa, il mondo è globalizzato, noi compriamo i prodotti cinesi, no?).

    "
    l'idea che la crescita del PIL sia incompatibile con la riduzione dell'impatto ambientale è uno grave errore che compiono molti ambientalisti ..."
    Sarà pure un grave errore, ma finora le cose sono andate così: la crescita si è dimostrata largamente incompatibile con la riduzione dell'impatto ambientale, tanto è vero che ogni anno continuano a sparire decine di migliaia di kmq di foreste, si estinguono specie come non mai, ecc ecc e ancora ecc: e naturalmente la curva delle emissioni di CO2 (quanto meno in era pre-covid) era ancora in salita.
    In futuro andrà meglio? stiamo cominciando a correggere la rotta? può darsi, lo spero anche io, ma siamo in clamoroso ritardo, resta davvero pochissimo tempo e abbiamo davanti una sfida epocale che non si risolve con qualche pennellata di greenwashing e un po' di ottimismo.
    Per conto mio, sono felice di non avere figli e di non avere contribuito, almeno in quel senso, all'aggravamento ulteriore di questa situazione. Senza contare che mi fa terrore pensare a come potrebbero evolvere le cose già tra pochi decenni (vedi sopra) e non vorrei che fossero loro, i miei figli a dover assistere al collasso, alle guerre, alle emigrazioni di masse, in altre parole all'"era delle conseguenze" che rischiano, incolpevoli, di vivere.


  4. #64
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Per una introduzione a questo concetto suggerisco questo articolo (in inglese).>> Are We Approaching Peak Stuff?
    grazie,
    davvero interessante, l'ho salvato. Conferma più o meno ciò che sapevo e i dubbi che ho cercato, sia pur maldestramente, di esporre qua sopra.
    Suggerisco anche io a tutti di leggerlo, bastano pochi minuti.

  5. #65
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Sicuramente è un processo che potrebbe essere accelerato ma le pulsioni decrescitiste sono un gravissimo errore.
    mi viene in mente che non ho risposto su questo punto delicato:
    in parte ti potrei rispondere con un articolo che scrissi quest'estate, relativo al saggio di Ann Pettifor:

    Consigli di lettura: “Il Green new deal” di Ann Pettifor - Icona Clima

    Ann Pettifor è un'economista, il mio scritto si limita a sintetizzare il suo libro, dunque se ci sono delle cose che non ti convincono (al netto di errori legati alla mia sintesi) prenditela con lei.

    Ma Ann Pettifor non parla di decrescita, bensì di economia stazionaria.
    Su questo ti lascio con le parole che si trovano nella conclusione, alla penultima pagina, de "Il pianeta umano", il saggio dei due scienziati Lewis e Maslin relativo all'Antropocene:

    " è necessario un passaggio fondamentale ad un'economia redistributiva, simile però ad uno stato stazionario in termini di consumo delle risorse. Nonostante la sua logica scientifica impeccabile, questa proposta è invisa a quasi tutto il pensiero economico e politico ufficiale contemporaneo. A regnare è la crescita. ..."

  6. #66
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Quindi dobbiamo aspettare 2-5 anni, cit., per vedere se muoiamo tutti per colpa delle microplastiche e poi tiriamo fuori di nuovo sto topic?

    Sai cosa non è una risposta? Parlare di decrescita senza avere una benché minima idea di come renderla non dico indolore, ma appena dolorosa.
    O parlare di decrescita con il culo al caldo nella parte fortunata e ricca del mondo mentre si lanciano strali alla cazzo di cane contro i ricchi (regardless di come si siano arricchiti).

    Che bello aver qualcuno con cui prendersela. Fosse il modo per risolvere un problema oggettivo (che mentre tu stai qui a pontificare qualcuno invece a risolverlo ci prova; solo che i problemi complessi richiedono soluzioni complesse e quindi tempo, non sparate da social che sfortunatamente sono pure uscite dal loro ambito...) avremmo già colonizzato lo spazio.

