Fondamentalmente daccordo (anzi, qualche giorno fa, provocatoriamente, chiedevo le elezioni subito...).
Il punto è che il piano di chi ha varato la legge elettorale è riuscito. Ora, io qualche chiaro segnale l'ho notato da questa maggioranza attuale, e qualche altro forse potrebbe essere lanciato nei prossimi tempi. Però non so, i numeri sono quelli che sono e l'eterogeneità della coalizione pure...
A volte sono cattivo, devo dirlo: mi immagino che modifichino il regolamento del Senato così che gli astenuti non contino come contrari. Che Marini voti tranquillamente in situazioni di emergenza. Che Napolitano nomini altri senatori a vita tutti di sinistra. Ecc.ecc. Insomma un rendere pan per focaccia a tutti gli sgarbi, a tutto il gioco maledettamente sporco ricevuto dal centrodestra e da Berlusconi, un inserirsi in quel clima di a-democraticità che ha caratterizzato il paese nell'epoca del berlusconismo (di cui la legge elettorale è solo la punta di un iceberg).
Poi però penso (o meglio: spero) che un giorno se ne potrà uscire e forse vale davvero la pena iniziare fin da subito. Nella speranza che a 70 anni non ne abbia ancora per molto con la politica, devo dirlo, e che tutto il suo mondo e le sue ballerine spariscano con lui.
Rimango sempre un idealista, in fin dei conti...
Ciao
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Se sei un idealista dovresti sapere che ad intraprendere la strada del degrado civile ci metti un attimo mentre a tornare su quella della civiltà ci vuole una vita ....![]()
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Già. Faceva parte della consulta nazionale degli operatori delle dipendenze, molto molto importante che sia stata allontanata![]()
Volevo chiedere, poi: ma questo qui, del partito che tu voti, è ancora al Senato? C'era anche lui a protestare vivamente, insieme a tutta AN, affinchè la Ronconi fosse allontanata?![]()
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Marcello De Angelis
Direttore della rivista di estrema destra Area. Ex-militante di Terza Posizione, organizzazione sovversiva, fondata da quel Roberto Fiore escluso dalle liste di Alternativa Sociale perchè impresentabile, sciolta dalla Magistratura nel 1980 perchè accusata di organizzare stragi e attentati. Tutti i dirigenti (compreso Roberto Fiore) si rifugiarono latitanti a Londra. Gli altri restarono in Italia, ma sempre latitanti. De Angelis viene arrestato in Inghilterra e si fa 6 mesi nel carcere di massima sicurezza di Brixton. Nel frattempo in Italia viene condannato a 5 anni e 6 mesi per associazione sovversiva e banda armata. Rimane latitante in Inghilterra per più di 9 anni. Quando torna in Italia, intorno al 1990, viene arrestato per scontare la condanna. Si fa 3 anni in carcere ed esce. La sorella è sposata e ha tre figli con quel Luigi Ciavardini, assasino già a 17 anni, poi condannato a 10 anni di reclusione (scontati) per l'omicidio del giudice Mario Amato e infine condannato in Appello (si aspetta la sentenza della Cassazione) a 30 anni di reclusione per la Strage della stazione di Bologna.
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Fantastica analisi politica "Contro-corrente" :
http://www.danieleluttazzi.it/?q=node/288
la quoto quasi per Intero!
Cl.
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"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
"E' veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa. La vita è troppo bella per essere insignificante." (Charlie Chaplin)
Spero che quel quasi si riferisca al discorso sull'intervento militare in Kosovo, perchè non mi sembra un discorso illuminato.
Lui dice che si poteva intervenire con un un massiccio intervento diplomatico, ma intanto lì venivano sterminati a migliaia.
Poi quel "tutti concordano che quei bombardamenti non erano necessari" a chi si riferisce?
E poi un giorno vorrei scoprire qual'è stato il momento in cui l'estrema sx ha scoperto questa indole pacifista (senza se e senza ma).
Non sarà stato mica quando si è manifestato il predominio economico e militare del capitalismo (il solo predominio militare dei paesi comunisti si è dimostrato molto effimero)?
Comunque il discorso politico dal suo punto di vista non fa una grinza.
