Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
oddio, già credo poco alle previ termiche a 20-30-80 anni eccfigurarsi sulle precipitazioni
alla fine che determina la migrazione in quelle zone è più la siccità che non il grado in più grado in meno, e pensare che possiamo prevedere addirittura le precipitazioni a quella distanza è utopia per me...
eppoi, se peggiora in africa, magari migliora sui milioni di kmq del N-emisfero, taighe e steppe asiatiche e N-americane![]()
ma se le condizioni socio-economiche sono buone, nessuno se ne va da un posto, neanche se è un inferno climatico, vedi arabia emirati ecc
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Ribadisco quanto detto altre volte....
Con la tecnologia che abbiamo, con quella che avremo, i problemi della siccità sono tutti ampiamente risolvibili, se si pensa che fra qualche lustro la siccità peggiora.
Se ci fosse meno egoismo nei paesi ricchi, con le spese per la difesa(leggi guerra) di solo un anno, si farebbero tanti dissalatori, tanti canali, tanti impianti, dighe, bacini, ecc, ecc....
Altro che battaglie contro i mulini a vento( fatte da "politici" ed ipocriti), spendendo migliaia di miliardi per ridurre un insignificante, infinitesimale quota CO2 antropica.
opss.
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Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
Alcune variazioni della pluviometria si stanno già manifestando secondo quanto previsto; se il Ciad scompare, le popolazioni che vivono di pesca e agricoltura faranno decisamente fatica ad avere buone condizioni socio economiche che non hanno nemmeno adesso.... forse sarebbe meglio pensare ad evitare che il lago scompaia del tutto.
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Quoto Giorgio, e soprattutto la parte in grassetto che non mi va giù!
Ridurre le emissioni di CO2 non deve rappresentare in alcun modo una spesa, tanto meno una rinuncia. Deve essere solo una diversa gestione delle risorse.
Ad esempio una persona che non paga le bollette perchè ha i pannelli solari, al posto di prendere la macchina 6 volte al giorno va a lavoro con i mezzi pubblici, ecc..., queste non sono spese!
L'unica cosa è che questo comportamento deve essere in qualche modo "favorito" dalle istituzioni.
Se si pensa a quanta energia possiede questo pianeta, e a quanta ce ne passa sopra la testa, che viene dallo spazio, e poi si vede che la nostra fonte di energia più grande è un "residuo fossile", qualcuno potrebbe pensare che le nostre scelte non sono state tutte intelligenti![]()
Non ha senso chiederselo, dal momento che
1) se l’atmosfera assorbisse senza poi, a sua volta, emettere energia radiante, aumenterebbe solo la sua energia interna; il che è in palese contraddizione con il secondo principio della termodinamica (mo’ non mi tornare a tirare in ballo i 2 futuri Nobel tedeschi, please…) nonché con la legge di Wien;
2) la trasmissione di calore fra la superficie terrestre e l’atmosfera avviene sia per emissione che per convezione. Dunque la convezione conta (anche se, nel bilancio energetico globale, solamente nella misura del 15% circa).
Come mai conta?
La risposta più semplice e sintetica: perché è proprio grazie alla convezione che la superficie terrestre ha questa temperatura decisamente sopportabile, altrimenti non potremmo nemmeno essere qui a leggere e scrivere sul forum sia se non ci fossero correnti convettive sia se non ci fosse emissione di radiazione nello spettro dell’IR da parte dell’atmosfera. Ma è decisamente l’emissione di radiazione a comandare il “gioco”. Infatti la convezione è solamente un meccanismo di risposta che trasporta massa d’aria (e con essa, indirettamente, calore) mentre la radiazione è una sorgente di calore: ad es. il bilancio energetico globale misurato nel periodo CERES (2000-2004) e riportato nel paper più volte citato di Trenberth ci dice che la radiazione assorbita alla superficie nello spettro dell’IR equivale ai 2/3 dell’intero flusso energetico incidente.
Dunque la superficie terrestre riceve circa il doppio di energia dall’atmosfera rispetto a quella che riceve dal sole.
La risposta meno semplice ma più approfondita te la puoi leggere in un qualsiasi testo base di fisica dell’atmosfera o, in alternativa, te la puoi cercare di capire ad es. in questo book.