    Invece a proposito della minchiata, sì la minchiata, della crescita infinita prima o poi confido che si capirà che il PIL non è una misura del consumo di risorse. Ci ho provato tempo fa con un esempio iperbolico, ma vedo che non è servito...
    É abbastanza difficile levarti le etichette di dosso, o?

    Non ha mai parlato nessuno qui dentro di "decrescita felice". Perché non esiste appunto.
    La decrescita felice lo sarebbe per chi fa partire la guerra nucleare che devasta e blocca le economie rivali.
    Io col culo al caldo non ci sono, mi sbatto con un precariato ed una "volatilitá" del mercato del lavoro che voialtri giovanotti non avete mai avuto né vissuto.
    Qui il discorso non era decrescita, ma era di ridurre al livello piú vicino allo zero l'impatto ambientale di tutti e di tutto il nostro stare col culo al caldo.

    Si puó fare, tu cominci per esempio dal dirottare i tuoi investimenti azionari da Bank of America e Coca-Cola a ben altri fondi, tipo Iberdrola e Tesla.
    Io comincio a spiegare ai ragazzi che per colpa di chi predica col culo al caldo e chi contro-predica, non sta succedendo nulla e intanto 4 anni fa il 70% dei coralli l'abbiam perso, le api ciaone, i pinguini....
    Ma chi cazz se ne frega dei pinguini.
    Posso dirlo che il PIL andrebbe affiancato ad altri parametri, non meramente monetari?
    Ah no, non posso?

  7. #67
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Banalmente e in modo il più sintetico possibile: la sovrappopolazione è un problema reale e molto importante. Più nei paesi in via di sviluppo senza alcun dubbio, perchè in Occidente la tendenza è diversa e si mostra stabile o in leggero calo; ma bisogna anche ricordare di come vivevamo fino a 40/50 anni fa in cui ogni famiglia sfornava figli a ripetizione, spesso per mero egoismo perchè avevano bisogno di manodopera nei campi o per assicurarsi una certa stabilità economica anche durante la vecchiaia, ma questa è un'altra storia. Per decenni e in particolare negli anni del boom economico ci siamo comportati praticamente come i Paesi in via di sviluppo stanno facendo ora da certi punti di vista, con l'aggravante che noi essendo un Paese "relativamente sviluppato" avremmo dovuto capire che quella intrapresa non poteva essere una strada sostenibile prima di tutto economicamente.

    Perchè la denatalità nei nostri Paesi è oggi un problema altrettanto grave e che non può essere oscurato solo con il ricorso alla lotta alla sovrappopolazione? Proprio perchè per questi anni si è andati avanti in un certo modo (al di là di un certo spreco di risorse economiche intendo ovviamente proprio che si è andati a favorire e incentivare una crescita smisurata, miope e senza guardare al futuro, e il problema non è di certo la crescita economica in sè ma come sono stati gestiti alcuni suoi aspetti, anche se si sapeva che la crescita (economica ma anche nella popolazione) non sarebbe certo andata avanti all'infinito, e difatti già allora alcuni intellettuali prevedevano un epilogo simile a quello che si sta verificando.

    Per il resto, la sovrappopolazione è probabilmente il problema più serio a cui possiamo pensare nel mondo odierno ed è tutt'altro che risolto, anzi. Credo sia il problema alla base di tanti altri problemi, sebbene spesso ignorato, e questo a discapito pure di movimenti ambientalisti spesso ciechi e colmi di presupposti ideologici che di volta in volta prendono come bersaglio e origine di tutti i mali gli allevamenti intensivi (ignorando che a causa della sovrappopolazione il problema verrebbe sostituito dalle coltivazioni intensive, altrettanto invasive e dannose per l'ambiente (eh si, esiste pure l'inquinamento da pesticidi), i mezzi di trasporto (con uno stile di vita e con le esigenze del mondo odierno è ovvio che non tutti possano permettersi di spostarsi sempre e comunque con mezzi non inquinanti) e via dicendo. Il problema alla base di questi altri problemi è proprio che siamo troppi, che consumiamo troppo, che inquiniamo troppo, che impieghiamo e sfruttiamo troppe risorse innanzitutto, e questo non verrebbe certo risolto da quello che propongono certe ideologie come il veganesimo, ad esempio. Ma nemmeno da prospettive di decrescita "felice" prima di tutto perchè questo problema a mio modo di vedere non deve essere messo al di sopra di tutto facendo in modo che porti a un'eliminazione dello stile di vita odierno con tutto ciò che ne consegue e con il benessere della popolazione, non oltre un certo limite per evidenti motivi.