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Sarà questo che ha convinto Follini?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/P.../follini.shtml
Non lo so ,questo sicuramente c'è ancora,ed è tutto vostro
Alla memoria delle vittime del terrorismo
Silvia Baraldini consulente per il Comune di Roma, Sergio D'Elia e Roberto Del Bello rappresentanti delle istituzioni. La condanna per banda armata sembra essere dunque titolo preferenziale per collaborare con gli organi istituzionali.
Roberto Del Bello è il segretario particolare di Francesco Bonato, attuale sottosegretario al Ministero dell’Interno in quota Rifondazione Comunista, senza dimenticare che Del Bello nel 2004 è stato anche eletto consigliere alla Provincia di Venezia per Rifondazione Comunista, di cui è stato anche segretario provinciale.
Ma Roberto Del Bello, da quanto si apprende da un articolo apparso su Libero a firma Fausto Carioti e Roberta Catania, è un ex Brigatista Rosso. Con una sentenza di condanna della Corte d’Assise di Venezia (poi confermata dalla Corte d’Assise d’Appello di Venezia e dalla Cassazione) per il seguente reato: “Associazione con finalità di terrorismo o eversione e partecipazione a banda armata”.
Questo è quanto recita il dispositivo della sentenza del 20 luglio 1985, che a Roberto Del Bello ha inflitto una pena di quattro anni e 7 mesi di reclusione. A cui si sono anche aggiunti “5 anni di interdizione dai pubblici uffici”.
Ma chi è Roberto Del Bello? Nasce a San Donà di Piave (Ve) nel 1960. Nome di battaglia “Nicola”. Nel 1981 viene arrestato dai carabinieri, in quanto ritenuto coinvolto nel rapimento di Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Porto Marghera. Taliercio, sequestrato dalle Brigate Rosse, dopo 46 giorni verrà assassinato (5 luglio 1981) con 17 colpi di pistola, abbandonato nel bagagliaio di un'auto, a pochi passi dal suo posto di lavoro (Montedison di Portomarghera).
Da osservare che Del Bello è stato inquisito prima degli altri, quando ancora era in corso il sequestro Taliercio, perché era risultato che in questa azione era stato usato un pulmino con targa identica ad un furgone della Breda; azienda dove lavorava Roberto Del Bello.
Nel corso della requisitoria, poi, sarà lo stesso pubblico ministero a chiedere per Del Bello il proscioglimento per il rapimento e l’uccisione di Taliercio.
Ma su Del Bello pesano altre accuse. Nell’ambito della perquisizione presso la sua abitazione“Erano stati rinvenuti alcuni appunti sulla lotta armata e sulle Cellule Comuniste Combattenti, un manuale del guerrigliero, un volantino intestato “Comitato di lotta” e altro materiale interessante”. Per questo la Corte d’Assise di Venezia lo condanna a 4 anni e 7 mesi, per “Associazione con finalità di terrorismo o eversione e partecipazione a banda armata”.
A quel punto c’è il ricorso in appello. Anche questo, tuttavia, è negativo per Roberto Del Bello. Infatti la Corte d’Assise d’Appello di Venezia, conferma la sentenza di primo grado e la condanna. “Vi è poi quel conclamato collegamento tra la Breda-Navicolor ove Roberto Del Bello lavorava, e la targa del furgone usato per l’azione di Taliercio. Elemento questo, che evidenzia ancor di più l’infondatezza della spiegazione fornita dall’imputato per avvalorare la sua estraneità al sodalizio.. E in verità anche la reazione all’arresto è sintomatica delle appartenenze ad un gruppo collettivo che lo vedeva “politicamente” impegnato: fu compilato a pennarello blu e rosso un manifesto di protesta con cui si rivendicava il diritto alla libertà di Roberto. Del Resto Savasta (capo delle Br venete) riferisce di aver incontrato in Venezia il “Nicola” (cioè Del Bello) che aveva conosciuto tramite Francescutti (colonna BR- 2 Agosto-) il quale indica il gruppo operaio Sandonatese come quello composto dai militanti Del Bello (Roberto e Danilo), Znidarcic e Iseppin.
E la Corte d’Assise d’Appello di Venezia conclude: “Partecipazione a tutti gli effetti, quindi, come rivela il nome di battaglia (“Nicola”) a condanna che si impone in tutta evidenza; nella misura fissata dal primo giudice dal momento che è stata irrogata la pena sulla base dei minimi e non vi è presupposto alcuno per far luogo ad attenuanti”.
