E' possibile però io diffido delle correlazioni che a cascata coinvolgano troppi passaggi del tipo: A influenza B, ma B influenza C, ma C influenza D e siccome D dà luogo quasi sempre a irruzioni fredde al Centrosud, allora l'evento A scatenerà una irruzione fredda al Centrosud. Spero di essere stato chiaro
Mi permetta un plauso a questo Suo enunciato, che, IMHO, manifesta la netta linea di demarcazione fra chi si limita a leggere pedissequamente i modelli ed emettere previsioni ferreamente agganciate ad essi, lasciandosi in un certo senso "trascinare" dai medesimi e chi, invece, ne fa uso "cum grano salis", intercalandovi le capacità date da esperienza (che a mio avviso è un fattore irrinunciabile, inteso come esperienza di lavoro ma non solo, anche come "memoria storica" degli eventi e riversata poi proficuamente nel contesto previsionale) e competenza in materia. Complimenti, Colonnello.![]()
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Quindi secondo lei colonnello una nuova probabile ondata di freddo verrà naturalmente e logicamente causata (se ci sarà) anche da altri fattori, più o meno considerevoli. Ma secondo le lei l'anomalia negativa in Atlantico che perdurerà fino agli ultimi giorni del mese di Febbraio sarà attribuibile al riassorbimento delle SSTA oppure si tratta solo ed esclusivamente del fatto che la NAO si manterrà a valori negativi?![]()
12 Febbraio 2010: Bufera di neve: accumulo 8 cm...
4-11 Febbraio 2012: Nevicata storica: accumulo 30 cm...
vorrei solo aggiungere che non sempre una situazione di hp polare e AO- come l'attuale significa potenzialità fredde alle nostre latitudini, infatti a volte si genera antizonalità alle latitudini intorno 50-60° N e zonalità con atlantico basso più sotto... consideriamo anche questa ipotesi, specie se le SST non agevoleranno i forcing atlantici....
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Emissione di Lunedì 18 Gennaio
Conoscenze di base
Considerazioni generali inverno 2009-10
Premessa
Come da previsione (Emissione di Mercoledì 9 dicembre) sino ad oggi l’Inverno 2009-2010 è stato caratterizzato dalla fase negativa dell’Artic Oscillation. Tra l'11 Dicembre e l'11 Gennaio tale fase è risultata così intensa da divenire fattore dominante delle dinamiche meteo-climatiche in ambito europeo e non solo. Ne è derivato che le mappe di correlazione tra temperature, piogge e tale indice (AO-TempPrec) si sono tramutate in mappe di anomalia pluviometrica (sbalorditivo l'esempio alluvionale toscano) e termica. Si sono dunque registrate temperature sotto media su tutta l’Europa centro-settentrionale (tra il 19 ed il 21 dicembre in molte stazioni del Nord Italia si sono toccate le temperature più basse degli ultimi 20 anni), precipitazioni sopra la norma in area mediterranea, e ripetuti eventi nevosi anche in pianura su Nord Italia (es: Italia 20 dicembre) e su gran parte del continente (es: Gran Bretagna 7 gennaio). Un inverno quindi che su scala europea, giorno dopo giorno, si sta guadagnando il diritto di entrare nel novero dei più severi degli ultimi decenni.
Situazione e previsione
Da pochi giorni, in anticipo rispetto a quanto previsto, si sono esauriti gli effetti del primo evento stratosferico, ma già se ne è attivato un secondo (ZPress):
Fasi evolutive:
1) 9-14 gennaio: Impulso dalla troposfera (strato dell’atmosfera al di sotto dei 12km di altezza) verso la stratosfera (freccia nero-verde).
2) 15-19 gennaio: Mentre in troposfera si manifesta una breve e debole fase positiva/neutra dell’Artic Oscillation (+, per altro ben mitigata dall’influsso freddo di un forte anticiclone russo-scandinavo), nell’alta stratosfera ha inizio un intenso aumento di temperatura (ZTemp e ZTemp Aggiornata) e pressione (ovale nero)
3) Dal 20 gennaio: L’aumento di pressione si propaga dalle quote più alte a quelle più basse della stratosfera sino a giungere in troposfera con conseguente indebolimento del Vortice Polare e prevalenza della fase negativa Artic Oscillation (AO-) sino a metà Marzo.