    Per questo concordo con chi dice che al momento sono i paesi in via di sviluppo a doversi preoccupare in primo luogo del problema, ma sul serio. Perchè ricordo che da apposite indagini della Banca Mondiale le donne di molti Paesi in via di sviluppo hanno esplicitamente dichiarato di volere 5-7 figli e quindi non si può nemmeno sostenere che certi tassi di crescita folli si abbiano solo per "mancanza di precauzioni": i capi di questi Stati devono fare qualcosa a riguardo e impedire che la popolazione continui a crescere (anche perchè chi dice davvero che dopo aver raggiunto i 400 milioni di abitanti nel 2050 la Nigeria vedrà ridurre la propria popolazione? solo perchè lo dicono gli scenari nel 2020? Io non ne sarei così sicuro...).E si, anche con la politica del figlio unico perchè al di là delle ideologie sulla famiglia come dono ecc. il problema deve essere pur risolto in qualche modo; e ricordo a tal proposito che il problema in questione non è certo sociale e ambientale ma in larga parte economico (il pil pro capite è lì a dimostrare che con alti tassi di crescita la ricchezza della popolazione non aumenta, oppure lo fa in modo lento a fronte di una crescita esponenziale del PIL e della ricchezza totale prodotta da uno Stato; ossia, ci sarebbe il potenziale per avere una crescita economica finalmente importante e decisa in molti Stati, che però è frenata dagli alti tassi di natalità). La dimostrazione di ciò la possiamo avere confrontando i due "colossi" del globo per popolazione, India e Cina: la seconda dopo aver introdotto la drastica politica del figlio unico, forse l'unica cosa condivisibile che abbia mai fatto la Cina negli ultimi decenni, ha visto crescere la sua ricchezza in maniera esponenziale e stabilizzarsi per numero di abitanti, mentre l'India diventa sempre più popolosa ma non vede affatto aumentare la sua ricchezza, anzi quello che si fa in questo modo è far aumentare il numero di nuovi poveri (che tra l'altro non hanno nemmeno chiesto di nascere e crescere in certe condizioni e in certi contesti, frase provocatoria ma che deve ricordare che è importante tenere a mente anche questa questione etica).

  8. #68
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Va detto pero', che una volta si facevano si 5-10 figli, ma pochissimi arrivavano all'eta'adulta, infatti, nonostante cio', la popolazione non aumentava di molto fino a inizio 1900

  9. #69
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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da ldanieli Visualizza Messaggio
    carissimo,
    rispondo volentieri (anche se brevemente) alle tue educate ed argomentate critiche, premettendo che io faccio il meteorologo, non il demografo, (ma non credo nemmeno tu) e aggiungendo che su tematiche così complesse esiste come sai un grosso dibattito anche tra gli studiosi: la parola definitiva non l'ha ancora scritta nessuno.

    Che il problema popolazione sia largamente risolto ovviamente non è vero: ci siamo dentro in un mondo sovrappopolato. Che poi nel LUNGO periodo le dinamiche demografiche siano più rassicuranti è un'altra cosa. Nel lungo periodo, come si dice, saremo tutti morti, ma intanto, adesso dobbiamo ancora arrivare a dieci miliardi, e questa prospettiva nei prossimi decenni, con il cambiamento climatico che galoppa, ammetterai, fa tremare i polsi.