Condanna, quindi, in secondo grado. Ma Del Bello ricorre in Cassazione. La quale, tuttavia, rigetta il ricorso e conferma la condanna.
“Del Bello però, asseriva di non far parte di nessun gruppo e smentiva Savasta che asseriva di averlo conosciuto come militante”. “Spiegava la documentazione in suo possesso come elaborazione di sue idee, come scritti politici ricopiati da pubblicazioni” e “precisava ancora che i numeri scritti sui fogli erano del tutto irrilevanti, mentre alcuni nomi si riferivano a componenti di Consiglio di maggioranza del Comune di San Donà di Piave. Affermava di avere annotato qualche volta numeri di targhe di auto, ma solo perché spinto dal sospetto di avere ricevuto minacce da individui di ideologia fascista. Invece i nomi dei magistrati, avvocati e carabinieri li aveva annotati perché trattavasi di persone distintesi nella lotta alla corruzione”.
Queste spiegazioni, tuttavia, non convincono affatto la Cassazione, che sentenzia: “Ulteriori dati sulla sua attività di militante provengono dal sequestro di documenti in occasione del suo arresto quando si indagava sul sequestro Taliercio: appunti sulla lotta armata e sulle Cellule comuniste Combattenti, una manuale del guerrigliero, volantini, ma soprattutto, annotazioni su persone, numeri di targa, informazioni su magistrati, avvocati e carabinieri impegnati nella lotta al terrorismo…..[..]“
La Cassazione conferma “Associazione con finalità di terrorismo o eversione e partecipazione a banda armata”.
Uscito di prigione Roberto Del Bello riprende una vita grossomodo “normale”. Nel 1991 cessa l’interdizione dai pubblici uffici. Diviene, quindi, maestro di scuola elementare. Occupazione che ricopre fino al 1997. Poi c’è la politica con Rifondazione Comunista.
Prima è Segretario provinciale del Partito di Fausto Bertinotti a Venezia. Nel 2004 diventa anche consigliere provinciale per il Prc. Fino al maggio 2006, data in cui entra al Ministero dell’Interno,come segretario particolare di Francesco Bonato. Attuale sottosegretario al Ministero dell’Interno per Rifondazione Comunista.
Un vero oltraggio alle famiglie e a tutti i Caduti nel servizio per le Istituzioni democratiche e la collettività degli anni di piombo.
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O vogliamo parlare di Sergio d'elia deputato della rosa nel pugno che freddò l'agente dionisi
E io lo ricordo quell'omicidio..d'elia tornò indietro per crivellare di proiettili quel ragazzo di 23 anni
..tutta roba vostra..
Iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche di Firenze, membro di Potere Operaio, poi di Senza tregua, infine di Prima Linea, l'organizzazione terroristica di sinistra di cui fu il dirigente.
Condannato a 25 anni di prigione per banda armata e concorso morale nell'omicidio dell'agente Fausto Dionisi, rimasto ucciso durante l'assalto al carcere di Firenze, ne ha effettivamente scontati solo 12 grazie alle riduzioni di pena per l’applicazione della legge sulla dissociazione dal terrorismo e di altri benefici di legge.
Nel 1986, si è iscritto al Partito Radicale durante la campagna per i mille iscritti, abbracciando così le posizioni nonviolente del partito.
A partire dal 1987, nella Segreteria del Partito Radicale, si occupa soprattutto della riforma penitenzaria.
Nel 2000 D'Elia viene riabilitato dal tribunale di Roma, che cancella le pene accessorie, consentendogli l'eleggibilità.
Organizza in seguito un'associazione per far riconoscere il voto ai detenuti e per la riforma delle pene supplementari. Ha collaborato al progetto per il Partito Nuovo e fondato, con Mariateresa Di Lascia, l'Associazione Nessuno tocchi Caino per l'abolizione della pena di morte nel mondo.
Nelle elezioni politiche di aprile 2006 è stato eletto alla Camera dei deputati per la Rosa nel Pugno ed è in seguito stato nominato segretario alla Presidenza della Camera, suscitando accese proteste sia da parte dei familiari dell'agente Fausto Dionisi, sia da parte di alcuni sindacati delle forze di pubblica sicurezza. Inoltre, fa parte della III Commissione - Affari esteri e comunitari (dal 6 giugno 2006) e al Comitato di vigilanza sulle attività di documentazione (dal 29 giugno 2006).
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