Ecco qui di comincia a centrare un po' meglio il punto fondamentale.
Il resto del mondo protegge la sua industria, offre sussidi e mette barriere commerciali, l'Europa al contrario ha imposto obiettivi di abbattimento delle emissioni ambiziosi (con un decennio di anticipo, ma l'industria li ha ignorati sperando che non sarebbero stati applicati) che prevedono sanzioni alle aziende e non supporto e protezione come fanno gli altri.
Quindi l'industria europea si ritrova indietro rispetto al resto del mondo sulle tecnologie alternative e non riesce ad offrire macchine elettriche a prezzi competitivi come fanno i cinesi, che hanno un quasi monopolio su gran parte della filiera e volumi di produzione molto più alti.
Le polemiche si concentrano sul 2035, ma il problema è ora, con i produttori che devono fare investimenti enormi nello stesso momento in cui dovrebbero pagare sanzioni devastanti e abbassare i prezzi per reggere la concorrenza cinese.
Sui prodotti industriali i costi si abbattono con la produzione di massa, rallentare la transizione non aiuta a recuperare terreno sui cinesi ma solo ad alleviare i problemi di bilancio delle case automobilistiche europee.
Ultima modifica di snowaholic; 03/10/2024 alle 19:27
Segnalibri