Primo perché nessuno ha mai parlato di hotspot come firma del GW o come qualsiasi altra cosa. Il termine, fra l’altro, è una mera invenzione della retorica negazionista.-perchè sarebbe una bufala che la mancanza di hot spot contraddica la teoria dell'agw? ( non citare Allen sui venti però che è stato smentito da Pielke)
Secondo perché i modelli (ad es. quelli in uso al GISS da una decina d’anni) prevedono una risposta termica relativa nell’alta troposfera come conseguenza di qualsiasi tipo di fattore che amplifica il riscaldamento troposferico tropicale, indipendentemente dalla causa, e questo è un aspetto di natura fisica ed è un feedback negativo dell’adiabatica satura indotta.
Anche il Nino, ad es., lo provoca, come vedi sotto:
Terzo perché se fra ciò che è previsto dai modelli e l’osservazione reale c’è uno scarto, questo significa perlomeno 4 cose:
-o i modelli sono sbagliati
-o sono sbagliati, fraintesi, di difficile interpretazione i dati dei trend termici della troposfera tropicale
-o ci sono robuste ragioni per dubitare di un raffronto fra misure termiche superficiali e troposferiche (che sono due entità fisiche separate, nonostante correlazioni robuste prevalentemente concentrate nelle zone continentali delle latitudini medio-alte laddove è meno forte il disaccoppiamento fra i livelli dell’atmosfera ad es. in assenza degli alisei)
-o c’è qualcosa d’altro che interagisce e che al momento sfugge.
Ora, per quel che se ne sa ad oggi, mi pare che si possa scartare la prima ipotesi (un’analisi della skill dei modelli, semmai, andrà fatta più avanti nel tempo) e, al contempo, si possa pure nutrire qualche sospetto sul quarto punto (ad es. come agiscono gli aerosol su questo aspetto? Possono ev. essere responsabili della presunta non accuratezza con la quale i modelli descrivono il ciclo idrologico?). Invece, probabilmente, la risposta va ricercata soprattutto in un mix fra la seconda (è ben nota la discordanza fra i diversi sistemi di misura per i trend di lungo periodo) e la terza ipotesi (è forse necessario superare una soglia termica per innescare il fenomeno?). Ma ci tornerò a breve in una puntatona speciale del vaso….
- dove sono le prove geologiche che citi sempre.
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Ultima modifica di steph; 26/06/2009 alle 00:28
~~~ Always looking at the sky~~~
@ Steph
Il python non lo so usare
Comunque grazie delle risposte e della pazienza
Come commento all’articolo di Comoretto su Aspo Ugo Bardi scrive:
“Purtroppo è inutile raccontare queste cose ai negazionisti - è come insegnare le equazioni differenziali al cane. Sono duri come le noci di cocco.”
che io ho commentato qui perchè da Aspo dirottano su climalteranti
Climalteranti Picco del petrolio e riscaldamento globale: una cosa esclude l’altra?
così:
Frase che io trovo veramente vergognosa che ho inserito nei commenti al mio articolo "La terra è piatta" assieme alle affermazioni anche del De Leo : i negazionisti sono come coloro che negano l’olocausto, o come coloro che dicono che la terra è piatta, o quelli che negano la propria laure o la propria madre, e quindi: fucilate i dissidenti.
Chi sarebbero i negazionisti?
Qua una piccola lista di scienziati che con peer reviewed contestano le conclusioni dell’IPCC sul ruolo dominante dell’uomo sui cambiamenti climatici, quindi da voi chiamati negazionisti, assieme ovviamente ai politici, ai giornalisti, o ai bloggers che li citano.
SPENCER, LINDZEN, MORNER, SOON, WILLIE, MCINTYRE,DOUGLASS, MCKTRICK, CHILEY, CHRISTENSEN, HAIG, ARNOLD, GEORGIEVA, LOEHLE, CHRISTY, SINGER, ROBINSON, MICHAELS, SVENSMARK, NIGEL MARSH, SHAVIV, VEZIER,SCAFETTA, WILLSON,WEST, CHILINGAR, KHILYUK,GERLICH, BARRETT, ENDERSBEE, ARCHIBALD, WATTS ECC ECC
Come per De leo la invito a scrivere una lettera dove li chiama negazionisti e dove li paragona ai cani che non possono imparare le equazioni differenzaili, mandarla a GRL e poi farci sapere cosa le rispondono perché anch’io voglio ridere un po’!
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