    Non sono un demografo, ma mi occupo di modellizzazione statistica e all'università ho affrontato anche questi temi quindi ho una certa dimestichezza con questi dati e le relative metodologie.
    Dico che è già ampiamente risolto perché la natalità è già sotto il tasso di rimpiazzo in moltissimi stati (tra cui quasi tutti i più popolosi) e la crescita della popolazione sta rallentando rapidamente.

    Riporto questa mappa dall'articolo citato qualche giorno fa da @burian br che indica in che periodo la natalità è scesa o è prevista scendere sotto il tasso di rimpiazzo

    https://www.thelancet.com/article/S0...677-2/fulltext


    A 9 miliardi ci si arriverà comunque, che ci piaccia o no, salvo catastrofi di varia natura. Ma l'incremento nei prossimi decenni verrà tutto dall'Africa, con gli altri continenti che presto cominceranno a stabilizzarsi e poi a calare. E matematicamente una volta che la traiettoria è indirizzata verso un calo le ulteriori riduzioni di natalità hanno un impatto molto minore, in una popolazione con 4 figli per donna il numero di nuovi nati si moltiplica per 8 ogni 3 generazioni, con 3 figli si moltiplica per 3,4, con due figli resta costante, con 1 si riduce di 0,8. Se si riesce ad intervenire seriamente in Africa il picco potrebbe restare attorno a 9 miliardi.


    È un numero insostenibile? Con la tecnologia attuale forse si, ma con un po' di sforzo può essere gestito. La sovrappopolazione è un concetto difficile da definire per la popolazione umana, se lo intendiamo come eccessiva pressione sulle risorse naturali e gli ecosistemi diventa più una questione di scelte economiche ed ecologiche più che numerica.

    L'invito a fare meno figli nei paesi come l'Italia era, per mia stessa ammissione scritta, una provocazione. Resta il dato di fatto che chi teme il rischio denatalità nel nostro paese forse finge di non vedere che l'Italia è già un paese sovrappopolato e che per mantenere un decente equilibrio demografico sarà sufficiente intercettare un piccola quota dell'emigrazione (nella sola Nigeria la popolazione è prevista crescere dagli attuali 200 a 400 milioni nel 2050). E' un processo in atto che, sarai d'accordo, potrà solo crescere, che ci piaccia o no.
    Il fatto, che tu sostieni, che l'impatto ambientale dei paesi industrializzati sia "in rapido calo" mi lascia molto perplesso. Ti dirò che non ci credo proprio, specie al rapido. Abbiamo delocalizzato le tecnologie più inquinanti, come certamente sai, e ogni giorno ci divoriamo (magari inconsapevolmente) un pezzo di foresta amazzonica nella forma di un hamburger ... già perchè, non ignori certamente che l'Italia è tra i maggiori importatori di carne dal Brasile. (sono solo esempi, ma potremmo parlare anche d'altro, azoto, fosforo, terre rare, pesce ...)
    Prendiamo i dati dell'impronta ecologica come riferimento, che include l'impatto ambientale delle importazioni quindi dovrebbe tenere conto delle delocalizzazioni.
    L'Italia è passata da un massimo di 5,8 gha per persona nei primi anni 2000 a 4,4 attuali, gli USA sono scesi da 10 a 8,1, il Regno Unito da 6,2 a 4,2, giusto per fare qualche esempio. L'Asia al contrario è esplosa, passando da 1,4 nel 2000 agli attuali 2,6 (la Cina da 1,9 a 3,7) anche se alla loro impronta vengono sottratte le esportazioni.

    Il quadro non cambia molto se prendi indicatori diversi dall'impronta ecologica.
    Sempre utilizzando questi dati, per quale motivo l'Italia attuale dovrebbe essere sovrappopolata? Perché l'impronta ecologica attuale è 4,4 volte più della biocapacità? Con la decarbonizzazione si può scendere a 2 volte e all'equilibrio in termini di terre equivalenti, non sta scritto da nessuna parte che ogni singolo Paese debba stare sotto la propria biocapacità, Paesi grandi e poco popolati avranno sempre un surplus e quelli densamente abitati un deficit.

