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Comitato Tecnico Scientifico
Nuovi assetti del vortice polare?
Mentre siamo a smaltire gli effetti di un'intensa ondata di freddo e di neve, gli occhi e il cuore vanno sempre oltre e ci portano dapprima ad osservare:
il grande freddo che prende l'Europa, che pur senza valori eclatanti, risulta molto ben distribuito su tutto il Vecchio continente:
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le masse d'aria gelide al suolo tenderanno a stratificare sempre più a partire dalla Siberia centrale pesando sempre di più e tendendo ad espandersi gradualmente al suolo in moto retrogrado grazie anche a figure altopressorie di matrice termica o mista.
Sul fronte oceanico è cambiato assai poco:
nel Pacifico continuano ad agire moti convettivi tropicali esaltati dall'intensità degli Alisei (visibile dall'ulteriore incremento del SOI) che trasferiscono calore verso l'alto e verso nord, mantenendo presenti ancora i disturbi pressochè visibili nelle varie evoluzioni modellistiche.
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Disturbi peraltro esaltati dal posizionamento dei minimo di gpt del core del vortice polare che, dopo lo split troposferico, andrà a posizionarsi con i suoi minimi di geopotenziale verso la Siberia orientale.
Ed ecco infatti la wave pacifica ancora attiva:
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in Atlantico le anomalìe ormai ben conosciute come anomalìe da NAO neg. si sono ulteriormente rafforzate :
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Le anomalìe tuttavia per poter operare l'azione di disturbo al J-S polare devono agire in sinergia con lo stesso andando ad enfatizzare l'azione calda meridiana.
L'azione altopressoria che ha dato origine allo split in movimento retrogrado andrà a conquistare, prima di attenuarsi, il cuore degli States, rendendo pertanto inoperativo di fatto il forcing atlantico.
Ecco quindi che nei pressi del Natale opera alle medie latitudini una circolazione ad onda breve/media, che rende improbabile lo spostamento massiccio di vaste masse d'aria fredda che tuttavia in quanto molto "vicine" e presenti nell'Europa settentrionale possono facilmente essere attirate grazie a modesti agganci altopressori ma che , a mio avviso, non integrano ancora gli estremi di quel 4°step cui si va da tempo discutendo:
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4° step che arriverà subito dopo il ricompattamento del vpt reso possibile proprio grazie ad un raffreddamento stratosferico che partendo dai piani alti e grazie alla parziale inerzia tropo, riuscirà in parte a riorganizzare la colonna del vp gradualmente fino in troposfera.
La graduale rilocalizzazione dei minimi di gpt verso il polo, dovrebbe condurre, grazie all'unico forcing in quel momento attivo (quello aleutinico) un loro graduale spostamento in area canadese (tra Groenlandia e canada).
Saremo a questo punto credo verso la fine dell'anno e l'inizio del 2011 a cui attribuisco le maggiori percentuali in termini temporali di realizzo del 4 step.
Fase contrassegnata da una possibile robusta migrazione di aria artico continentale verso l'Europa centro orientale e verso l'Italia.
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