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albedo
Guarda, a mio giudizio contano i dati più delle impressioni. Il 13 gennaio del 1985 l'Italia era completamente ricoperta di neve per buoni 4/5 del territorio: tutto il nord (non solo pianura Padana in senso stretto, ma anche l'arco alpino, Trentino, Friuli, Liguria), tutto il centro, il sud in tutta la Puglia, la Basilicata, buona parte della Campania, parte della Calabria e tutta la Sardegna. Insomma, un nastro bianco con altezze variabili dalle Alpi alle porte della Sicilia. Nei giorni precedenti quasi l'intero territorio da Frosinone in su è stato interessato da gelate con minime intorno ai - 10° e in casi tutt'altro che sporadici - 20° (anche in pianura). Quell'ondata di gelo è partita dopo Natale ed è arrivata con le conseguenze delle mega-nevicate da cuscinetto al nord fino a tutta la seconda decade di gennaio, quindi è durata quasi un mese con varianti notevoli: burian siberiano, aria artico-marittima, Rodano, basso atlantico.
Questa a cui abbiamo assistito, sicuramente fra le più importanti del dopoguerra, ha avuto come peculiarità l'abbondanza assurda delle nevicate nelle zone esposte a est e a nord dell'Appennino e del medio Adriatico, ha battuto qualche isolato record e ha avuto un filotto notevole di giornate con massime molto basse. Però non mi sento di paragonarla a quella del 1985, lo dicono i numeri.

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