
Originariamente Scritto da
mat69
Salutando Andrea, proseguo con una mesta

disamina al fine di dare il senso compiuto alla sortita modellistica che, non lo nego, è piuttosto preoccupante \fp\
Sto continuando a guardare con preoccupazione gli effetti in sede subartica di un esasperato effetto "Coriolis"
E a volte invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambia
Immagine
In un regime Nina like è assolutamente normale avere una media del
GLAAM (che ricordiamo è la media emisferica boreale sulla parte superiore (da 0° a 90°)) negativa in quanto proprio nel Pacifico opera una sorta di dissociazione del getto polare che diverge e perde forza proprio nell'est pacifico (in entrata negli States) per cui diventa scarsamente forzante in area atlantica.
Non per nulla sono del tutto normali pattern del tipo
PNA-/
NAO+.
A questo si è poi aggiunto il precondizionamento stratosferico che ha dettato legge fino a poco fa.
Non è un caso che il
GLAAM sia salito proprio quando il Pacifico ha cominciato a spingere e a mandare flussi di calore.
Tenete conto che contestualmente:
la
MJO era uscita in fase 6 e lo Stage del Global Wind Oscillation in Stage 2/3 che sono tipici di una fase di
El Nino.
Caso "strano" infatti contestualmente il
SOI (ovvero il gradiente tra Tahiti e Darwin) era crollato sotto zero.
Pertanto la dissociazione del getto si è ricomposta in sede polare portando il
GLAAM su valori positivi (anomali per un pattern Nina like).
E infatti anche il
PNA era salito.
La discesa del PNA (dopo la sua risalita) rappresenta il colpo di frusta sul getto in grado di generare un treno di onda che si trasferisce gradualmente verso l'atlantico.
Tanto più l'onda è lunga (quasi critica) tanto maggiori normalmente è il riverberarsi degli effetti a distanza.
Ma...se il GLAAM rimane sul valori positivi e non cala significa che i venti zonali sono ancora intensi e tendono a intensificare il trasporto di vorticità delle depressioni atlantiche che vengono di fatto "strappate" dall'area canadese e una volta sul mare incrementano la vorticità stessa grazie ai contributi miti dell'oceano.

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