Ciò, come già avvenuto nella prima parte di questo inverno, favorirà la formazione di anticicloni di blocco in sede nord atlantica e/o russo-scandinava associati a discese di aria fredda rispettivamente di origine polare marittima (da Nord) o continentale (da Est, Nord-Est).
Il periodo citato, nel complesso, dovrebbe quindi presentare temperature al di sotto della media e precipitazioni al di sopra della norma. Le due anomalie, se concomitanti, potranno favorire il ripetersi di nevicate sino a bassa quota. Se l’intensità della fase negativa dell’AO dovesse nuovamente risultare eccezionale, le anomalie sopra citate potranno risultare geograficamente in accordo con la seguente mappa di correlazione:
Nota: la previsione, in una sua prima e sintetica forma, fu inserita su questo forum già il giorno 13 gennaio al seguente link: forum meteonetwork
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Ritengo di aver erroneamente anticipato le dinamiche di circa una decina di giorni (smania previsionale...). Ne deriva che i circa 60 giorni con vortice polare disturbato e prevalente AO- dovrebbero interessere per intero il mese di Marzo.
Sia la previsione del 18 Gennaio che quella del 9 Dicembre sono consultabili su MeteoRadionova. Archivio previsioni stagionali: Archivio Stagionali
A presto.
www.reggioemiliameteo.it
Previsioni meteo, dati e webcam per Reggio Emilia e provincia
A vedere gli "spaghi" non sembrano esserci scossoni freddi (a parte una flessione termica per il 21 c.m.) fino ai primi di marzo. Tale proiezione si sta mantenendo costante già da giorni per cui comincio a vederla dura in merito ad una significativa recludescenza fredda.![]()
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Non ci sono movimenti interessanti fino a tutto Febbraio, questo mi pare appurato... La fase fredda di Marzo si configura come possibile dalle indicazioni index: AO sempre negativo, NAO negativo ma non troppo, PNA tra neutro e positivo, e anche dalla inevitabile modifica delle SSTA , proprio in conseguenza di un perseverante atlantico.. In riferimento al long, più o meno primi di Marzo, mi pare, piuttosto, da cogliere il crescente anticoclone scandinavo o nord Europeo posto da GFS in coda,elemento, a mio avviso, importante per il prossimo cambio verso invernata..
Dio c'è ...
AO NAO PNA li lascerei perdere in quanto non predicono nulla perchè non prevedibili in modo affidabile (se non con le ENS, che oltre i 12-13 giorni hanno l'affidabilità che sappiamo, e cmq a quel punto basta guardare le ENS anzichè riassumere con un indice)...
il discorso sulla eventuale modifica delle SST invece lo trovo interessante
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appunto, sono descrittivi, non si dovrebbero usare per scopi previsionali, perchè allora il mio discorso è sbagliato?
sulle SSTA non sono in grado di fare una previsione, ma so che una perdurante bassa pressione sull'atlantico, come vista dai modelli, potrebbe modificare le SST su quelle zone...
le realtive previsioni le lascio appunto fare a chi è più esperto, mi limito a cercare di capire quali sono gli elementi da usare, per ora....
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in risposta ad atlantic: appunto, come dice Zago, intesi, gli index di riferimento, in chiave descrittiva... e ne va colto comunque il trend.. Piuttosto chiedo a te Zago.. Mi sembri molto rinunciatario in riferimento ad una possibile invernata marzolina, posto oramai come assodato che non c'è trippa in Febbraio... Traspare chiaramete dai tuoi interventi molto pessimisti.. Eppure io direi che ci sono tutti i presupposti, termico-barici emisferici, condizioni VP, per un crescendo anticiclone su nord Europa con antizonalità in crescendo, da inizi Marzo, anche verso le medie latitudini e, supponendo una minore compattezza negativa delle SSTA ( il persistente atlantico prossimo ci darà senz'altro una mano in questo senso ) vedo anche movimenti più meridiani nel comparto atlantico europeo, di tipo anche anticiclonico dinamico.... Tutti elementi predisponenti invernata... direi mlto probabile..
Dio c'è ...
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