    "Quell'articolo dell'Environmental Research Letters è matematicamente una delle più grosse idiozie modellistiche che io abbia mai visto." Stanno aspettando la tua confutazione. Non mi pare che abbiano fatto poi dei grossi sforzi modellistici, hanno fatto dei calcoli: sei in grado di contestare che fare un viaggio aereo produca tot tonnelate di biossido di carbonio? dove avrebbero sbagliato di preciso?
    Ciò che è folle è la stima sui figli. La loro assunzione è che i figli e tutti i loro discendenti abbiano lo stesso impatto dei loro genitori, quindi attribuiscono all'atto di generare un figlio tutte le emissioni prodotte dai suoi discendenti come se il mondo non cambiasse mai da qui all'eternità.

    Quindi il calcolo è valido solo se i ricchi continuano a fare gli spreconi inquinatori e i poveri continuano per sempre ad essere morti di fame. Implicitamente assume anche l'assenza di immigrazione per compensare la minore natalità. Sono numeri completamente sballati che ignorano i trend tecnologici, economici e demografici del mondo reale.

    "Il problema maggiore quindi non è il fatto che noi consumiamo troppo..."
    E invece caro, Snow, questo è proprio il problema maggiore, il problema dei problemi. E lo abbiamo fatto per troppo tempo negli anni passati fino al punto che oggi il budget di carbonio che ci rimane per non mandare del tutto a ramengo il clima (ammesso che non lo abbiamo già fatto, tutto da dimostrare) è piccolissimo (mi pare, cito a memoria, 900 giga t, quando ogni anno se emettono oltre 40). (La Cina io ormai la metterei fra i paesi sviluppati, e cmq poco importa, il mondo è globalizzato, noi compriamo i prodotti cinesi, no?).

    "
    l'idea che la crescita del PIL sia incompatibile con la riduzione dell'impatto ambientale è uno grave errore che compiono molti ambientalisti ..."
    Sarà pure un grave errore, ma finora le cose sono andate così: la crescita si è dimostrata largamente incompatibile con la riduzione dell'impatto ambientale, tanto è vero che ogni anno continuano a sparire decine di migliaia di kmq di foreste, si estinguono specie come non mai, ecc ecc e ancora ecc: e naturalmente la curva delle emissioni di CO2 (quanto meno in era pre-covid) era ancora in salita.
    In futuro andrà meglio? stiamo cominciando a correggere la rotta? può darsi, lo spero anche io, ma siamo in clamoroso ritardo, resta davvero pochissimo tempo e abbiamo davanti una sfida epocale che non si risolve con qualche pennellata di greenwashing e un po' di ottimismo.
    Per conto mio, sono felice di non avere figli e di non avere contribuito, almeno in quel senso, all'aggravamento ulteriore di questa situazione. Senza contare che mi fa terrore pensare a come potrebbero evolvere le cose già tra pochi decenni (vedi sopra) e non vorrei che fossero loro, i miei figli a dover assistere al collasso, alle guerre, alle emigrazioni di masse, in altre parole all'"era delle conseguenze" che rischiano, incolpevoli, di vivere.

    Le emissioni passate sono frutto innanzitutto delle tecnologie disponibili al momento dello sviluppo dei paesi industrializzati e dell'assenza di una adeguata sensibilità ambientale. Adesso abbiamo le conoscenze e le tecnologie per impostare uno sviluppo più sostenibile, il cambiamento degli ultimi 10 anni è stato incredibilmente rapido da questo punto di vista.
    Why did renewables become so cheap so fast? And what can we do to use this global opportunity for green growth? - Our World in Data

    L'obiettivo UE di azzerare le emissioni nette entro il 2050 è perfettamente raggiungibile senza effetti negativi sulla crescita economica, spero vivamente che l'esempio europeo spinga tutto il mondo a mettersi sulla stessa strada.

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    Predefinito Re: sovrappopolazione, clima, risorse

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Le emissioni passate sono frutto innanzitutto delle tecnologie disponibili al momento dello sviluppo dei paesi industrializzati e dell'assenza di una adeguata sensibilitÃ* ambientale. Adesso abbiamo le conoscenze e le tecnologie per impostare uno sviluppo più sostenibile, il cambiamento degli ultimi 10 anni è stato incredibilmente rapido da questo punto di vista.
    Why did renewables become so cheap so fast? And what can we do to use this global opportunity for green growth? - Our World in Data
    ti ringrazio per le documentate risposte. L'ottimismo in fondo è il profumo della vita (o qualcosa di simile, non guardo molto la TV), quindi ben venga l'ottimismo.
    Non ho intenzione di ripetermi rispetto a quanto (probabilmente troppo) ho già scritto. Quindi solo due righe.
    So bene che adesso le fonti rinnovabili sono diventate competitive e ci permettono di decarbonizzare il sistema energetico. Il problema è che siamo in clamoroso ritardo, come sai. Sta finendo il tempo. Poi tu parli di assenza di sensibilità ambientale al passato, come se da oggi in avanti il mondo intero avesse acquisito questa sensibilità ... non serve ricordarti che gli USA sono andati a un passo dal rieleggere Trump... e che in tre quarti del mondo la parola ecologia manco esiste nel vocabolario.

    Riguardo ai consumi (anzi, agli iperconsumi, che secondo il mantra economico dominante non sono ancora abbastanza iper e devono sempre crescere) vorrei umilmente fare notare che il problema non riguarda solo il biossido di carbonio in atmosfera. Ci sono materie prime esauribili ed in esaurimento, c'è il problema enorme del fosforo, quello gigantesco dell'azoto, il sovrasfruttamento degli oceani, le plastiche, il consumo di suolo (come certamente sai in Italia, il consumo di suolo è insostenibile, anche, non solo certo, come conseguenza della sua sovrappopolazione). Un minimo di buon senso suggerisce che la frase "bisogna aumentare i consumi!" ripetuta continuamente è, per lo meno IRRESPONSBILE.
    Tu snow_alcolico pensi che bisogna aumentare i consumi? Concretamente, più auto, più centri commerciali, più vestiti che si usano e gettano, più telefonini, più plastiche ecc. ? E' una domanda lecita, no?

    Concludo: credo di avere qualche anno più di te (ne ho 49) e ormai sono tanti anni che seguo questi temi (ambientali). Sono tanti anni ormai che sento parlare di dematerializzazione dell'economia, di efficienza, di decoupling ecc.. In tutti questi anni le cose sono sempre peggiorate, sempre più cemento, sempre più plastiche, sempre più caldo. Localmente inquiniamo un po' meno, ma, come sai, abbiamo solo spostato le fonti altrove, per lo più in Asia. I motori delle automobili sono più efficienti, ma i consumi non sono diminuiti ... perchè ci hanno venduto auto sempre più gigantesche e pesanti ... è solo un esempio, ma per capirci.
    Ormai tendo a guardare a quello che succede con un certo disincanto, ma no, non con ottimismo.
    Non riesco a credere che tutto quello che NON ABBIAMO VOLUTO FARE negli ultimi 30 anni (dico 30 perchè penso alla conferenza di Rio del 1992, tutto era già chiaro allora, ma anche prima volendo) lo faremo magicamente nei prossimi dieci-venti.
    Certo ci sarà qualche progresso, ma finchè prevarrà l'attuale follia delle Crescita (-> consumi sempre crescenti, auto sempre più numerose e più grosse) non mi aspetto di vedere grandi cambiamenti.
    Spero vivamente di sbagliarmi.
    Ultima modifica di ldanieli; 12/12/2020 alle 18:49

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